Aprile: 1,378 euro/kg il prezzo del suino pesante

Quotazioni in calo ad aprile per i suini da macello destinati al circuito tutelato: il prezzo medio della tipologia pesante è stato pari a 1,378 euro/kg, segnando un -2,2% rispetto al mese precedente, mentre per i capi di peso 144-152 kg e 152-160 kg le quotazioni sono state pari rispettivamente a 1,288 euro/kg e a 1,318 euro/kg, con un calo del 2,3% rispetto a marzo. Il dato tendenziale resta positivo per tutte le tipologie di peso (+6%).
«La crisi perdurante nella filiera del suino pesante tutelato italiano diviene evidente se si nota che i prezzi italiani sono scesi al di sotto di quelli spagnoli, pari a 1,460 €/kg peso vivo ad aprile», è il commento del professor Gabriele Canali, direttore del Crefis.
Sempre ad aprile, le quotazioni dei suini da macello destinati al circuito non tutelato per gli animali di peso 160-176 kg sono state pari a 1,271 euro/kg (-2,0% rispetto a marzo), mentre per quelli di peso 90-115 kg il valore è stato di 1,121 euro/kg (-2,3%). Anche in questo caso, le variazioni tendenziali sono state positive per tutte le tipologie di peso considerate, con valori tra il 5% e il 6%.
Quotazioni in crescita, nel periodo considerato, per i suini da allevamento; in particolare i suinetti da 30 kg hanno fatto registrare un valore di 3,620 euro/kg per una variazione congiunturale positiva del 9% e tendenziale del +8,8%.
Per quanto riguarda la redditività il comparto della suinicoltura italiana ad aprile fa registrare un calo con la variazione congiunturale pari a -6,4%. A determinare questo andamento negativo è stata, come spesso accade, una combinazione di fattori: il calo dei prezzi dei suini da macello e la concomitante ascesa dei costi per le materie prime utilizzate per alimentare i suini, e in particolare la soia. Risulta in forte calo (-16,9%) anche il dato tendenziale della redditività, ovvero il confronto tra i valori di quest’anno e gli stessi dell’anno precedente.

Tab. 1 - Prezzi suini italiani (aprile 2021)

Macellazione: prezzo fermo

Risulta stabile il mercato del comparto della macellazione. Ad aprile, i prezzi delle cosce fresche (tipologia pesante) destinate a produzioni tipiche sono rimasti sostanzialmente fermi a 3,984 euro/kg (con una variazione congiunturale lievissima pari a +0,04% e tendenziale a +15,7%). Sono invece in aumento le quotazioni delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni non tipiche, con un prezzo medio mensile di 3,378 euro/Kg per una variazione congiunturale a +1,1% (e tendenziale a +17,2%).
Per i lombi invece si registrano quotazioni in calo. In particolare, il prezzo del taglio Padova è sceso dell’1,7% rispetto al mese precedente, fermandosi a 3,490 euro/kg, mentre la quotazione del lombo taglio Bologna è diminuita del 9% (2,980 euro/kg). Le variazioni tendenziali sono risultate negative per entrambi i prodotti e rispettivamente del -15,1% e -16,3%%.
In aprile, il prezzo della coppa fresca refilata da 2,5 kg è salito del +0,4%, fermandosi a 3,880 euro/kg, mentre è cresciuta del +0,3% la quotazione della pancetta fresca squadrata da 4/5 kg, scambiata a 3,910 euro/kg. Rispetto allo scorso anno, l’attuale quotazione della coppa è risultata inferiore del -17,3%, mentre quello della pancetta è risultata superiore del +6,7%.
Invariate le quotazioni del lardo fresco, con quotazioni ferme a 2,800 euro/kg per il prodotto di spessore 3 cm ed a 3,600 per quello di spessore 4 cm. Negative le variazioni tendenziali.
Queste performance del mercato trascinano in aprile la redditività del segmento della macellazione che trova una situazione relativamente favorevole dovuta al calo dei prezzi dei suini da macello. L’indice Crefis fa infatti registrare una variazione congiunturale pari a +1,6%; rimane però negativo il confronto con la situazione dello stesso periodo dell’anno scorso (-6,7%).

Stagionatura: prezzi stabili rispetto a marzo

Infine, per ciò che concerne il mercato dei prodotti stagionati, in aprile si registra una stabilità dei prezzi sia per il Parma Dop pesante stagionato, che è rimasto fermo rispetto al mese precedente a 7,850 euro/kg, che per il prodotto non tutelato (sempre tipologia pesante) che rimane stabile rispetto a marzo a 6,175 euro/kg. Per entrambe le tipologie di prodotto considerate la variazione tendenziale risulta negativa e pari rispettivamente a -2,5% e -1,6%.
In aprile, la redditività del segmento della stagionatura mostra andamenti contrapposti tra il prodotto Dop e quello generico. Il Prosciutto di Parma Dop segna un aumento dell’indice Crefis sia a livello congiunturale, +17,8%, che a livello tendenziale, + 1,4%. Rammentiamo però che questa situazione è il frutto degli approvvigionamenti vantaggiosi delle cosce avvenuti l’anno scorso, mentre il segmento della stagionatura dei prodotti tutelati, dal punto di vista dei prezzi di vendita, rimane in profonda sofferenza. Alla luce di questa situazione risulta quindi fuorviante il dato relativo al differenziale di redditività tra le produzioni Dop e quelle non tipiche, anche se per la prima volta da ottobre 2020 torna a essere positivo (+14,2%), a favore cioè del prodotto tutelato.
Come accennato prima, è in calo congiunturale l’indice di redditività dei prosciutti generici (-8,2%), per effetto degli elevati costi d’acquisto delle cosce fresche a inizio stagionatura e della stabilità delle quotazioni del prodotto stagionato. Resta positivo (+17,9%) la variazione tendenziale.