Il profilo amminoacido. Ideale per i suinetti

La formulazione suggerita da Ajinormoto Eurolysine, utilizzando gli aminoacidi di sintesi per uso zootecnico a disposizione, permette di ridurre senza rischi il contenuto di proteine, diminuendo significativamente i costi alimentari

La nutrizione dei suinetti, per quanto riguarda le proteine e gli aminoacidi, è in continua evoluzione e la disponibilità degli aminoacidi di sintesi, l’ultimo in ordine di tempo è stato la L-valina, ha gradualmente modificato le modalità di formulazione dei mangimi.

Gli aminoacidi di sintesi, infatti, permettono di soddisfare in modo più preciso i fabbisogni di questi nutrienti indispensabili, formulando diete per suinetti più efficienti e diminuendo, al tempo stesso, il livello medio di proteine grezze dei mangimi, con ottimi risultati dal punto di vista sanitario, economico e ambientale.

Via via che nuovi aminoacidi di sintesi si sono resi disponibili sul mercato è stato possibile garantire i fabbisogni in modo più efficiente e diminuire sempre più il livello proteico della dieta (Fig. 1).

Naturalmente, per formulare diete con un livello ottimale di aminoacidi è necessario conoscere i fabbisogni degli animali e il contenuto delle materie prime utilizzate per sapere quale aminoacido può essere limitante in ciascuna situazione.

Questo articolo illustrerà il profilo aminoacidico ideale delle diete per suinetti secondo le raccomandazioni di Ajinomoto Eurolysine, azienda leader mondiale nella produzione di aminoacidi per uso zootecnico, che da sempre si occupa attivamente di ricerca in questo settore e che, negli ultimi anni, ha focalizzato i propri sforzi sul colmare le lacune sulle conoscenze riguardo agli aminoacidi limitanti nei suinetti nelle prime fasi di vita.

Gli aminoacidi limitanti

Le proteine sono costituite da sequenze di venti aminoacidi (Fig. 2). Alcuni di essi sono definiti indispensabili o essenziali, in quanto l’animale non è in grado di sintetizzarli o li può sintetizzare in misura molto limitata e deve, quindi, assumerli con la dieta. Esistono poi aminoacidi semi-indispensabili, che possono essere sintetizzati dall’animale, ma che possono diventare indispensabili in talune situazioni; da ultimo esistono gli aminoacidi non essenziali, ovvero che l’animale può sintetizzare da sé.

La possibilità di sintetizzare proteine corporee da parte dell’animale dipende, quindi, dalla disponibilità nella dieta di aminoacidi essenziali. Si definisce primo aminoacido limitante quello che per primo è carente in un determinato tipo di dieta.

Oltre a considerare il contenuto di aminoacidi apportati dalle materie prime presenti nella dieta, bisogna conoscerne anche la digeribilità: è noto, infatti, che essi non possono essere interamente assorbiti dal tratto digestivo dell’animale e che per ogni alimento la digeribilità di ogni singolo aminoacido può essere significativamente diversa dagli altri. Gli aminoacidi di sintesi aggiunti alla dieta, invece, sono digeribili al 100%. Formulare la dieta tenendo conto della digeribilità delle materie prime consente di soddisfare in modo più preciso i fabbisogni degli animali, considerando gli aminoacidi digeribili, piuttosto che gli aminoacidi totali.

La lisina è il primo aminoacido limitante nelle diete per suinetti, il primo “mattone” per la costruzione delle proteine. È stato anche il primo aminoacido a essere disponibile sul mercato in forma sintetica. Una volta determinato il fabbisogno di lisina dell’animale, in base alla genetica, alle condizioni d’allevamento e alle performance che si vogliono ottenere, il fabbisogno degli altri aminoacidi, come treonina, metionina e triptofano, viene espresso in percentuale rispetto al contenuto di lisina.

La treonina

La treonina è coinvolta in numerosi processi fisiologici che interessano il metabolismo proteico, la risposta immunitaria e la protezione delle cellule dell’apparato gastrointestinale.

Oltre all’accrescimento muscolare, la treonina partecipa anche ad altri importanti meccanismi fisiologici. Essa è contenuta in elevate concentrazioni negli anticorpi e una carenza di questo aminoacido può determinare una riduzione della loro attività.

Le cellule intestinali necessitano, nello svolgimento della loro attività fisiologica, di un significativo apporto di aminoacidi. Nel suino, per esempio, è stato accertato che le cellule del tratto gastrointestinale utilizzano circa il 61% della treonina ingerita dall’animale. Essa è inoltre un costituente importante della mucina, presente nel muco che ricopre e protegge la mucosa intestinale. Appare quindi evidente come la treonina rivesta un ruolo chiave nella fisiologia dei processi digestivi degli animali e che, solo con un adeguato apporto di treonina, i suini possono sviluppare correttamente l’apparato digestivo e ottimizzare le loro capacità funzionali.

Il fabbisogno ottimale di treonina dei suinetti è pari al 65% della lisina, se consideriamo gli aminoacidi digeribili, al 68%, se si considerano gli aminoacidi totali.

Il triptofano

Il triptofano è il quarto aminoacido limitante nelle diete per suinetti. Oltre a essere un costituente delle proteine corporee, gioca un ruolo importante nel metabolismo. Questo aminoacido è coinvolto nei meccanismi di regolazione dell’appetito e il suo apporto è indispensabile per migliorare l’assunzione di mangime. In particolare sembra che il triptofano sia il precursore della serotonina, un ormone che viene prodotto a livello del sistema nervoso centrale, e di un altro ormone, la grelina: entrambi hanno un ruolo nella regolazione dell’appetito. Questo spiegherebbe il miglioramento dell’assunzione di mangime che si ottiene quando si utilizza il giusto livello di triptofano nella dieta.

Il triptofano è anche importante per il suo ruolo nel sistema immunitario dei suinetti: aumentare il contenuto di triptofano nelle diete consente agli animali di affrontare in modo più efficiente le patologie ambientali tipiche degli allevamenti intensivi, preservando così le performance. Somministrare la giusta quantità di triptofano consente quindi di migliorare l’assunzione di mangime, le performance e lo stato sanitario dei suinetti.

Come confermato da numerosi studi, il livello di triptofano digeribile ideale nelle diete per suinetti, è il 22% rispetto alla lisina digeribile (22% Trp:Lis SID). In un lavoro di meta-analisi svolto da Simongiovanni et al (2012) sono stati presi in esame più di 130 studi, 37 dei quali sono stati selezionati per stabilire il fabbisogno ideale di triptofano in rapporto alla lisina. Il lavoro di Simongiovanni et al permette di tracciare una curva che evidenzia l’andamento delle performance al variare del rapporto Trp:Lis; questa curva mostra chiaramente che i parametri di assunzione di alimento, indice di conversione e crescita, vengono ottimizzati quando si utilizza il rapporto Trp:Lis pari al 22%. Anche sperimentazioni più recenti, non incluse nel lavoro di Simongiovanni, confermano lo stesso andamento (Fig. 3). Se si considerano gli aminoacidi totali il rapporto è di 22,5%.

La valina

La L-valina è, in ordine di tempo, l’ultimo degli aminoacidi a essere divenuto disponibile come additivo zootecnico, aggiungendosi così agli aminoacidi di sintesi il cui utilizzo è routinario da parte di allevatori e mangimisti. La valina è il quinto aminoacido limitante nelle diete per suinetti ed è indispensabile per la deposizione di proteine e la crescita, è uno dei “mattoni” che costruiscono la muscolatura del suinetto. La valina appartiene alla categoria degli aminoacidi ramificati, come la isoleucina e la leucina; questi aminoacidi condividono gli stessi meccanismi di catabolismo per cui esiste una correlazione tra essi. È molto importante che nella dieta siano bilanciati o la loro efficacia potrebbe essere vanificata.

Assicurare il corretto livello di valina permette di migliorare le performance di crescita e di ridurre ulteriormente il livello di proteine grezze della dieta, diminuendo i costi e migliorando la salute intestinale del suinetto.

Ma qual è il giusto livello di valina da utilizzare in formulazione? Nelle figure 4 e 5 sono riportati i dati relativi a 10 sperimentazioni condotte per stabilirlo.

Il livello, espresso come rapporto Valina:Lisina, è pari al 70% della lisina ed è quello che permette agli animali di esprimere al massimo le performance in termini di accrescimento e di indice di conversione. Per capire quanto può migliorare la resa alimentare con il giusto apporto di valina, Van Milgen et al. (2013) hanno effettuato uno studio piuttosto interessante, utilizzando la maggior parte delle pubblicazioni esistenti e giungendo a determinare che, innalzando il rapporto Val:Lis da 64% al 69% si ottiene un miglioramento della crescita giornaliera pari al 5%.

Nella tabella 1 è possibile confrontare le raccomandazioni circa il rapporto Valina:Lisina digeribili suggerite in diversi paesi. Mediamente il rapporto ottimale è pari al 70%.

L’isoleucina e la leucina

L’isoleucina è l’aminoacido limitante successivo alla valina nelle diete per suinetti, al momento non disponibile come aminoacido di sintesi sul mercato. Il fabbisogno di iso-leucina può essere soddisfatto solo dal contenuto naturale delle materie prime e può condizionare il livello proteico della dieta, è importante, quindi, evitarne la carenza. In passato diverse sperimentazioni avevano suscitato controversie sul reale fabbisogno di questo aminoacido, ora però la ricerca ha stabilito delle valide raccomandazioni. Il livello di isoleucina da impiegare è differente a seconda che si utilizzi o meno il sangue spray nella dieta, in quanto in questo prodotto il profilo aminoacidico è molto sbilanciato. In diete prive di sangue spray il livello di isoleucina consigliabile è pari al 53% della lisina, mentre questo valore va aumentato in diete che prevedono l’impiego di sangue spray.

Anche il fabbisogno di leucina è stato recentemente rivisto. Questo aminoacido ramificato è solitamente in eccesso rispetto ai fabbisogni nelle diete commerciali, per cui raggiungere il livello desiderato non è solitamente un problema, importante è invece il suo bilanciamento in combinazione con la valina e l’isoleucina per far sì che non sia in eccesso. Il livello di leucina raccomandato è pari al 100% del livello di lisina.

Conclusioni

Gli aminoacidi sono nutrienti essenziali che devono essere supplementati nella giusta quantità nelle diete per suinetti in quanto possono influenzare significativamente le performance di crescita degli animali.

Occorre prima di tutto conoscere il contenuto di aminoacidi delle materie prime impiegate e la loro digeribilità. A questo scopo, oltre alle analisi chimiche, si possono utilizzare tabelle presenti in letteratura, equazioni di regressione e coefficienti di digeribilità per stimare l’apporto e la qualità delle materie prime impiegate.

La ricerca mette a disposizione dei suggerimenti validi e consolidati in merito alla nutrizione aminoacidica per ottimizzare la crescita, l’assunzione di mangime e la salute degli animali.

Il profilo aminoacidico proposto da Ajinomoto Eurolysine si basa su un solida preparazione scientifica ed è studiato per le condizioni pratiche di allevamento.

Formulare tenendo conto di questo profilo e utilizzando gli aminoacidi di sintesi per uso zootecnico a disposizione permette di ridurre senza rischi il contenuto di proteine, diminuendo significativamente i costi alimentari. Nella tabella 2 è riassunto il profilo aminoacidico ideale, espresso in aminoacidi digeribili, suggerito da Ajinormoto Eurolysine.

 

 

Leggi l’articolo completo sulla Rivista di Suinicoltura n. 11/2015

L’Edicola della Rivista di Suinicoltura

Il profilo amminoacido. Ideale per i suinetti - Ultima modifica: 2015-11-24T11:30:40+01:00 da Barbara Gamberini

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