Gestazione delle scrofe, box multipli vs individuali

gestazione delle scrofe
Rossana Capoferri
La normativa attuale, molto più attenta alle esigenze di welfare degli animali, prevede che le scrofe siano stabulate in gruppo durante la gravidanza. Ma quali sono i reali vantaggi di questa pratica rispetto alla stabulazione individuale? Il progetto Pigwelf prova a dare una risposta

Garantire il benessere dei suini nei sistemi di allevamento intensivo è ormai un obiettivo imprescindibile per gli allevatori italiani ed europei. L’attuale normativa Ue, recepita in Italia con il D.lgs. n. 122 del 7 luglio 2011, pone particolare attenzione alle specifiche necessità fisiologiche e comportamentali della specie suina, garantendo agli animali una maggior possibilità di movimento e di interazione sociale.
In particolare, per quanto riguarda le scrofe e le scrofette, la direttiva introduce un’importante novità: la stabulazione in gruppo nel periodo compreso tra le quattro settimane dopo la fecondazione e la settimana prima del parto.
E tra lo scetticismo degli allevatori e la soddisfazione degli animalisti, sono molti gli studi scientifici che stanno indagando le differenze tra il vecchio sistema di stabulazione e il nuovo, con l’obiettivo di definire se quest’ultimo è realmente vantaggioso in termini di animal welfare. Tra questi anche il progetto Pigwelf, di cui ha recentemente parlato Rossana Capoferri, ricercatrice del laboratorio di genetica molecolare dell’Istituto Sperimentale Italiano “L. Spallanzani”, in occasione del webinar “Benessere dei suini nella gestione della riproduzione: inseminazione artificiale e gravidanza” organizzato dal Comune di Rivolta d’Adda (Cr) e dall’Istituto Spallanzani.

gestazione delle scrofe

Il progetto di ricerca Pigwelf, riguardante il benessere delle scrofe durante il periodo di gestazione, ha quindi messo a confronto i due sistemi stabulazione (box multipli vs box individuali) evidenziando gli effetti che questi hanno sul benessere degli animali. Nello specifico, sono stati individuati i marcatori di stress cronico maggiormente informativi, utilizzando una serie di rilievi comportamentali ed emato-biochimici in scrofe gravide allevate con le due diverse modalità.
Lo studio è stato realizzato all’interno del progetto Riprowell, sviluppato nell’ambito di problematiche riguardanti la riproduzione e il benessere animale, finanziato dal Mipaaf.

Gli obiettivi specifici

Entrando più nel dettaglio, il progetto Pigwelf ha valutato una serie di parametri etologici, riproduttivi, metabolici e immunologici e di espressione dei geni coinvolti nella risposta immunitaria, per caratterizzare in modo esaustivo e più oggettivo possibile le differenze tra le scrofe allevate in box multipli e quelle allevate in gabbie singole. In questo modo si è potuto procedere a:
- definire un protocollo per la caratterizzazione del benessere delle scrofe durante la gravidanza;
- identificare marcatori informativi associati allo stress cronico;
- definire le modalità di monitoraggio dello stress.

Lo studio sperimentale

«Il progetto Pigwelf – ha spiegato Capoferri – è stato reso possibile grazie alla collaborazione dell’azienda suinicola “La Pellegrina” (Mn) che, nel 2012, aveva ancora la possibilità di mantenere le scrofe in gabbie singole per tutta la durata della gestazione, mentre nel 2013 ha convertito la tipologia di stabulazione, da fissa a libera, sistemando le scrofe in box multipli.

Tab. 1 - Confronto tra i parametri biochimici valutati nel gruppo vs gabbie singole
Gruppo vs singolo 4° settimana Gruppo vs singolo 8°-14° settimana
parametro normalità clinica normalità clinica
albumina OR > 100 - vantaggioso *** OR = 4,39 - vantaggioso ***
ALP OR = 4,1 - vantaggioso ** OR = 1,51 vantaggioso **
ALT OR = 0,45 - svantaggioso ***
bilirubina OR = 0,38 - svantaggioso **
proteine totali OR = 12,7 - vantaggioso ***
aptoglobina OR = 0,15 - svantaggioso **
battericidia OR > 100 - vantaggioso *** OR = 3,16 - vantaggioso ***
lisozima OR = 0,31 - svantaggioso ***
complemento OR = 24,29 - vantaggioso ***
Blastizzazione (densità ottica) svantaggioso ***
Proteina C - Reattiva (µg/ml) svantaggioso *** svantaggioso ***
L'analisi statistica mediante GLM ha evidenziato differenze significative tra i due tipi di stabulazione definendo vantaggiosa (OR >1) o svantaggiosa (OR<1) la modalità di stabulazione. OD = odds ratio (numero di casi in cui il fenomeno si è verificato)/(numero di casi in cui il fenomeno non si è verificato). Il livello di significatività delle variabili è espresso come ** P < 0,01; *** P < 0,001.

 

Seguendo questa evoluzione aziendale da vicino – ha continuato l’esperta -, si è provveduto a raccogliere le informazioni sugli animali per poter confrontare le due tipologie di stabulazione. Lo studio sperimentale ha coinvolto in totale 720 animali, durante un periodo temporale di quattordici settimane sia nel primo che nel secondo anno».
È stata fissata come settimana sperimentale iniziale (settimana 0) quella nella quale è stata eseguita l’inseminazione artificiale in tutti gli animali.
Le valutazioni a diversi livelli sono state effettuate alla quarta settimana, e dall’ottava alla quattordicesima settimana di gestazione.

Rilievi analizzati

I parametri analizzati sono stati tanti, proprio perché il benessere ha bisogno di una serie di valutazioni molto ampia per essere definito; i principali sono stati:
- rilievi etologici per identificare la presenza di comportamenti anomali che sono indice di un disagio dell’animale e questi comportamenti nel nome di stereotipie;
- rilievi clinici per individuare precocemente dei sintomi di patologie e entrambi questi due tipi di rilievi sono stati effettuati mediante l’osservazione da parte di personale addestrato;
- rilievi fisiologici di tipo riproduttivo tramite l’elaborazione dei dati del software gestionale aziendale;
- rilievi metabolici mediante analisi ematiche di tipo biochimico;
- rilievi immunologici tramite analisi immunologiche per la caratterizzazione dell’immunità specifica (la sua alterazione è indice di alterazione dell’omeostasi);
- rilievi genetico-molecolari per identificare variazioni di espressione genica associate ad eventi fisiologici e patologici mediante un sistema di Real time Pcr.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono stati i risultati ottenuti per ogni tipologia di analisi.

Rilievi etologici

Per quanto riguarda i rilievi etologici si è proceduto con la registrazione dei comportamenti quali:
- sdraiato, seduto, in piedi, seduto “come un cane”, continuo alzarsi sedersi.
Inoltre, sono state valutate anche le stereotipie, comportamenti anomali simbolo di disagio, come:
- masticazione a vuoto, rotolamento della lingua, scuotimento della testa, morsicatura delle sbarre, raspare il pavimento.

gestazione delle scrofe

Dalle analisi effettuate, al termine dello studio è emerso che: nella stabulazione singola sono stati identificati un numero sostanzioso di animali che presentavano stereotipie, soprattutto rotolamento della lingua (10,3%), masticazione a vuoto (24,7%) e scuotimento della testa (2,3%). Mentre nei box multipli questi comportamenti anomali non sono stati riscontrati.

Rilievi clinici

I rilievi clinici sono stati effettuati mediante l’osservazione diretta degli animali, consentendo di individuare precocemente eventuali sintomi di patologie dell’apparato locomotore (zoppie), dell’apparato respiratorio, del tratto gastroenterico, dell’apparato riproduttore (lesioni alla vulva) e della pelle (dermatiti).
Al termine dello studio è emerso che gli unici problemi rilevati sono stati quelli a carico dell’apparato locomotore (zoppia a carico del piede). Nei box multipli la percentuale di animali che presentava questi problemi era molto più alta (15,5 %) rispetto a quelli stabulati nei box singoli (5,6%).

Rilievi riproduttivi

Per quanto riguarda l’osservazione e lo studio dei rilievi riproduttivi, le scrofe sono state monitorare alla quarta settimana dopo l’inseminazione artificiale (Ia) e dall’ottava alla quattordicesima settimana post Ia. I parametri registrati sono stati: non ritorno in calore 28 giorni post Ia; non ritorno in calore a 56 giorni post Ia; aborti ; tasso di parto; totale nati per parto; nati vivi per parto; svezzati per parto.
Al termine dell’analisi è emerso che le scrofe in gabbie singole hanno presentato tassi di non ritorno in calore a 56 giorni e di parto più alti rispetto alle scrofe in box multipli, quindi nelle gabbie singole, le performance riproduttive sono state migliori.

Rilievi metabolici e immunologici

Per analizzare questi parametri sono stati eseguiti prelievi ematici e le analisi sono state eseguite presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche (Izsum) nei laboratori del Centro di referenza per il benessere suino.
I marker di funzionalità epatica e stato metabolico esaminati sono stati: albumina, Alp (fosfatasi alcalina), Alt (alanina aminotransferasi), bilirubina totale, colesterolo, Ggt (gamma glutamil transferasi).

gestazione delle scrofe

I parametri relativi allo stato immunologico aspecifico sono stati: proteine di fase acuta (aptoglobina e la proteina C reattiva), mentre quelli relativi all’immunità specifica: battericidia, complemento, lisozima e blastizzazione linfocitaria.
Dalle analisi effettuate alla quarta settimana, la stabulazione in box multipli si è rivelata vantaggiosa relativamente ai parametri dello stato metabolico, riguardanti la misurazione di albumina e Alp. Questo tipo di stabulazione è risultata vantaggiosa anche per i valori di proteine totali e battericidia.
È risultato, invece, svantaggioso per alcuni parametri legati alla risposta immunitaria, quali aptoglobina, blastizzazione e proteina C reattiva.
Dalle analisi effettuate fra l’ottava e la quattordicesima settimana, la stabulazione in box multipli si è rivelata vantaggiosa anche in questo caso per albumina, Alp, battericidia e complemento. È risultata svantaggiosa, invece, per la bilirubina, il lisozima e la proteina C reattiva.

Dai risultati è emersa una certa discrepanza, pertanto non è stato possibile definire la migliore tipologia di stabulazione, utilizzando questo tipo di rilievi.

Rilievi genetico-molecolari

«Lo studio dell›espressione genica è una fotografia dello stato funzionale della cellula nel momento dell’analisi», spiega la Capoferri. Sono stati presi in esame i leucociti, i globuli bianchi presenti nel sangue, da cui è stato estratto l’Rna in laboratorio, misurato e valutato qualitativamente. Per alcuni campioni è stata verificata l’assenza di Dna contaminante e infine si è proceduto all’analisi dell’espressione dei geni in esame, utilizzando uno strumento denominato OpenArray real time Pcr system (Life Technologies).
Per la valutazione delle due modalità di stabulazione sono stati scelti 224 geni, coinvolti nell’immunità specifica e aspecifica selezionati dai risultati dei seguenti lavori scientifici relativi alla specie suina: Gao et al. (2010), Ledger et al. (2004) e da un Array commerciale “Human Th1 e Th2 responses Pcr array (Qiagen).
Nell’analisi dell’espressione genica si sono confrontati i dati relativi alle due tipologie di stabulazioni durante il tempo di gestazione, comparando i dati del periodo fra l’ottava e la quattordicesima settimana con quelli della quarta settimana, considerata il “tempo 0” dell’analisi.
Negli animali stabulati in gabbie singole: le settimane undicesima e quattordicesima confrontate con la quarta hanno mostrato una significativa diminuzione dell’espressione di un grande numero di geni.
Per quanto riguarda i box multipli invece non sono stati evidenziati dei cambiamenti significativi.
Il confronto tra l’espressione genica degli animali mantenuti in box multipli confrontati con quelli delle gabbie singole ha evidenziato che alla quarta settimana era presente un solo gene sovra espresso il CCL5 (Chemokine C-C motif ligand 5). Dall’ottava alla quattordicesima settimana è stata evidenziata una generalizzata diminuzione dell’espressione di 87 geni distribuita equamente nel periodo che andava dall’ottava alla quattordicesima, negli animali in box multipli rispetto a quelli delle gabbie singole.

Conclusioni

Lo studio dei diversi parametri, presi in esame durante il progetto Pigwelf, ha fornito ai ricercatori l’opportunità di raccogliere una notevole quantità di informazioni relative al benessere delle scrofe gestanti. Confrontando i dati ottenuti analizzando la nuova tipologia di stabulazione e quella precedente alla nuova normativa europea non si è potuto giungere a un inequivocabile giudizio su quale fra queste sia la migliore, ma certamente sono emerse informazioni molto interessanti
- è stata rilevata l’assenza di stereotipie nelle scrofe allevate in box multipli, ma un’alta frequenza di zoppie;
- i livelli di lisozima sono risultati aumentati e l’efficienza riproduttiva diminuita nella stabulazione in gruppo;
- il confronto dei parametri metabolici e immunologici analizzati nelle due condizioni non è stato coerente e insufficiente per emettere giudizio;
- le scrofe in gabbie singole hanno mostrato un declino costante dell’espressione genica relativa alla risposta immunitaria probabilmente come risultato di una strategia adattativa allo stress cronico e per prevenire i rischi legati a una eccessiva risposta immunitaria. I geni espressi tra le due modalità di stabulazione rappresentano dei marcatori potenzialmente interessanti per la valutazione dello stato fisiologico associato alla modalità di stabulazione.
In conclusione, possiamo affermare che i risultati mostrano aspetti positivi e negativi in entrambe le modalità di stabulazione, sostenendo il fatto che l’allevamento intensivo espone gli animali a una grande varietà di fattori di stress.


La normativa: quali cambiamenti

Come già accennato, prima del 2013 la normativa prevedeva il mantenimento delle scrofe gravide in gabbie individuali, che permettevano di ottimizzare l’alimentazione e minimizzare il comportamento aggressivo tra gli animali. Dopo il 2013 le disposizioni hanno reso obbligatoria la stabulazione in gruppo durante questo particolare momento delle scrofe.
In particolare, per le scrofe e le scrofette sono state fornite le seguenti linee guida:
- nel periodo compreso fra le quattro settimane dopo la fecondazione e una settimana prima della data del parto previsto devono essere allevate in gruppo;
- devono avere continuamente a disposizione del materiale manipolabile;
- devono essere alimentate con un sistema che garantisce ad ogni animale mangime a sufficienza, senza subire aggressioni;
- per calmare la fame e soddisfare il loro bisogno di masticare, quelle gravide devono ricevere mangime riempitivo o ricco di fibre in quantità sufficiente alimenti ad alto tenore energetico.

 

Riferimento bibliografico: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32894989/ 

Gestazione delle scrofe, box multipli vs individuali - Ultima modifica: 2021-03-15T12:55:45+01:00 da Lucia Berti

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