Buone notizie per l’allevamento suinicolo italiano. A settembre, i prezzi dei suini da macello sono stati in netta ascesa: al mercato di Modena, i capi pesanti hanno infatti quotato 1,699 euro/kg, con variazioni positive sia a livello congiunturale (+4,4%) ovvero rispetto ad agosto, che a livello tendenziale (+12,1%) ovvero rispetto a settembre dell’anno scorso.
È stata questa la principale causa dell’incremento marcato della redditività dell’allevamento calcolata dall’indice Crefis: +4,9% nei confronti di agosto e, soprattutto, +5,4% nei confronti di settembre 2015.
Nell’ultimo mese sono aumentati anche i prezzi dei suini da allevamento, che hanno segnato un +2,7% su base congiunturale e +18,7% su base tendenziale.
In calo la redditività dei macellatori
Cala decisamente, sempre a settembre, la redditività della macellazione di suini. L’indice Crefis indica una variazione pari a -5,2% rispetto ad agosto e -5% rispetto a settembre dell’anno scorso. A pesare sulla remuneratività delle aziende di macellazione è stato l’incremento dei costi per l’approvvigionamento dei capi vivi; non è bastato a recuperare redditività il buon andamento del mercato dei tagli. A cominciare dalle cosce fresche pesanti destinate al circuito tutelato che a settembre sono arrivate a quotare 5,122 euro/kg (Cun) in salita del 2,9% rispetto ad agosto, e addirittura del 14,5% su base tendenziale. A settembre sono aumentati anche i prezzi delle cosce fresche destinate a produzioni non tipiche, con valori arrivati a 4,136 euro/kg (Cun), ovvero +1,9% su base congiunturale e +15,5% rispetto al 2015.
Fase negativa invece per i prezzi dei lombi taglio Modena, che alla Cun si sono fermati a 4,430 euro/kg (-7,7% rispetto ad agosto e -1,6% rispetto all’anno scorso).
Il gap dop / non dop torna a essere negativo
Tonici a settembre i mercati dei prosciutti stagionati. Il Parma pesante (9-11 Kg) è stato quotato a 9,750 euro/kg, segnando un +2,3% rispetto al mese precedente e, da sottolineare, +16,6% nei confronti di settembre 2015, ormai valori record di medio periodo. Nonostante questo, la redditività della stagionatura del Prosciutto di Parma pesante è scesa a settembre dell’1,1% rispetto ad agosto, ma resta del 6,9% più alta rispetto allo stesso mese del 2015.
Al contrario, la remuneratività della stagionatura dei prosciutti pesanti generici ha mostrato a settembre un recupero su base congiunturale, con un +3,9% rispetto ad agosto, pur restando a livelli ben al di sotto di quelli del settembre dello scorso anno: -5,3%.
A seguito di queste variazioni, la redditività della stagionatura del Prosciutto di Parma dop pesante continua a essere superiore rispetto all’omologo calcolato per le produzioni non tipiche anche se in maniera meno pronunciata rispetto ad agosto (+7,4%); e nel caso della tipologia leggera, il gap tra dop e generico torna, dopo mesi, a essere negativo (-3%).
Leggi l’articolo completo di tabelle pubblicato sulla Rivista di Suinicoltura n. 10/2016
L’Edicola della Rivista di Suinicoltura