Se il mercato dà qualche primo segnale di cedimento, la remuneratività della suinicoltura italiana continua a crescere. Sale infatti anche a ottobre l’indice di redditività calcolato dal Crefis (www.crefis.it) che registra un +0,4% su base congiunturale (ovvero rispetto allo scorso settembre) e un +10,8% su base tendenziale (rispetto a ottobre 2015). Un andamento positivo aiutato sul lato dei costi dalla tendenza al ribasso del mais nazionale e della soia statunitense.
Sul fronte del mercato però, e dopo mesi di andamento positivo, ottobre ha mostrato qualche incrinatura con i prezzi dei suini pesanti da macello che sulla piazza di Modena scendono a 1,698 euro/kg, ovvero lo 0,1% in meno rispetto a settembre ma ancora molto al di sopra (+17,7%) dei bassi livelli del 2015.
Continuano a salire, nel frattempo, le quotazioni dei suini da allevamento: alla borsa merci di Modena sono stati scambiati a 80,675 euro/capo, segnando un +1,2% rispetto a settembre e +20,4% su base tendenziale.
Va meglio la redditività della macellazione
A ottobre, rispetto a settembre, migliora anche la redditività della macellazione dei suini, l’indice Crefis segna infatti un +1,8%. Ma è importante sottolineare che rispetto all’ottobre dell’anno scorso la variazione rimane fortemente negativa: -7,8%, il che significa che, in termini di remuneratività, la fase di macellazione ha ancora molto da recuperare.
Peraltro, dal lato del mercato, i prezzi delle cosce fresche pesanti per prosciutti dop sono aumentati a ottobre dell’1,1% rispetto a settembre, arrivando a 5,178 euro/kg (Cun), con la variazione tendenziale che segna +15,5%. Così come in aumento risultano le cosce fresche pesanti per prosciutti generici: alla Cun hanno raggiunto 4,148 euro/kg (+0,3% rispetto a settembre e +15,5% rispetto al 2015).
In crescita anche i lombi taglio Modena che a ottobre hanno quotato 4,525 euro/kg (Cun) che si traduce in +2,1% su base congiunturale e +1,5% nei confronti di ottobre 2015.
Bene anche la fase di stagionatura
Rispetto a settembre, la redditività della fase di stagionatura del Prosciutto di Parma dop pesante è migliorata a ottobre del 3,2%; mentre il confronto con l’ottobre 2015 segna +7,1%. Nello stesso periodo cresce anche la redditività della stagionatura dei prosciutti generici pesanti: +2% rispetto a settembre e +0,5% rispetto all’ottobre dell’anno scorso.
Gli aumenti di redditività hanno interessato a ottobre anche la tipologia leggera, e così si conferma la situazione di settembre che vede da un lato l’indice Crefis della stagionatura del Prosciutto di Parma dop leggero rimanere al di sotto di quello dei prosciutti non tutelati (-3,6%), e dall’altro lato l’indice del Prosciutto di Parma dop pesante restare su un livello decisamente superiore rispetto all’omologo calcolato per le produzioni non tipiche (+8,7%).
Sul fronte delle quotazioni si registrano ancora aumenti dei prezzi dei prosciutti di Parma stagionati pesanti, con valori medi mensili pari a 10,088 euro/kg, ovvero +3,5% su base congiunturale e +18,2% su base tendenziale. Sale anche il prosciutto di San Daniele che raggiunge i 13,200 euro/kg, con una variazione congiunturale pari al +4,3% e una tendenziale del +17,3%.
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