Roma, 11 maggio 2015 – Torna l’appuntamento settimanale con l’overview Ismea sui mercati agroalimentari, basato su informazioni diffuse dalla Direzione Servizi per il mercato di Ismea. Nei mercati delle produzioni zootecniche, dice dunque Ismea, la situazione rimane in generale difficile.
Nel settore suinicolo nazionale persiste un eccesso di offerta a fronte di una domanda stagnante, anche per la presenza di prodotto estero, soprattutto tedesco, proposto a prezzi fortemente competitivi. I listini nazionali potrebbero quindi accusare ulteriori flessioni sia per i capi vivi che per i principali tagli industriali. Anche nel comparto bovino sono previsti ribassi per i tagli meno pregiati (quarti anteriori e mezzene), per la presenza sempre più pressante di carni estere. Le macellazioni procedono a ritmi lenti sebbene l’offerta si trovi nel periodo di picco massimo. Per quanto riguarda i ristalli, invece, le attese sono di ulteriori rincari per i broutard francesi, la cui offerta risulta particolarmente limitata. Nel segmento delle carni bianche si prevedono rialzi nei listini di polli e tacchini, grazie ad una domanda vivace, allineata alle attese di periodo degli operatori; potrebbero invece registrare ulteriori flessioni le quotazioni dei conigli e delle uova, in ragione di un’offerta abbondante.
Per i lattiero-caseari, il mercato dei grana rimane in una situazione di attesa, a fronte di una buona tenuta dell’export e di una contrazione della produzione nazionale (Grana padano in calo del 3% nei primi quattro mesi del 2015). Situazione difficile per le materie grasse, per le quali, dopo la forte flessione della scorsa settimana (meno 15-20 centesimi per il burro), sono previsti ulteriori cedimenti. Il mercato internazionale, d’altronde, risulta penalizzato dal calo della domanda cinese (nel primo trimestre, su base annua: burro -46%; latte intero in polvere -50%) e da una produzione di latte australiana e neozelandese che si conferma superiore alle attese.
Nel settore dei cereali, sono previsti ulteriori ribassi per frumenti, mais, orzo e soia. Nel caso del granturco, le ultime stime dell’International Grains Council prevedono per la campagna 2015-1016 una flessione delle produzioni (del 4% a livello mondiale; del 10% nell’Ue), che dovrebbero comunque rimanere superiori ai livelli medi degli ultimi 5 anni. (a cura di Ismea)