Agosto: 2,279 euro/kg il prezzo del suino pesante

Prosegue, anche ad agosto, la fase favorevole della suinicoltura italiana. L’Indice calcolato dal Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili) per il ciclo chiuso presenta infatti una variazione mese su mese del +7%; anche il raffronto con i dati dello scorso anno sono molto favorevoli: +39,4%. Questa fase è determinata dalla flessione dei costi per l’alimentazione dei capi da ingrasso e dall’incremento delle quotazioni dei suini da macello. Il mercato dei suini pesanti destinati al circuito tutelato ha infatti segnato, ad agosto, un prezzo medio mensile di 2,279 euro/kg, in aumento rispetto al mese precedente del 3,2% e del 18% su base tendenziale. Si tratta del valore massimo mai raggiunto dalla quotazione media mensile.

Bene anche il ciclo aperto che mostra dati positivi. La fase di svezzamento vede la redditività aumentare del 2,6% (+30% su base tendenziale) grazie ai costi alimentari contenuti e nonostante la stagnazione delle quotazioni dei suinetti da 7 kg ferme a 70,430 euro/capo (dato tendenziale però ancora positivo e pari a +33,6%).

La fase di accrescimento, sempre nel periodo preso in esame, fa registrare un lieve calo della redditività a livello congiunturale (-0,5%) dovuta alla discesa delle quotazioni dei capi output (-1,2% ad agosto per un prezzo di 4,412 euro/kg) rispetto alla stabilità dei costi sostenuti mesi prima per i capi in acquisto. Le quotazioni dei suini da 30 kg, tuttavia, risultano decisamente maggiori rispetto a quelle registrate nel 2022 (+39,8% la variazione tendenziale).

Nell’agosto 2023 risulta positivo anche l’andamento della redditività per la fase di ingrasso: l’indice Crefis segna +3,4% su base congiunturale e +25% rispetto allo scorso anno.

Macellazione

Ad agosto 2023, il comparto della macellazione mostra un leggero aumento del prezzo delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni Dop che ha raggiunto i 6,120 euro/kg, ovvero lo 0,4% in più del mese precedente (+8,6% su base tendenziale). In salita anche le quotazioni delle cosce fresche destinate a produzioni non tipiche che hanno raggiunto i 5,140 euro/kg (+0,4% la variazione congiunturale e +5% il dato tendenziale).

Positivo, mese su mese, l’andamento dei prezzi dei lombi che nel caso del Taglio Padova hanno raggiunto un valore di 4,750 euro/kg (+3,3%), mentre per il Taglio Bologna si è arrivati a 4,525 euro/kg (+2,1% rispetto al mese scorso). Variazioni tendenziali di segno opposto per i due prodotti: -3,7% per il lombo taglio Padova e +5,2% per il lombo taglio Bologna.

Per quanto riguarda la redditività, l’aumento dei prezzi dei capi da macello ha vanificato l’andamento positivo delle quotazioni dei principali tagli di carne suina determinando un calo dell’indice Crefis, sia a livello congiunturale (-0,2%) che tendenziale (-7,1%).

Stagionatura

Mercato con prezzi stabili, sempre nel periodo preso in esame, per il comparto della stagionatura:

• il prezzo medio mensile del Parma stagionato 12 mesi rimane fermo a 10,700 euro/kg ma il confronto con i valori del 2022 è positivo e pari a +6,5%.
• Fissa anche la quotazione del prosciutto non tutelato che si conferma a 8,500 euro/kg; anche in questo caso, la variazione tendenziale è favorevole (+24,1%).

Momento non positivo per la redditività della stagionatura del Prosciutto di Parma: in agosto e in particolare per il prodotto pesante stagionato 12 mesi, l’indice Crefis segna -0,9% su base mensile e -13,8% su base annua.

In crescita, invece, la redditività del prosciutto non tutelato che aumenta, sempre ad agosto, dello 0,4% mese su mese grazie ai minori costi di approvvigionamento delle cosce fresche e nonostante le quotazioni siano rimaste stabili. Bene anche la variazione tendenziale (+4,1%).

Resta ancora a favore del prosciutto tutelato (+12,2%) il gap di redditività tra prodotto Dop e generico ma in costante assottigliamento.

Fattori della produzione

Sul mercato nazionale ad agosto i prezzi di mais, soia ed orzo sono cresciuti rispetto al mese precedente, mentre un calo si è verificato sui mercati esteri. Le attuali quotazioni restano comunque ben al di sotto di quelle fatte registrare nello stesso periodo dello scorso anno, sia a livello nazionale che internazionale.

Mais

A Milano il prezzo del mais nazionale contratto 103 si è fermato a 252,0 euro/t, in aumento del 2,3% rispetto al mese precedente, mentre quello del prodotto nazionale con caratteristiche a 262,0 euro/t (+1,9%). In ripresa, anche la quotazione del mais di provenienza comunitaria (+4%), scambiato a 273,2 euro/t. Scende a 233,5 euro/t (-6,4%) il prezzo del mais francese, così come una variazione congiunturale negativa (-4,9%) è stata registrata sul mercato USA, dove il prezzo del mais è stato di 194,5 euro/t. Restano negative tutte le variazioni tendenziali, con valori compresi tra il -30% e -35%.

Soia

Sempre nel periodo preso in esame sono cresciuti i prezzi della soia estera quotata a Milano, che ha raggiunto i 515,0 euro/t (+1,2% rispetto a luglio), mentre nessuna quotazione è stata registrata per il prodotto di provenienza nazionale. In aumento anche i prezzi della soia brasiliana (+1,5% per un valore di 437,1 euro/t), mentre un calo si è verificato sul mercato statunitense, dove il prezzo della soia è sceso a 452,0 euro/t (-5,5%). Scende a 535,3 euro/t il prezzo della soia CIF Rotterdam (-6,6%). Negative, anche in questo caso, tutte le variazioni tendenziali.

Orzo

Sul mercato nazionale, il prezzo dell’orzo di provenienza comunitaria scambiato a Milano è salito a 227,5 euro/t (+6,7% la variazione congiunturale), mentre il prodotto di provenienza nazionale è salito del 6,6% fermandosi a 202,5 euro/t. In aumento anche il prezzo dell’orzo del Mar Nero (+7,7%), che si è fermato a 172,7 euro/t, mentre un calo ha interessato il prodotto scambiato sul mercato francese che è sceso a 213,7 euro7t (-4,3%). Le variazioni tendenziali sono risultate tutte negative con valori dal -27% al -40%.

L’articolo con i dati Crefis è pubblicato sulla Rivista di Suinicoltura 9/2023

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