Per ragioni economiche e di benessere, uno degli obiettivi principali della produzione suinicola è quello di ridurre la mortalità pre-svezzamento dei suinetti. La principale causa di morte nel periodo che va dalla nascita fino allo svezzamento è lo schiacciamento da parte delle scrofe, come costantemente descritto nella letteratura scientifica. Lo schiacciamento rappresenta infatti circa il 50% della mortalità dei suinetti sottoscrofa, specialmente nella prima settimana dopo la nascita.
I suinetti disvitali
Tuttavia, diversi studi hanno riportato che non più del 18-70% dei suinetti schiacciati erano sani e potenzialmente vitali. Questi risultati suggeriscono che una percentuale considerevole (30-82%) dei suinetti che sono stati schiacciati era predisposta ad essere schiacciata a causa della loro debolezza alla nascita. Di conseguenza, il danno meccanico dovuto allo schiacciamento solo in una parte dei casi rappresenta la causa esclusiva di morte.
L'ipotermia, la fame e le malattie sono fattori che indeboliscono il suinetto, portandolo direttamente o indirettamente alla morte. Più un suinetto è debole, meno è in grado di reagire ai cambiamenti di posizione della scrofa all’interno box parto e, di conseguenza, meno in grado di evitare di essere schiacciato o calpestato.
Distinguere la causa di morte primaria
Per ridurre le perdite da schiacciamento e la mortalità pre-svezzamento, le cause di morte dei suinetti devono essere quindi studiate nel dettaglio. La distinzione dello schiacciamento di suinetti vitali e disvitali è quindi importante, perché i fattori di rischio possono variare in base alle condizioni fisiche e/o cliniche del suinetto stesso.
Infatti, lo schiacciamento è considerato la causa primaria di morte per un suinetto vitale, sano e di peso normale. Al contrario, lo schiacciamento è considerato la causa secondaria di morte per un suinetto che presenta condizioni fisiche e/o cliniche già di per sé sfavorevoli, come sottopeso, malformazioni o malattie. Ad oggi, le perdite per schiacciamento primarie e secondarie sono state differenziate solo in pochi studi.
I 5 fattori di rischio di schiacciamento dei suini
Oltre alla temperatura ambientale e alla carriera della scrofa, una nidiata numerosa è stata spesso indicata come fattore di rischio di mortalità pre-svezzamento e di perdite per schiacciamento. Inoltre, una breve durata della gestazione e un numero elevato di suinetti nati morti sono risultati associati a un rischio di mortalità pre-svezzamento più elevato. I cinque fattori di rischio affrontati finora, ossia
- temperatura ambiente,
- ordine di parto,
- durata della gestazione,
- numero di suinetti nati vivi
- e numero di suinetti nati morti,
sono parametri ideali per la raccolta dei dati in quanto richiedono poca interpretazione da parte dell’allevatore e, quindi, potenzialmente molto accurati.
Caratteristiche degli allevamenti presi in esame
Lo studio si è basato sui dati forniti da 11 allevatori svizzeri relativi alla mortalità dei suinetti nella prima settimana dopo la nascita, utilizzando un protocollo dettagliato.
La maggior parte degli allevamenti (n = 8) ha utilizzato incroci F1 tra Swiss Large White (Slw) e Swiss Landrace (Sl) come linea materna e Slw di razza pura (n = 10) come linea paterna. Tre allevamenti hanno utilizzato scrofe Slw di razza pura o verri Duroc, e alcuni allevamenti hanno utilizzato più di una linea materna (n = 1) o linea paterna (n = 3). Un'eccezione è stata rappresentata da un allevamento in cui è stata utilizzata un'ampia percentuale di suini Sl puri.
Durante l'intero periodo di lattazione, le scrofe sono state tenute in box parto con una dimensione media di 7,2 m2 (± 0,31). Gli allevamenti dello studio presentano diverse tipologie di box parto libero, e in alcuni casi erano presenti differenti tipologie all'interno dello stesso allevamento. Nove allevamenti hanno utilizzato box parto senza possibilità di confinare la scrofa, quattro allevamenti hanno utilizzato box classici e cinque hanno utilizzato box con una separazione tra l'area di defecazione e quella di riposo. Due allevamenti utilizzavano recinti che consentivano il confinamento temporaneo, ma in un allevamento questa opzione non è mai stata utilizzata e nell'altro allevamento è stata utilizzata solo in casi eccezionali (debolezza delle zampe o aggressività della scrofa verso i suoi suinetti).
Il 45% degli schiacciati erano a bassa vitalità
In totale, nelle 740 covate esaminate sono nati 10.567 suinetti, corrispondenti in media a 14,3 suinetti nati per covata. Di questi, 1.024 suinetti sono stati registrati come nati morti, con un tasso medio del 9,7% e una media di 12,9 suinetti nati vivi per nidiata. La durata media della gestazione è stata di 116,6 giorni. In totale, 1.027 suinetti nati vivi su 9.543 (10,76%) sono morti nella prima settimana dopo la nascita.
Le perdite dei suinetti sono state attribuite come segue:
- 371 (36,1%) non schiacciati;
- 656 (63,9%) schiacciati: di questi 293 (44,7%) schiacciati a bassa vitalità e 363 (55,3%) schiacciati vitali.
Fattori di rischio diversi per vitali e disvitali
I risultati di questo studio dimostrano che ci sono differenze nei fattori di rischio tra gli eventi classificati come schiacciato vitale e schiacciato a bassa vitalità.
Sono stati infatti identificati due fattori di rischio per i suinetti schiacciati vitali che non sono stati identificati come fattori di rischio per i suinetti disvitali. Questi rischi erano una durata di gestazione più breve e una temperatura ambiente più elevata.
Viceversa, abbiamo identificato due fattori di rischio per i suinetti poco vitali che non sono stati identificati come fattori di rischio per i suinetti vitali, vale a dire un numero più elevato di suinetti nati vivi e un numero più elevato di suinetti nati morti (quest'ultimo con solo un debole riscontro statistico).
Importante distinguere le due categorie
Una differenziazione basata sul peso corporeo del suinetto e su segni di debolezza (ad es. malattie, malformazioni) può influenzare notevolmente l’interpretazione dei fattori di rischio. I suinetti schiacciati poco vitali e quelli schiacciati vitali dovrebbero essere trattati come due diverse cause di morte, in particolare per scopi di riproduzione e di ricerca. Dovrebbe essere evitato di registrare i suinetti sottopeso o deboli semplicemente come “schiacciati”. Gli studi futuri dovrebbero distinguere tra perdite primarie e secondarie per schiacciamento e concentrarsi sull'identificazione dei fattori di rischio per lo schiacciamento dei suinetti vitali, perché sono al centro del benessere e degli interessi economici.
Leggi l’articolo completo sulla Rivista di Suinicoltura 5/2024
Sfoglia l’edicola digitale e scopri perché abbonarsi
Bibliografia
Spörri-Vontobel C, Simmler M, Wechsler B and Scriba MF (2023) Risk factors differ for viable and low viable crushed piglets in free farrowing pens. Front. Vet. Sci. 10:1172446.