Con l’arrivo delle prime ondate di calore, anche i suini sono esposti al rischio “stress da caldo” ed è quindi importante per gli allevatori mettere in atto le giuste misure per evitare che questo abbia effetti negativi sulle performance dei propri animali. Sia nei grassi che nelle scrofe, infatti, l’eccessivo calore provoca un calo d’ingestione che, se non tenuto sotto controllo, si traduce in un calo di performance. Nei grassi si riduce l’accrescimento e peggiorano conversione e qualità del grasso, mentre nelle scrofe in lattazione il forte dimagrimento si ripercuote sulla loro fertilità, con un maggior numero di ritorni in calore o calori poco evidenti. In entrambi i casi, il risultato a fine ciclo è una perdita economica per l’allevatore.
Ciò che succede ai suini, nel tentativo di dissipare il calore in eccesso, è che la loro frequenza respiratoria può aumentare a tal punto da portarli in iperventilazione: tra i 22°C e i 32°C, infatti, il numero di atti respiratori (30 al minuto, in condizioni normali) può raggiungere i 170 al minuto. La grossa perdita di anidride carbonica che ne consegue altera l’equilibrio elettrolitico del sangue, portando l’organismo in una condizione di acidosi metabolica. Inoltre, l’elevato ritmo respiratorio porta anche a una maggiore perdita d’acqua per evaporazione e a conseguente disidratazione. Proprio su questi due aspetti si è concentrato il team di ricerca di Cargill, che ha sviluppato Summer Balance, un pacchetto da integrare alla razione quotidiana dei suini durante i periodi più caldi.
La sua formulazione agisce direttamente sull’equilibrio elettrolitico del sangue che, alterato dall’iperventilazione, viene ripristinato. Summer Balance, inoltre, protegge l’integrità cellulare, evitando la disidratazione. Tramite questa doppia azione, Summer Balance consente di:
- migliorare l’ingestione, recuperando fino a 20 grammi al giorno nella fase di accrescimento e fino a 40 grammi al giorno nell’ingrasso;
- migliorare l’efficienza alimentare dal 2% al 5%;
- prevenire l’azione dei radicali liberi sulla qualità del grasso.
Per osservare i migliori risultati, non bisogna però dimenticare di mettere in atto, sia sul piano alimentare sia sul piano ambientale, quei piccoli accorgimenti che possono contribuire in modo significativo ad alleviare la condizione di stress degli animali:
- frazionare i pasti, prevedendo anche una distribuzione notturna;
- mescolare il mangime all’acqua e lasciare sempre acqua fresca a disposizione negli abbeveratoi;
- creare una buona ventilazione che può ridurre di un paio di gradi la sensazione termica da parte del suino;
- mantenere i pavimenti freschi e umidi;
- prevedere l’utilizzo di nebulizzatori e docce.