Oggi si sente parlare sempre più spesso di zootecnia di precisione, la tecnologia in grado di entrare negli allevamenti e aiutare nella gestione quotidiana degli animali. Ma come può diventare realtà in allevamento? Cynomys è una piccola-media impresa (Pmi) innovativa, con sede a Genova, che ha ideato, sviluppato e brevettato dei dispositivi di monitoraggio ambientale in continuo, con l’obiettivo
- di migliorare l’impatto ambientale degli allevamenti, il benessere animale
- e per supportare l’allevatore nel processo di decision-making.
Per scoprire cos’è Cynomys, come lavora e quali sono i servizi che offre abbiamo intervistato direttamente una dei tre soci fondatori, Fabiana Surace, co-fondatrice e responsabile, tra l'altro, delle relazioni esterne.
Cos’è Cynomys?
L’azienda nasce nel 2017 a Genova quando i tre soci fondatori, Enrico Carta, Ambra Milani e Fabiana Surace, hanno unito le loro competenze per dare vita alla start up innovativa Cynomys, oggi Pmi innovativa. L’azienda oggi è in crescita con dipendenti e moltissimi collaboratori, e ha anche instaurato saldi rapporti di collaborazione con medici veterinari, mangimifici, aziende del settore agroalimentare, università, e vanta diversi soci finanziari e una clientela 60% all’estero e 40% in Italia. I soci fondatori hanno unito le loro competenze in scienze ambientali, elettronica e tecnologia per dare vita ad un’azienda all’avanguardia nel settore zootecnico, che ha l'obiettivo di cambiare il mondo a partire da quello dell'allevamento per lasciare il Pianeta meglio di come lo abbiamo trovato.
I tre ideatori hanno sviluppato e brevettato dei dispositivi di monitoraggio ambientale in continuo: sono dei dispostivi IoT (Internet Of Things), ovvero dispostivi interconnessi dotati di sensori in grado di ricevere e trasmettere dati. Si tratta quindi di zootecnia di precisione, la chance per gli allevatori di assicurarsi un posto nel futuro.
La storia
“Le buone idee non hanno confini”, è così che Fabiana risponde alla domanda se non gli abbia penalizzati il fatto di stare a Genova, sicuramente non una zona ad alta densità di allevamenti. Nel 2017 sono riusciti a mettere in campo i primi prototipi grazie a una rete di conoscenza; poi sono venuti i primi trial gratuiti con i primi allevatori, e il 2018 e 2019 sono serviti per consolidare delle partnership a livello internazionale. Cynomys lavora tramite il business to business, cioè altre aziende si avvalgono dei loro dispositivi per offrire dei servizi all’allevatore, per esempio queste aziende per monitorare la diminuzione di ammoniaca nell’ambiente usano i dispostivi Cynomys al fine di consolidare la proposta all’allevatore tramite un dato scientifico. Cynomys, ad oggi, ha 300 dispostivi in oltre 17 Paesi nel mondo, ma sarebbe stato un obiettivo irraggiungibile senza alcune partnership importanti, che offrono altri servizi quali la robotica, la climatizzazione e gli additivi per mangimi.
Come è venuta l’idea?
Fabiana racconta di tre giovani che nel 2017 si sono trovati a condividere non solo idee su tecnologia e ambiente, ma anche la passione e la volontà di fare qualcosa di concreto per migliorare le condizioni ambientali degli allevamenti e il benessere animale. Per concretizzare tutto quanto hanno ideato uno strumento da mettere nelle mani dell’allevatore e che consenta all’animale di stare meglio e all’allevatore di avere una maggiore produttività, proteggendo l’ambiente. Al contempo è soddisfatto anche il bisogno del consumatore di oggi, più attento alle tematiche ambientali e di benessere, perché si dispone di dati affidabili per indirizzare gli acquisti rispetto al prodotto finale. L’ambiente della stalla, infatti, non influenza solamente il benessere e la sanità degli animali, ma anche le proprietà organolettiche dei prodotti derivati.
Sensori IoT: cosa sono?
I sensori IoT Cynomys sono in grado di registrare una serie di parametri ambientali che aiutano in diversi aspetti della gestione quotidiana dell’allevamento: sanità, produttività, sostenibilità ambientale e benessere animale. Cynomys è un supporto per le aziende del settore agroalimentare grazie al monitoraggio ambientale in continuo attraverso una tecnologia di loro invenzione che hanno brevettato. Si tratta di una tecnologia dotata di brevetto internazionale, che apporta un’innovazione a livello di processo industriale, qual è l’allevamento. Esistevano già dei sistemi di monitoraggio ambientale tramite sensori, ma la sfida per i tre fondatori era quella di costruire dei dispostivi in grado di lavorare e sostare a lungo in un ambiente ostile, ovvero l’ambiente di stalla, al fine di garantire un dato che sia affidabile nel tempo.
Come lavora Cynomys?
Chi è interessato può contattare Cynomys dal sito o da referenze di aziende partener. Si inizia con un’intervista preliminare per analizzare i bisogni e le necessità aziendali, per capire gli obiettivi su cui è focalizzato l’allevatore. Nel caso in cui l’allevatore non abbia un obiettivo specifico, si può impostare il lavoro iniziale su dei macro-concetti, per esempio il benessere animale, la sostenibilità o la produttività, per poi andare a lavorare su parametri più specifici. Si tratta, pertanto, di un approccio tarato sui bisogni specifici dell’azienda, e basato sulla comunicazione diretta fra Cynomys e l’allevatore per stabilire un rapporto di stretta collaborazione.
- Prima si analizzano i bisogni aziendali,
- poi si costruisce insieme la soluzione
- e infine è prodotto il dispositivo IoT in base a quanto concordato con l’azienda committente.
L’investimento economico, quindi, è modulare e scalabile in base a quanto è stato concordato tra Cynomys e il singolo allevatore; è realizzato un pacchetto specifico per ciascun allevatore in base ai suoi obiettivi e necessità. Il dispositivo viene direttamente spedito in azienda, ed è stato pensato per essere facilmente installabile dall’allevatore stesso. Eventualmente si può anche chiedere assistenza in allevamento per l’installazione e il montaggio, ma comunque il dispositivo e il suo funzionamento è estremamente intuitivo, pensato proprio affinché l’allevatore possa essere autosufficiente. I requisiti per poter usare questi dispositivi servono semplicemente corrente elettrica e copertura mobile Gsm. Il dispositivo di base rileva ogni 30 secondi e viene inviato il dato in piattaforma ogni 20 minuti ma poi anche questa parte è personalizzabile.
4 moduli IoT
I dispositivi di Cynomys consentono di monitorare più di 30 parametri. Ci sono tre tipi di dispositivi:
- per il monitoraggio dell’aria,
- per il monitoraggio dell’acqua
- e il dispositivo di monitoraggio dell’energia.
Monitoraggio dell’aria
Il primo è un dispositivo IoT che monitora parametri legati alla qualità dell’aria, ammoniaca, anidride carbonica, metano e polveri sottili sono solamente alcuni dei parametri misurabili.
Monitoraggio dell’acqua
Il secondo dispositivo, invece, è stato sviluppato per il monitoraggio della qualità dell’acqua di abbeverata degli animali attraverso una serie di caratteristiche, quali durezza, cianobatteri, ossigeno disciolto.
Monitoraggio dell’energia
Il terzo dispositivo è stato sviluppato per monitorare e controllare tutte le risorse consumate dall’azienda, dal consumo di acqua ed elettricità fino ad eventuali strumenti funzionanti con energie alternative installati in allevamento, con il fine di prevenire e/o individuare precocemente eventuali anomalie di funzionamento.
Interfaccia
Un quarto dispositivo IoT infine è stato costruito in grado di interfacciarsi con tutti gli altri eventuali dispostivi tecnologici automatici già presenti in stalla, il sistema di ventilazione, di riscaldamento e luci; se il dispositivo IoT rileva una problematica nell’ambiente di stalla modula l’azione degli altri dispostivi collegati in modo coordinato per risolvere il problema ottenendo il massimo beneficio.
Qual è il dispositivo di maggior interesse per gli allevatori?
Fabiana ci tiene a sottolineare che il dispositivo sicuramente di maggior interesse per tutti gli allevatori del settore zootecnico è quello che monitora la qualità dell’aria, perché l’attenzione verso la sostenibilità ambientale è altissima. Ogni dispositivo viene costruito ad hoc per ciascuna azienda, che perciò può scegliere quali parametri monitorare in continuo nel proprio ambiente di stalla; per esempio, nei suini sicuramente non possono mancare l’ammoniaca e l’acido solfidrico, mentre negli avicoli le polveri sottili, parametri che ne affiancano altri specificatamente richiesti dall’allevatore e/o dalla filiera e/o dalla normativa.
Cynomys mette a disposizione dell’allevatore non solo la consulenza ambientale, ma anche una piattaforma cloud dove vengono raccolti tutti i dati rilevati dal dispositivo. I dispositivi IoT sono ideati e costruiti per essere self-contained, cioè, contenere già “dentro” tutto ciò di cui ha bisogno per funzionare, la connettività e il monitoraggio ambientale. Ai dispostivi IoT possono essere anche associate altre tecnologie opzionali, videocamere, termocamere,display informativi o altro su richiesta dell'allevatore/azienda; in questo modo si può supervisionare tutto ciò che succede in stalla.
A cosa servono in pratica questi dati ambientali?
La raccolta di tutti questi dati ambientali permette di avere delle informazioni, precoci e continue, con cui fare dei ragionamenti per migliorare il management aziendale. Per esempio, se si introduce una novità in allevamento, come il cambio della formula di un mangime, tramite un confronto dei dati raccolti prima e dopo, si può valutare con precisione ed in modo oggettivo l’esito degli investimenti. Oppure se ci si accorge che per una data banda la produzione è stata maggiore, con i raccolti si può capire cosa è successo a livello ambientale che ha favorito la maggior produttività. Per esempio, in Cynomys si sono accorti che spesso un parametro molto trascurato è il fattore luce, perché fisiologicamente è molto importante nella produzione del latte, che non è il prodotto finale ma è fondamentale in un sito 1. C’è anche la possibilità di installare degli allarmi, ovvero se un certo parametro raggiunge un valore soglia precedentemente stabilito si può far scattare un allarme per poter intervenire tempestivamente. Fabiana puntualizza che dalla loro esperienza su campo maturata in questi anni se l’allevatore ha alla mano dati ambientali e dati produttivi allora ha fatto bingo, perché è garantito che una % anche piccola di quello che è migliorabile dipende dall’ambiente.
Sostenibilità anche sociale
Dall’anno scorso Cynomys è impegnata in progetti sulla corretta informazione al consumatore, cosicché il consumatore finale possa validare l’impegno dell’allevatore sulla sostenibilità ambientale dando valore al prodotto finale. L’idea è quindi di mettere in collegamento diretto tramite una comunicazione trasparente e un dato monitorato allevamenti sostenibili e consumatori consapevoli. La volontà di partecipare a questo progetto nasce perché la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche economica e sociale.
Leggi l’articolo sulla Rivista di Suinicoltura 1/2024
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