Il comparto allevatoriale italiano continua a mostrare, anche a gennaio, un ridimensionamento della remuneratività, così come mostra l’indice Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili) relativo al ciclo chiuso che si attesta infatti a -4,3% su base congiunturale, pur segnando una situazione ampiamente favorevole rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: +50,2%. Come avvenuto nello scorso mese la causa è da ascrivere alla contrazione delle quotazioni dei suini da macello della tipologia pesante destinati al prodotto Dop che in gennaio sono scese a 2,105 euro/kg, con una variazione mensile negativa del 5,3%. Per ciò che riguarda la variazione tendenziale il dato resta favorevole e pari al +9%.
Uno spunto favorevole invece, sempre a gennaio, si rileva per la redditività della fase di scrofaia a ciclo aperto: l’incremento rispetto a dicembre è dello 0,2% (+45,1% rispetto a gennaio 2023) sostenuto dall’aumento delle quotazioni dei suinetti da 7 Kg che, sempre a gennaio, hanno raggiunto i 79,250 euro/capo, aumentando dello 0,3% rispetto a dicembre e del 17,2% rispetto allo scorso anno.
Ancora in flessione la redditività della fase di svezzamento che, nel mese preso in esame, scende del 2,2% su base congiunturale (mentre resta debolmente positiva la variazione tendenziale +0,2%). Pesa ancora, in questo caso, la situazione sfavorevole dei costi (in particolare i suinetti di 7 gk) che non è bilanciata dalla crescita dei valori dei suini da 40 kg. Questa tipologia di capi in gennaio ha raggiunto una quotazione di 3,438 euro/kg, crescendo del 2,9% rispetto al mese precedente e del 9,1% rispetto al 2023.
Indice Crefis di redditività nuovamente in diminuzione anche per la fase di ingrasso che in gennaio risulta in calo del 4,5% rispetto al mese precedente. Rimane positivo il dato tendenziale: +16,9%.
Macellazione
Passando ad analizzare il comparto della macellazione si evidenziano prezzi ancora in diminuzione su base congiunturale per la gran parte dei tagli freschi. In particolare,
- le quotazioni delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni tipiche scendono dell’1,1% rispetto al mese precedente, attestandosi a 6,043 euro/kg anche se il raffronto tendenziale rimane positivo (+2,8%).
- Per quel che riguarda le cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni non tipiche si rileva, sempre a gennaio e rispetto al mese precedente, una flessione dell’1,5% per un valore di 4,963 euro/kg e un calo tendenziale dell’1,1%.
- Condizione non diversa per i lombi che mostrano prezzi in calo mese su mese: il lombo taglio Padova ha quotato a gennaio 3,975 euro/kg: il 18,9% in meno rispetto a dicembre, mentre il lombo taglio Bologna si è fermato a un prezzo di 4,000 euro/kg, calando del 20,4% su base mensile. Positive invece le variazioni tendenziali, pari rispettivamente a +12% e +12,7%.
La diffusa discesa dei prezzi dei principali tagli di carne ha trascinato al ribasso a gennaio la redditività del comparto portando l’indice Crefis a -0,7% a livello congiunturale e -0,1% rispetto allo scorso anno.
Stagionatura
A gennaio il mercato del comparto della stagionatura si mostra ancora in difficoltà con prezzi in calo per il prodotto Dop e stazionari per quello generico.
- Il Prosciutto di Parma stagionato 12 mesi ha raggiunto una quotazione di 10,575 euro/kg, in discesa dello 0,2% rispetto a dicembre (+1% la variazione tendenziale);
- mentre il prosciutto generico ha confermato il prezzo a 8,600 euro/kg ma con una variazione tendenziale ancora positiva (+15,4%).
Sul fronte della redditività, il prodotto tutelato ha risentito della diminuzione delle quotazioni mostrando, a gennaio, un indice Crefis in calo congiunturale dello 0,5%. Andamento inverso per il prodotto generico che indica una redditività in aumento su base mensile dello 0,8%; anche la variazione tendenziale è positiva e pari a +7%.
Il differenziale di redditività tra il prodotto tutelato e quello generico è in costante assottigliamento ma resta ancora a favore del prosciutto Dop (+5,6%).
Tab. 1 - Indici Crefis di redditività nelle diverse fasi della filiera in Italia: gennaio 2024 | ||
Indici Crefis | Variazioni % gennaio 2024/dicembre 2023 | Variazioni % gennaio 2024/gennaio 2023 |
Redditività della scrofaia (Sito 1) | 0,2 | 45,1 |
Redditività dell'allevamento fase di svezzamento (Sito 2) | -2,2 | 0,2 |
Redditività dell'allevamento fase di ingrasso (Sito 3) | -4,5 | 16,9 |
Redditività dell'allevamento a ciclo chiuso | -4,3 | 50,2 |
Redditività della macellazione | -0,7 | -0,1 |
Redditività della stagionatura: prosciutto di Parma stagionato 12 mesi (9,5 kg e oltre) | -0,5 | -13,9 |
Redditività della stagionatura: prosciutto non tipico (>9 kg) | 0,8 | 7,0 |
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini e tagli di carne suina fresca. |
Tab. 2 - Prezzi suini italiani: gennaio 2024 | |||
Cun suini e suinetti | Medie mensili (€/Kg)gennaio 2024 | Variazioni % | |
gen. 2024/ dic. 2023 | gen. 2024/ gen. 2023 | ||
Suini da macello - circuito tutelato | |||
144-152 kg | 2,015 | -5,5 | 9,5 |
152-160 kg | 2,045 | -5,4 | 9,4 |
160-176 kg | 2,105 | -5,3 | 9,1 |
Suini da macello - circuito non tutelato | |||
90-115 kg | 1,767 | -6,3 | 8,3 |
144-152 kg | 1,827 | -6,1 | 8,0 |
152-160 kg | 1,857 | -6,0 | 7,9 |
160-176 kg | 1,917 | -5,9 | 7,6 |
Suinetti | |||
7 kg (euro/capo) | 79,250 | 0,3 | 17,2 |
30 kg | 4,114 | 5,7 | 12,4 |
40 kg | 3,438 | 2,9 | 9,1 |
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini da macello e da allevamento |
Tab. 4 - Prezzi suini di alcuni Paesi europei: gennaio 2024 | |||
Prodotti e mercati | Medie mensili (€/Kg)gennaio 2024 | Variazioni % | |
gen. 2024/ dic. 2023 | gen. 2024/ gen. 2023 | ||
Prezzi a peso vivo | |||
Germania | 2,050 | -2,4 | 2,5 |
Francia | 1,782 | 0,1 | -7,0 |
Danimarca | 1,619 | -5,7 | 4,5 |
Polonia | 2,036 | -5,5 | 1,5 |
Prezzi a peso morto | |||
Spagna | 1,634 | 0,0 | -2,7 |
Paesi Bassi | 1,573 | -4,7 | 8,8 |
Belgio | 1,458 | -4,1 | 4,9 |
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Porcat. |
Fattori della produzione
Flessione generalizzata a gennaio per i prezzi di mais e orzo, sia sul mercato nazionale che internazionale ad eccezione dell’orzo Export Black Sea che ha subito un incremento. Situazione differenziata, invece, per la soia con i prezzi sul mercato di Milano in aumento, mentre sul mercato americano e brasiliano le quotazioni sono diminuite su base congiunturale. Per tutte e tre le commodity considerate, gli attuali prezzi restano comunque abbondantemente al di sotto dei livelli dello stesso periodo dello scorso anno.
Mais
Sulla piazza di Milano, sempre nel periodo preso in esame, il prezzo del mais nazionale contratto 103 è sceso a 222,3 euro/t, in calo dell’1,9% rispetto al mese precedente, così come quello del prodotto nazionale con caratteristiche che si è fermato a 227,3 euro/t (-1,9%).
In ribasso anche la quotazione del mais di provenienza comunitaria (-4,4%), scambiato a 230,1 euro/t, così come il prezzo del cereale francese che ha raggiunto i 199,4 euro/t (-2,7% la variazione congiunturale).
Un calo (-4,1%) ha interessato anche il prezzo del mais USA, scambiato a 158,5 euro/t. Gli attuali livelli di prezzo restano ben al di sotto di quelli fatti registrare a gennaio dello scorso anno, con variazioni tra il -31% e -35%.
In ripresa i prezzi della soia nazionale sulla piazza di Milano dove, a gennaio, ha raggiunto i 480,7 euro/t (+1,3% rispetto a dicembre), mentre il prezzo della soia estera è rimasto pressoché stabile a 499,9 euro/t (-0,02%).
In deciso calo, invece, i prezzi della soia americana (-6,1%) e di quella brasiliana (-11,5%), che si sono fermati a valori rispettivamente di 398,7 euro/t e 383,7 euro/t. Pressoché stabile a 502,0 euro/t il prezzo della soia CIF Rotterdam. Negativo, anche in questo caso, il confronto con lo scorso anno, con variazioni dal -13% al -25%.
Orzo
Sempre a gennaio e sulla piazza di Milano il prezzo dell’orzo di provenienza comunitaria è sceso a 232,5 euro/t (-2,9% rispetto a dicembre), così come un calo congiunturale (-0,2%) ha interessato il prezzo del prodotto di provenienza nazionale, scambiato a 213,5 euro/t.
In diminuzione anche la quotazione dell’orzo francese (-8,4% rispetto al mese precedente), che si è assestata a 200,0 euro/t, mentre il prezzo dell’orzo del Mar Nero è salito a 179,4 euro/t (+1,4%). Le variazioni tendenziali sono risultate tutte negative con valori dal -27% al -32%.
Tab. 3 - Prezzi dei fattori di produzione in Italia e nel mondo: gennaio 2024 | |||
Prodotti e mercati | Medie mensili (€/t)gennaio 2024 | Variazioni % | |
gen. 2024/ dic. 2023 | gen. 2024/ gen. 2023 | ||
Italia | |||
Mais nazionale c.to 103 (Mi) | 222,3 | -1,9 | -31,7 |
Soia estera (Mi) | 499,9 | -0,02 | -12,9 |
Mondo | |||
Mais (Usa) | 158,5 | -4,1 | -35,4 |
Soia (Usa) | 398,7 | -6,1 | -20,2 |
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cciaa Milano e Fao. |