È stato firmato l’“Accordo quadro per il mais da granella di filiera italiana certificata” che favorisce la stipula di contratti di filiera per il mais destinato all’alimentazione animale. L’Accordo Quadro sarà valido per le campagne cerealicole 2020, 2021 e 2022.
La firma del documento rappresenta un’ulteriore tappa del percorso avviato nel 2018 con la firma del Memorandum of Understanding sottoscritto per contrastare lo stato di forte crisi in cui imperversa la maiscoltura italiana e favorire la ripresa della coltivazione di una materia prima strategica per la zootecnia e la filiera agro-alimentare e indispensabile per le produzioni di eccellenza del nostro Paese. Negli ultimi anni la produzione interna di granturco ha infatti registrato un pericoloso crollo delle superfici seminate di oltre il 50%, con una produzione che ha raggiunto un minimo storico.
L’Accordo Quadro si propone innanzitutto di ridare stimoli e fiducia alla produzione primaria di mais, per frenare la caduta produttiva e per sostenere la produzione di un cereale fondamentale per garantire le produzioni zootecniche del nostro Paese, da cui derivano anche gran parte delle eccellenze del made in Italy agroalimentare, basti pensare a formaggi e salumi.
L'intento è quello di favorire il ripristino di un’adeguata capacità di approvvigionamento interno e di arginare, nel contempo, la forte dipendenza dall’estero che, nel solo 2019, ha portato il livello delle importazioni a raggiungere un picco storico di 6,4 milioni di tonnellate, valore che incide sulla bilancia commerciale per più di un miliardo di euro.
Programmare la produzione
Grazie all’Accordo Quadro sarà possibile programmare la produzione, con l’adozione di efficaci modelli contrattuali di filiera, e diversificare il rischio rispetto agli andamenti del mercato scegliendo tra diverse opzioni di fissazioni del prezzo. A tal fine tra le opzioni, se in accordo tra le parti, è prevista anche la possibilità di far riferimento a un prezzo di 195 euro/t.
La filiera chiede supporto al Mipaaf
L’“Accordo quadro per il mais da granella di filiera italiana certificata” rappresenta un primo concreto impegno per promuovere una ripresa produttiva di mais in Italia, ma è fondamentale che la filiera non venga lasciata sola in un momento così difficile come quello che stiamo attraversando, anche a causa dell’emergenza coronavirus.
È di fondamentale importanza, pertanto, che questo sforzo venga supportato da un intervento pubblico specifico per il mais, ed è per tale ragione che tutta la filiera chiede ora l’impegno del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, affinché vari con urgenza misure che incentivino la produzione maidicola attraverso uno specifico aiuto ad ettaro sul modello dell'incentivo grano duro “de minimis”.
Al riguardo, ASSALZOO - in rappresentanza dell’industria mangimistica italiana - AMI, CIA, CONFAGRICOLTURA e COPAGRI - in rappresentanza dei produttori agricoli – ALLEANZA delle COOPERATIVE AGROALIMENTARI - in rappresentanza del mondo cooperativo – ASSOSEMENTI - in rappresentanza delle ditte sementiere - ORIGIN ITALIA - in rappresentanza dei Consorzi di Indicazioni Geografiche - esprimono grande soddisfazione per il risultato raggiunto.
Veronesi (Assalzoo): sì a contratti di secondo livello e di filiera
«Con questo strumento vogliamo favorire la stipula di contratti di secondo livello e di contratti di filiera – prosegue il presidente di Assalzoo Marcello Veronesi – per interrompere la caduta della produzione e ridare fiducia alla produzione maidicola italiana. Obiettivo primario dell’accordo è ridurre le importazioni di mais, per il quale avevamo fino a pochi anni fa la completa autosufficienza produttiva e che oggi, con il crollo delle superfici seminate, non è più in grado di soddisfare la domanda proveniente dall’industria mangimistica per coprire le esigenze dell’allevamento zootecnico, ivi incluso quello destinato alle principali produzioni Dop, che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy alimentare e un valore aggiunto straordinario per l’immagine della nostra economia a livello mondiale».
Uniti anche durante l’emergenza Covid-19
«Nonostante il periodo drammatico che stiamo attraversando – continua Veronesi -, e che condizionerà l’economia italiana nei prossimi mesi, le nostre aziende associate continuano a lavorare per la solidità produttiva del settore agroalimentare ed è in questa ottica che va inquadrato l’Accordo Quadro. Soltanto uniti possiamo costruire le basi per il futuro non solo della nostra maiscoltura, ma di tutta la filiera agro-alimentare», conclude il presidente Assalzoo.
Specifiche premialità per i produttori
«Infine – conclude Veronesi - l’industria mangimistica è disponibile a riconoscere ai produttori agricoli specifiche premialità per l’origine certificata della granella (italiana o da uno specifico areale), o quando risponda a disciplinari di sostenibilità o rispetti determinati parametri di qualità, soprattutto dal punto di vista igienico sanitario.
Carli (Assosementi): collaborazione tra tutti gli attori
«Siamo felici di aver contribuito al compimento di un percorso virtuoso iniziato con la sottoscrizione di un Memorandum of understanding - dichiara Giuseppe Carli, presidente di Assosementi -. Il settore sementiero ha sempre supportato con forza questo processo, convinto che la collaborazione tra tutti gli attori sia la strada maestra per il rilancio di una coltura altamente strategica per le filiere agro-zootecniche-alimentari, soprattutto quelle di eccellenza. È fondamentale dunque garantire un congruo approvvigionamento di questa materia prima, indispensabile per l'alimentazione degli animali allevati in Italia».
«Con questo accordo la filiera si è dotata di uno strumento in più per favorire la produzione di mais italiano e contribuire a riportarla a livelli vicini alla domanda interna. È necessario che anche le istituzioni facciano ora la loro parte, varando con urgenza misure che incentivino la produzione maidicola attraverso uno specifico aiuto ad ettaro sul modello grano duro» conclude Carli.