Quando le ernie ombelicali sono un problema

ernia ombelicale suino
Il metodo con cui si manipolano i suinetti sottoscrofa predispone all’insorgenza di ernie ombelicali? Sembrerebbe di no, ma predispone a maggiori emorragie. È da evitare?

I suinetti neonati sono a rischio di sviluppare lesioni legate all’ombelico. La rottura del cordone ombelicale provoca una ferita attraverso la quale i patogeni possono entrare e causare onfalite infettiva, aumentando successivamente il rischio di setticemia, artrite, meningite, peritonite ed ernia ombelicale.

Le protrusioni o ernie ombelicali influenzano negativamente la produttività, causando, ad esempio, una riduzione del tasso di crescita e un aumento della mortalità dovuto alleutanasia e alla macellazione precoce. Inoltre, le protrusioni ombelicali possono compromettere il benessere animale, poiché i suini affetti manifestano comportamenti anomali e possono soffrire di ulcerazioni cutanee, ostruzione intestinale, ischemia e incarcerazione. 

In Danimarca, quasi 1 milione di suini con ernia ombelicale

In Danimarca le protrusioni ombelicali nei suini sono comuni e Hansen et al. (2024) hanno stimato che quasi 1 milione di suini, su una produzione totale di 32 milioni, ne sia colpito ogni anno. In quello studio, sono stati inclusi 30 allevamenti convenzionali danesi e la prevalenza media di suinetti e lattonzoli svezzati con protrusioni ombelicali è risultata essere rispettivamente del 4,2% e del 2,9%.

Ma il problema sembra essere più diffuso di quanto si creda, in quanto anche Searcy-Bernal et al. (1994) hanno riportato un tasso di incidenza cumulativo dell’ernia ombelicale dell’1,5% in un allevamento commerciale di suini in California. Purtroppo, i dati per l’Italia non sono certi, ma il problema è certamente presente anche nel suino pesante.

Il preziosissimo cordone ombelicale

La lunghezza media del cordone ombelicale di un feto suino a termine varia tra 17 e 50 cm. Tuttavia, durante il parto, il cordone si rompe a causa della tensione esercitata su di esso quando il suinetto viene espulso. È stato suggerito che un'eccessiva trazione del cordone ombelicale durante il parto possa costituire un fattore di rischio per lo sviluppo dell’ernia ombelicale. Inoltre, una trazione eccessiva può provocare una rottura prematura del cordone ombelicale, causando asfissia e potenzialmente riducendo i tassi di crescita, aumentando la mortalità e gli aborti. Studi recenti riportano che la percentuale di suinetti nati con il cordone ombelicale intatto varia tra il 79% e l’86%.

Sollevare i suinetti per la zampa posteriore può predisporre al problema?

Uno studio danese condotto dall’Università di Copenaghen ha ipotizzato che afferrare e sollevare i suinetti per una zampa posteriore possa esercitare una tensione sulla parete addominale, ostacolando la guarigione dell’area ombelicale e aumentando il rischio di lesioni. Sollevare i suinetti per una o entrambe le zampe posteriori è una pratica universalmente accettata nella gestione dei suini, non provocandogli né dolore né paura.

Nella produzione suinicola convenzionale, i suinetti vengono manipolati più volte nei primi giorni di vita per esami clinici, baliaggi tra scrofe, trattamenti, vaccinazioni, castrazione, eventuale taglio della coda e inserimento di marchi auricolari. In più, le femmine di suino presentano un rischio maggiore di sviluppare protrusioni ombelicali rispetto ai maschi.

Hansen et al. (2024) hanno riportato una prevalenza di protrusioni ombelicali del 5,7% nei suinetti femmina e del 3,8% nei suinetti maschi. Analogamente, Hansen et al. (2021) hanno riscontrato una prevalenza di protrusioni ombelicali dell’11,6% nei suini femmina e del 7,9% nei maschi. Pertanto, il gruppo di lavoro universitario danese si è proposto di verificare se una gestione più attenta delle femmine di suinetto durante le prime due settimane di vita potesse ridurre le lesioni macroscopiche e istologiche nella parete addominale a livello ombelicale. 

Lo studio danese

In un allevamento commerciale di scrofe, 1901 suinetti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi il giorno della nascita.

  • Gruppo 1 (986 suinetti): i suinetti sono stati afferrati, sollevati e trasportati secondo necessità per una zampa posteriore (sinistra o destra, senza necessariamente usare sempre la stessa).
  • Gruppo 2 (915 suinetti): i suinetti sono stati afferrati, sollevati e trasportati secondo necessità con una mano a supporto sotto l’addome.

Tutti i suinetti sono stati sollevati 8-10 volte nei primi 14 giorni di vita, come parte delle procedure di gestione routinaria. Da ciascun gruppo, 50 suinetti femmina di 14 giorni di età sono stati selezionati casualmente e sottoposti a eutanasia per necroscopia e valutazione istopatologica.

I risultati tranquillizzano…

I suinetti femmina afferrati, sollevati e trasportati per una zampa posteriore non hanno mostrato un aumento statisticamente significativo del rischio di onfalite ed ernia ombelicale rispetto ai suinetti sollevati con supporto sotto l’addome all’età di 14 giorni. Quello che però si è osservato è stato l’aumento dell’infiltrazione di emosiderofagi nell’ombelico: il rischio di presenza di emosiderofagi era 1,4 volte maggiore nei suinetti sollevati per una zampa posteriore rispetto a quelli sollevati con supporto addominale.

…ma non escludono completamente il rischio

Gli emosiderofagi sono macrofagi contenenti emosiderina e la loro presenza indica un’emorragia pregressa nel tessuto, causata ad esempio da traumi e/o infezioni. Tuttavia, la prevalenza di suinetti con emorragie ancora visibili e in corso era uguale tra i due gruppi. È noto che gli emosiderofagi compaiono tra gli 8 e i 35 giorni nelle ulcerazioni sperimentali nei suini e nelle ulcere cutanee umane di almeno tre giorni; pertanto, è probabile che gli emosiderofagi presenti in questo studio fossero il risultato di emorragie avvenute durante la prima settimana di vita.

Le femmine hanno più ernie

Le ernie ombelicali erano presenti nel 14% dei suinetti del Gruppo 1 e nel 12% di quelli del Gruppo 2. L’alta prevalenza riscontrata è comparabile ai dati di uno studio condotto su 30 allevamenti suinicoli convenzionali in Danimarca, in cui la prevalenza di suinetti con protrusioni ombelicali variava dallo 0,8% al 13,6% a seconda dell’allevamento.

La causa delle protrusioni ombelicali è considerata multifattoriale, con fattori di rischio che includono infezioni ombelicali, infiammazione, fattori genetici e sesso. Le femmine di suino hanno un rischio maggiore di sviluppare protrusioni ombelicali rispetto ai maschi, motivo per cui il presente studio ha incluso solo suinetti femmina.

La presenza significativa di suinetti con ernia ombelicale ha un impatto negativo sulla produttività e sul benessere animale. Tuttavia, la prevalenza dell’ernia ombelicale nei suinetti potrebbe non riflettere quella nei suini svezzati e da ingrasso, poiché le protrusioni ombelicali possono comparire in seguito o subire una regressione spontanea con la crescita degli animali.

I trattamenti antibiotici non risolvono né prevengono

In entrambi i gruppi, alcuni suinetti sono stati trattati con antimicrobici a causa di diarrea, zoppia o sintomi non registrati. Il numero di suinetti trattati era equamente distribuito tra i due gruppi. Il trattamento antibiotico potrebbe teoricamente ridurre la prevalenza di onfalite, ma dai risultati non emergono indicazioni in tal senso: il 60% dei suinetti trattati nel Gruppo 1 e il 100% di quelli trattati nel Gruppo 2 presentavano comunque onfalite.

Più della metà dei suinetti in entrambi i gruppi presentava onfalite. Data la dimensione limitata del campione (100 suinetti femmina da un singolo allevamento), i risultati potrebbero non essere rappresentativi dell’intera popolazione di suinetti di 2 settimane di età. Purtroppo, gli studi sull’onfalite nei suini sono scarsi. Hovmand-Hansen et al. (2021) hanno esaminato clinicamente 2617 suinetti di due settimane e riscontrato 141 casi di onfalite. Inoltre, Searcy-Bernal et al. (1994) hanno riportato 9 casi di lesioni ombelicali (3 individuati tramite esame clinico e 6 alla necroscopia/macellazione) su 2958 suini seguiti dalla nascita alla macellazione.

La maggiore prevalenza di onfalite riscontrata nello studio danese rispetto ad altri potrebbe riflettere il fatto che la valutazione istopatologica dell’ombelico permette di identificare più casi rispetto al solo esame clinico. Diagnosi cliniche di onfalite si basano su segni come eritema, gonfiore/aumento di volume dell’ombelico e/o secrezioni purulente dal cordone ombelicale o dai tessuti periombelicali, sia nei suinetti che nelle vitelle.
Nello studio qui descritto, nessun suinetto presentava secrezioni purulente visibili esternamente prima della necroscopia, il che suggerisce che alcuni casi siano difficili da diagnosticare clinicamente, spiegando così l’elevata prevalenza di onfalite rilevata rispetto agli studi basati esclusivamente sull’esame clinico.

La presa dai posteriori è sicura per gli arti stessi

Lesioni macroscopiche e istologiche alle articolazioni delle zampe posteriori sono state osservate in suinetti di entrambi i gruppi. Tuttavia, la prevalenza di suinetti con lesioni articolari non differiva significativamente tra i gruppi, indicando che il sollevamento per una zampa posteriore non ha aumentato il rischio di lesioni articolari rispetto al sollevamento con supporto sotto l’addome.

Il personale dell’allevamento era istruito a sollevare i suinetti del Gruppo 1 per una zampa posteriore senza specificare quale utilizzare. Di conseguenza, gli animali non venivano necessariamente sollevati sempre dallo stesso lato, il che potrebbe aver influenzato i risultati. Tuttavia, il fatto di non selezionare una zampa specifica rappresenta fedelmente le pratiche di manipolazione comunemente adottate nella produzione suinicola.

Le ulcerazioni cutanee erano frequenti in entrambi i gruppi e si localizzavano principalmente su coda, ombelico e carpo. La prevalenza riscontrata è comparabile a quella riportata in altri studi sulle ulcerazioni cutanee nei suinetti e nei suini da svezzamento. Heimann et al. (2024) hanno osservato abrasioni agli arti anteriori nel 73% di 1045 suinetti e concluso che le lesioni erano indotte dal contatto con il pavimento. Inoltre, in uno studio su 266 suini deceduti durante il periodo di svezzamento, il 70% presentava almeno un’ulcerazione cutanea.

Le ulcerazioni cutanee sono dolorose, almeno nella fase acuta, e possono fungere da porta d’ingresso per infezioni batteriche. Pertanto, è necessario implementare interventi gestionali per prevenirle nei suini.


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Quando le ernie ombelicali sono un problema - Ultima modifica: 2025-02-19T14:30:31+01:00 da Laura Della Giovampaola

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