A partire da ieri giovedì 8 ottobre fino a giovedì 22 ottobre è possibile inoltrare ad Agea le domande di finanziamento delle filiere zootecniche in crisi previsto dal Decreto rilancio. Le risorse per la zootecnia ammontano a 65 milioni di euro e sono destinate al settore suinicolo, cunicolo, ovi-caprino, del latte di bufala e del vitello da carne. Trenta milioni sono destinati alla suinicoltura; 20 al vitello da carne; 8,5 al settore ovi-caprino; 4 a quello cunicolo; 0,5 alla sola filiera caprina. I due milioni rimanenti andranno alla filiera del latte di bufala.
Lockdown: una perdita da 34 mld di euro
Le filiere considerate sono state ritenute le più colpite dalla chiusura del canale horeca nei mesi del lockdown, tant’è vero che secondo le rilevazioni di Ismea effettuate nello scorso mese di giugno i consumi fuori casa per tutto il 2020 potrebbero subire una riduzione del 40%, pari a una perdita, al momento prudenziale, di 34 miliardi di euro. I contributi stanziati dal fondo potrebbero quindi rappresentare una boccata d’ossigeno per diversi comparti favorendone la competitività, lo sviluppo e gli investimenti.
A chi spetta il contributo per la zootecnia
Per poter presentare la domanda le aziende devono dichiarare che gli animali sono nati, allevati e macellati in Italia. Per i suini il contributo arriva a 20euro/capo macellato tra il 1 maggio e il 30 giugno 2020 e nel limite di spesa di 23 milioni di euro e fino a 18 euro, con un tetto di 7 milioni, per ogni scrofa allevata tra il 1 gennaio e il 30 giugno 2020.
Le domande sono precompilate nel segno della semplificazione normativa e le imprese interessate potranno dichiarare delle differenze. Dopo una prima analisi Agea verserà un anticipo dell’80% del contributo.