Sì all’uso di determinate proteine animali nell’alimentazione di suini e pollame

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La Commissione europea ha approvato l'utilizzo di proteine ​​di origine animale, compresa quella di insetti, per produrre mangimi destinati ai non ruminanti

Il 17 agosto 2021, la Commissione europea ha adottato la decisione di modificare il Regolamento sul divieto dei mangimi, consentendo l’uso di determinate proteine animali per l’alimentazione di animali da allevamento non ruminanti, come suini e pollame. La decisione, basata sul parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, segue l’approvazione sia del Parlamento europeo che del Consiglio e del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi nell’aprile 2021.

Il regolamento  modifica l’allegato IV del regolamento (Ce) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il divieto di alimentare con proteine animali i non ruminanti diversi dagli animali da pelliccia, con proteine derivate da animali.

Le nuove misure consentono un uso più ampio di proteine di alta qualità derivate da suini, pollame e insetti nei mangimi di provenienza locale e prodotti nell’Unione europea e che soddisferanno le esigenze nutrizionali di alcune categorie specifiche di suini e pollame.

Quali usi

Il regolamento adottato il 17 agosto autorizza i seguenti usi:

  • proteine animali trasformate derivate da suini e insetti nei mangimi per pollame;
  • proteine animali trasformate derivate da pollame e insetti nei mangimi per suini;
  • gelatina e collagene di origine ruminante nei mangimi di allevamenti non ruminanti animali.

Il regolamento prevede condizioni rigorose per prevenire la contaminazione incrociata, garantire il rispetto del divieto di riciclaggio all’interno della specie (cioè cannibalismo), e facilitare il controllo ufficiale del mangime.

Le proteine animali trasformate

Le proteine animali trasformate (PAT) sono proteine animali derivate esclusivamente da materiale a basso rischio, da animali sani dichiarati idonei al consumo umano a seguito di un'ispezione prima della macellazione. Può essere inclusa qualsiasi parte di questi animali sani che non viene utilizzata per produrre alimenti per il consumo umano. Proteine derivate da materiale ad alto rischio, come animali morti e materiale specifico a rischio, sono rigorosamente escluse dall'uso nella filiera della alimentazione degli animali da reddito.

Nuove conoscenza scientifiche supportano la decisione

Le motivazioni che giustificavano, nel 2001, l'estensione del divieto di somministrazione di PAT ai non ruminanti (ad esempio suini e pollame) sono oggi venute meno:

  • L'encefalopatia spongiforme bovina è completamente sotto controllo. L'ultimo caso di encefalopatia spongiforme bovina classica risale al 2016.
  • A seguito della ristrutturazione dell'industria dei mangimi, la corretta e separazione delle specie in fase di produzione può ora essere garantita.
  • Sono stati sviluppati metodi di prova di laboratorio appropriati per riconoscere le PAT delle diverse specie. Specificità e sensibilità sono garantite dall’utilizzo della PCR.

La proposta della Commissione è stata innescata da nuove conoscenze scientifiche che dimostrano che alcune misure specifiche di divieto di utilizzo di proteine animali attuate dal 2001 non erano più giustificate, e dalla necessità di migliorare la valorizzazione nella catena alimentare delle proteine derivate da animali, nel più ampio contesto della strategia Farm-to-Fork, che mira a promuovere un'agricoltura più sostenibile.

Una fonte di proteine vantaggiosa

Le nuove misure consentiranno così un più ampio utilizzo nei mangimi di proteine di alta qualità derivate da suini, pollame e insetti, prodotti localmente nell'Unione, sostituendo parzialmente la soia importata dai Paesi extra Ue.

Questa fonte di proteine sarà particolarmente vantaggiosa per rispondere ai fabbisogni nutrizionali di alcune specifiche categorie di suini e pollame. Inoltre, le nuove disposizioni, che consentono l’uso di PAT di suino e di pollame, avranno un impatto favorevole sulle attività degli allevatori europei.

(Fonti: Sivemp, Vesa).

Sì all’uso di determinate proteine animali nell’alimentazione di suini e pollame - Ultima modifica: 2021-08-25T11:10:49+02:00 da Redazione Suinicoltura

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