A giudizio di molti protagonisti del settore carne, non ultimo il professor Carlo Angelo Sgoifo Rossi dell’Università di Milano, sarebbe giusto che trovasse grande rilievo sui media il documento che pubblichiamo su questo sito internet, consultabile cliccando sulla scritta colorata presente qui sotto:
Parere Cnsa sulla cancerogenicità delle carni rosse
Si tratta del Parere n.15 della Sezione sicurezza alimentare – Cnsa (Comitato nazionale per la sicurezza alimentare) del ministero della Salute italiano, datato 4 febbraio 2016. “Parere” sul rischio legato alla cancerogenicità delle carni rosse fresche e trasformate che in sintesi costituisce una risposta, scientifica e ufficiale, all’indagine Iarc che nell’ottobre 2015 sconvolse la filiera delle carni.
Cosa fosse successo in ottobre è cosa ben nota: la filiera della zootecnia da carne, dall’allevamento alla trasformazione al commercio, subì un grave colpo. A infliggerlo era stata la massima autorità mondiale della sanità attraverso la divulgazione dei risultati dell’indagine svolta dall’International Agency for Research on Cancer (Iarc) di Lione, appartenente all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
L’indagine Iarc, pubblicata in forma di abstract su “The Lancet Oncology”, aveva affermato che le carni rosse lavorate come i wurstel «sono cancerogene», e vanno inserite nel gruppo 1 delle sostanze che causano il cancro. Gli esperti avevano calcato la mano precisando che la pericolosità della carne rossa lavorata è al livello più alto, come il fumo e il benzene che si trovano nello stesso gruppo 1. La notizia dell’istituto di ricerca francese si era diffusa nella mattina del 26 ottobre 2015 e subito era stata ripresa e commentata da tutti i media. Il 27 ottobre 2015 il nostro sito aveva anche pubblicato la replica dell'Assica.
Il 4 febbraio 2016 dunque è arrivata la risposta del ministero italiano all’intervento Iarc / Oms dell’ottobre scorso. In breve in questo Parere il Cnsa, “considerato” che la monografia Iarc Oms sarà pubblicata integralmente solo nella seconda metà del 2016 (in ottobre 2015 se ne lesse soltanto un abstract), “ritiene” che sia necessario riesaminare la monografia nel dettaglio quando sarà pubblicata. E lascia trasparire un’evidente perplessità sulla classificazione Iarc della carne rossa fresca come “probabilmente cancerogena” e della carne rossa trasformata come “sicuramente cancerogena”.
Inoltre “raccomanda” ai consumatori di seguire una sana alimentazione associata a uno stile di vita attivo. E conclude rilanciando: “Un regime dietetico adeguato ed equilibrato non solo garantisce un apporto ottimale di nutrienti, in grado di soddisfare i fabbisogni dell’organismo, ma permette anche di ricevere sostanze che svolgono un ruolo preventivo e/o protettivo nei confronti di determinate condizioni patologiche”. Ma leggiamo tutto nel pdf qui allegato.
Il Parere del 4 febbraio 2016 è firmato dal presidente Cnsa Giorgio Giorgio Calabrese e dal segretario Rosanna Valentini. G.S.