Consulenze ambientali per assicurare il comfort termico in porcilaia

confort termico in porcilaia
Considerando la connessione tra il controllo dell’ambiente di allevamento e benessere, salute e produttività, risulta di primaria importanza che ogni azienda controlli e monitori attentamente i valori ambientali

Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza degli operatori verso l’importanza del controllo e del monitoraggio ambientale negli allevamenti suinicoli. Una spinta in tal senso è stata data anche dalla crescente attenzione verso temi legati al benessere animale, dalla sensibilità delle attuali linee genetiche di suini agli stress ambientali e, infine, dall’interesse per la sostenibilità e l’impatto degli allevamenti sull’ambiente.

Perché i suini sono così sensibili alle condizioni ambientali?

I suini hanno una scarsa capacità di termoregolazione che li rende particolarmente sensibili agli stress termici.

Questa caratteristica è presente sia in suini adulti, che faticano a disperdere il calore in quanto fisiologicamente presentano poche ghiandole sudoripare, sia in suinetti appena nati, che, a causa della rapida dispersione del calore e dell’inefficace termoregolazione, sono più soggetti a problemi legati a stati di ipotermia.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è la maggior sensibilità dei suini che alleviamo a cambiamenti repentini delle condizioni climatiche, causato anche dalla selezione genetica che è stata attuata negli anni. Infatti, i programmi di miglioramento genetico hanno privilegiato animali più produttivi, magri a discapito della loro capacità di adattamento all’ambiente circostante, rendendoli così più suscettibili ad eventuali condizioni ambientali avverse.
Infine, molto spesso, una maggior difficoltà di adattamento all’ambiente di allevamento è legata anche a pratiche gestionali non idonee. Bisogna ricordare che le categorie produttive di suini hanno esigenze in termini di comfort ambientale molto diverse fra di loro. Questo, specialmente in situazioni dove convivono contemporaneamente animali di età diverse (ad esempio in sala parto), complica la gestione dell’ambiente di allevamento.

Obiettivo: mantenere il comfort termico in porcilaia

Le condizioni ambientali di allevamento influenzano il benessere, la salute e, nel lungo periodo, la produttività dei suini. Questo appare particolarmente evidente quando ci si allontana dalle condizioni ideali di comfort ambientale.

Il cambiamento di alcuni parametri produce una risposta immediata e visibile nei suini: ad esempio, variazioni di temperatura verso condizioni estreme determinano l’insorgenza di comportamenti atti a cercare di ristabilire la condizione di comfort ideale. I suini adulti, nel caso di temperature eccessivamente alte, tendono ad assumere una posizione di decubito laterale per massimizzare il contatto del corpo con la superficie, oppure a coricarsi in aree più fresche evitando il contatto fra di loro. Se l’elevata temperatura persiste si verifica un aumento della frequenza respiratoria e fenomeni di respirazione a bocca aperta, che, nei casi più gravi, terminano con la morte da colpo di calore.

Per i suinetti sottoscrofa, invece, le basse temperature causano il manifestarsi di fenomeni volti alla ricerca di fonti di calore quali il raggruppamento fra di loro o con la scrofa. Anche in questo caso, la persistenza di basse temperature determina fenomeni di ipotermia e morte.

Esiste una stretta relazione tra patologie e ambiente

In altri casi, le ripercussioni delle inadeguate condizioni ambientali sugli animali non sono così immediate ed evidenti. Ad esempio, l’insorgenza di patologie respiratorie o enteriche è spesso attribuibile a cause di natura infettiva che, pur contribuendo al manifestarsi di tale sintomatologia, non sono l’unico fattore scatenante. Molto spesso tali patologie hanno un’eziologia multifattoriale, che complica l’individuazione di un unico evento scatenante. Inoltre, come precedentemente detto, l’influenza della componente ambientale su tali fenomeni non viene sempre adeguatamente considerata. Tuttavia, è ben nota la relazione tra ambiente e salute: ad esempio, in animali giovani le basse temperature determinano l’insorgenza di fenomeni di diarrea e/o tosse, la presenza di correnti d’aria può portare alla necrosi auricolare.

È bene ricordare, visto anche l’interesse attuale verso tale problematica, che il fenomeno della morsicatura della coda può in parte essere dovuto anche a condizioni ambientali non idonee. In particolare, situazioni di allevamento molto stressanti, come l’esposizione a correnti d’aria, possono determinare il manifestarsi di tale problematica.

Infine, sono riportati effetti a lungo termine sulla produttività: l’esposizione di suini adulti a temperature elevate porta ad una diminuzione volontaria dell’ingestione di alimento e conseguentemente ad un calo delle performance produttive.

Le nuove strutture vanno progettate considerando il cambiamento climatico

Il cambiamento climatico e l’aumento della frequenza di fenomeni meteorologici estremi hanno innumerevoli effetti negativi sull’ambiente, sulla popolazione umana e animale. La progettazione delle strutture di allevamento è fortemente influenzata dalle condizioni climatiche dell’area geografica in cui sono situati e dalla crescente sensibilità dell’opinione pubblica verso i temi legati alla sostenibilità e all’impatto ambientale. È quindi importante considerare che una corretta progettazione contribuisce a migliorare il benessere degli animali e a rendere più efficiente la struttura di allevamento stessa, riducendo il consumo energetico.

Nell’ambito del benessere animale, la normativa vigente (D.Lgs 122/2011) impone il controllo di alcuni parametri ambientali, la cui idoneità viene verificata mediante l’utilizzo di apposite checklist da parte delle autorità competenti nell’ambito dei controlli ufficiali. In queste checklist ClassyFarm vengono specificati limiti per temperatura, umidità relativa, gas nocivi (NH3, CO2, H2S), rumore ed illuminazione.

L’idoneità delle condizioni ambientali va monitorata

Vista l’importanza del controllo e del monitoraggio ambientale negli allevamenti suinicoli, Sipas (Società Italina di Patologia ed Allevamento dei Suini) ha promosso un’esperienza di formazione veterinaria all’estero in tale ambito presso l’azienda Confort Porcino© del Dott. Joan Escobet Riu in Spagna. L’obiettivo è stato quello di apprendere come applicare un corretto iter per valutare l’idoneità delle condizioni ambientali e individuare delle soluzioni per delle problematiche che possono essere riscontrate negli allevamenti suini spagnoli.

Le consulenze ambientali in Spagna

L’attività principale si è focalizzata sulla visita ad aziende suinicole. Le consulenze ambientali specialistiche vengono generalmente richieste all’insorgenza di problemi sanitari e di benessere negli animali oppure nell’ottica di riformare e modernizzare una struttura di allevamento.

Per iniziare, viene programmato un sopralluogo in allevamento, durante il quale vengono raccolti dati relativi a:

  • animali: numero e categoria produttiva di animali presenti (suini riproduttori, svezzati, sottoscrofa, ingrasso);
  • struttura di allevamento: dimensione della stanza (lunghezza, larghezza, altezza, superficie totale, volume totale) e dei box di stabulazione (box parto, box svezzamento);
  • sistema di ventilazione:
    • tipologia di ventilazione (naturale o forzata);
    • numero, posizione e dimensione dei ventilatori e dei camini;
    • numero, posizione e dimensione delle aperture per l’entrata di aria (ad esempio: finestre);
    • numero, posizione e tipologia del sistema di riscaldamento e di raffrescamento (cooling);
    • numero e posizione delle sonde ambientali che regolano il sistema di ventilazione automatico (quando presente).

Inoltre, vengono raccolti i dati relativi all’ubicazione della struttura rispetto ai punti cardinali e all’azione dei venti dominanti e dei venti locali sulla stessa. Il corretto orientamento della struttura, importante specialmente negli allevamenti che utilizzano sistemi di ventilazione naturale, permette di massimizzare il comfort ambientale e termico (ad esempio proteggendo dai raggi solari in estate) e di rendere più efficiente il sistema di ventilazione (ad esempio è importante non posizionare i ventilatori nella parete esposta ai venti dominanti).

Quali misurazioni ambientali fare in allevamento?

Successivamente vengono condotte delle misurazioni strumentali dei parametri ambientali in allevamento. La scelta della tipologia di strumenti da utilizzare viene effettuata sulla base della problematica riportata e dell’esperienza di Joan Escobet Riu. Di seguito vengono elencate le principali misurazioni effettuate:

  • temperatura, umidità, CO2 e NH3 misurate in vari punti della stanza e in prossimità delle sonde ambientali che regolano il sistema di ventilazione automatico. I valori misurati vengono confrontati con i limiti stabiliti per legge;
  • velocità dell’aria e velocità di rotazione della ventola, misurate rispettivamente mediante anemometro e tachimetro in prossimità del ventilatore;
  • differenza di pressione misurata mediante l’utilizzo di un manometro. La differenza di pressione viene misurata fra due ambienti separati (ad esempio fra il corridoio di servizio e stanza di stabulazione) e deve essere tale da garantire un movimento costante di aria fra i due ambienti;
  • temperatura delle pareti della stanza misurata mediante una termocamera. Tale valore viene utilizzato per valutare il grado di isolamento termico della struttura;
  • movimento dell’aria all’interno della stanza di stabulazione valutato mediante l’utilizzo di un generatore di fumo. La prova del fumo risulta particolarmente utile in quanto permette di visionare il movimento e la presenza di eventuali correnti d’aria che colpiscono direttamente gli animali.

Evitare le correnti d’aria

Le aziende visitate sono tutte dotate di un sistema di ventilazione forzata che si regola in maniera autonoma in relazione ai livelli di alcuni parametri misurati dalla sonda ambientale, come ad esempio la temperatura. Per tale motivo i valori di temperatura, umidità, CO2 e NH3 non presentano criticità.

Una delle problematiche maggiormente riscontrate è legata all’anomalo movimento dell’aria all’interno dell’ambiente di stabulazione che crea un flusso turbolento e delle correnti. Alcune soluzioni proposte prevedono:

  • un re-indirizzamento del flusso di aria in ingresso dalle aperture: ad esempio è consigliato indirizzare il flusso in ingresso dalle finestre verso l’alto e non diretto verso gli animali;
  • regolazione della velocità del ventilatore. Un aspetto da tenere in considerazione è che le condizioni di allevamento impattano negativamente sulle prestazioni dei ventilatori, perciò, il loro rendimento risulta inferiore rispetto a quello riportato dalla ditta produttrice e rilevato in condizioni di laboratorio controllate. Pertanto, bisogna conoscere le prestazioni effettive in allevamento in modo tale da regolare la velocità del ventilatore secondo le singole e specifiche esigenze;
  • modifica completa del sistema di ventilazione: in alcuni casi sono necessari interventi strutturali più significativi.

Garantire l’isolamento termico

Un altro aspetto critico è legato all’isolamento termico della struttura di stabulazione. Molto
frequentemente questo dipende dal fatto che gli allevamenti sono datati. Le soluzioni proposte devono tenere in considerazione azioni da intraprendere in estate, per evitare il guadagno di calore e in inverno, per limitare la dispersione di calore. Viste le elevate temperature che si raggiungono in estate in alcuni luoghi della Spagna, le aziende suinicole sono dotate di idonei sistemi di raffrescamento (cooling) e di una copertura isolante e/o di vernice bianca isolante nel tetto.

Inoltre, è consigliato dotarsi di ombreggianti in prossimità delle finestre che proteggono dalla radiazione solare. In inverno, invece, al fine di garantire il mantenimento di una temperatura costante e ottimale e per rendere più efficiente il sistema di riscaldamento, è importante un coretto isolamento termico della struttura di allevamento e limitare l’ingresso di aria fredda dalle aperture. Ad esempio, questo può essere attuato mediante una corretta gestione del sistema di cooling che prevede la rimozione e il corretto stoccaggio dei pannelli e l’utilizzo di un pannello protettivo al loro posto per limitare l’ingresso d’aria.

Lo specialista nel monitoraggio ambientale

Considerando la connessione più volte riportata in bibliografia tra il controllo dell’ambiente di allevamento e benessere, salute e produttività dei suini, ogni azienda dovrebbe controllare e monitorare attentamente i valori ambientali mediante un piano idoneo e appositi strumenti di monitoraggio, e comprendere come questi varino in risposta alle condizioni ambientali esterne. Per fare ciò, è importante affidarsi e collaborare con figure specializzate in tale ambito quali veterinari e aziende specializzate nella produzione di attrezzature e sistemi di costruzione per il settore zootecnico. La figura dello “specialista” nel monitoraggio ambientale e del comfort termico in Italia non è ancora ben delineata come lo è in Spagna, ma le potenzialità derivanti dal colmare questa mancanza con ulteriore professionalità sono enormi.

La bibliografia è disponibile presso la redazione


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Consulenze ambientali per assicurare il comfort termico in porcilaia - Ultima modifica: 2024-06-20T08:15:09+02:00 da Annalisa Scollo

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