Più salute e sostenibilità con le alghe nella dieta

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Raffaella Rossi
Un ingrediente alimentare innovativo e a impatto 0, in grado di garantire effetti positivi sulla digeribilità dei nutrienti e sulle performance di crescita, oltre a un effetto antibatterico e un’azione antinfiammatoria

Quando si parla di strategie alimentari in ambito suinicolo, le opzioni a disposizione dell’allevatore sono davvero molte e variegate, ma tutte hanno lo stesso obiettivo: promuovere la salute e il benessere degli animali.
Tra le opportunità più moderne c’è anche l’impiego di alghe, un ingrediente alimentare sostenibile in grado di migliorare la salute e le performance dei soggetti - soprattutto in quelle fasi più critiche dell’allevamento (come lo svezzamento) - e quindi diminuire l’utilizzo di antimicrobici in allevamento.

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Fucus sp (alga bruna)

«Le alghe – ha affermato Raffaella Rossi, del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli studi di Milano, in occasione del webinar dedicato alla nutrizione del suino e organizzato dalla Rivista di Suinicoltura nei giorni scorsi - consentono di aumentare il benessere animale e la sostenibilità ambientale negli allevamenti, con il risultato di un minor utilizzo di antimicrobici e microelementi quali ossido di zinco e solfato di rame (utilizzati per molti anni come promotori di crescita) e un minor impatto ambientale».
Secondo quanto affermato dall’esperta, «Le alghe sono caratterizzate da un elevato tasso di crescita e hanno un impatto ambientale pari a zero. Inoltre, esse sono in grado di produrre un’elevata quantità di biomassa e di prodotti bioattivi».


Guarda il video del webinar!


«Le alghe – ha continuato Rossi - si dividono in due grosse categorie: microalghe, che contengono elevate quantità di omega3 e di polifenoli, con attività antiossidante e antimicrobica, e le macro alghe, per le quali si registrano più di 10mila specie. Queste ultime si dividono in alghe brune, rosse e verdi, che si differenziano per la loro pigmentazione e per la presenza di diversi principi attivi al loro interno».
È molto importante sottolineare, ha aggiunto l’esperta: «che le alghe hanno una composizione chimica molto variabile, che non dipende soltanto dalla specie ma anche dall’ambiente dove vivono, dalla temperatura dell’acqua, dalla presenza di nutrienti, dall’epoca di raccolta e dal trattamento che subiscono».

Le alghe brune

«Le brune – ha sottolineato - sono quelle maggiormente utilizzate in alimentazione suina; esse devono la loro colorazione alla fucoxantina e contengono al loro interno polisaccaridi sia strutturali che di riserva. Per quanto riguarda la composizione di principi alimentari, le alghe brune presentano una percentuale di proteine che può variare dal 7,6 al 12,6, di grassi del 3,2% e di ceneri del 19,4 – 35. Tra le più usate: Ascophyllum nodosum e Laminaria digitata».

Le alghe rosse e verdi

«Abbiamo poi alghe rosse che non sono mai state utilizzate tal quali in alimentazione suina ma, negli ultimi anni, insieme alle alghe verdi sono studiate per le loro attività antibatterica (contro 10 diversi ceppi patogeni che sono anche presenti nella specie umana).

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Fig. 1 - Effetto sulla digeribilità dei nutrienti

Utilizzate principalmente nell’industria per la produzione di agar, queste alghe presentano una composizione chimica che vede una percentuale di proteine del 16,9 (superiore rispetto alle alghe brune) e un contenuto di grasso del 8,9%. Infine, le alghe verdi, che rappresentano i precursori delle piante, devono il loro colore alla clorofilla. Esse contengono un polisaccaride di riserva (Ulvan) protagonista di numerose attività biologiche».

Effetto sulle performance di crescita

Ma quali sono gli effetti che questi ingredienti hanno a livello di performance di crescita? Secondo alcuni studi effettuati nel periodo post svezzamento e riportati dalla docente dell’Università di Milano in occasione del webinar, «è stato possibile rilevare che la somministrazione di alghe brune ha portato a un aumento dell’accrescimento medio giornaliero degli animali. Inoltre, è stato osservato che la somministrazione di Laminarina è in grado di migliorare l’assorbimento di tutte le tipologie di nutrienti, poiché ha un effetto positivo sul microbiota intestinale.

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In particolare, questa alga ha un effetto trofico a livello di mucosa intestinale, stimolando l’altezza dei villi e la profondità delle cripte, aumentando così la capacità di assorbimento e di trasporto dei nutrienti. Nello specifico, è possibile osservare un miglioramento dell’Indice di conversione alimentare da una parte e un minore impatto ambientale dall’altra, in quanto gli animali sono in grado di assorbire meglio i principi nutritivi».

Azione antiossidante

«Tra le tante azioni svolte dalle alghe – ha affermato Rossi -, c’è anche quella antiossidante: la somministrazione di alghe nel post svezzamento ha permesso un miglioramento di tutti gli indici che sono legati allo status antiossidante dei soggetti. Questo è un effetto molto interessante tenuto conto che in questa fase gli animali vanno incontro a stress ossidativo».

Azione antibatterica

«L’azione antibatterica – ha chiarito Rossi – è oggetto di studio in questi ultimi anni: tutte le alghe, brune, rosse e verdi presentano un attività antibatterica contro dei microrganismi che sono normalmente presenti nella specie suina, è importante sottolineare ad esempio l’effetto antibatterico verso lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente o l’Enterococcus faecium vancomicina-resistente. I meccanismi sono di tipo diretto: lisi diretta della membrana batterica o inibizione della fosforilazione ossidativa».
«Inoltre – ha aggiunto Rossi -, è stato osservato come le alghe abbiano anche la capacità di ridurre le enterobatteriacee (quali la Salmonella). In particolare, la somministrazione di Laminaria è in grado di diminuire la presenza di Salmonella typhimurium e di Escherichia Coli a livello di cieco e colon; è inoltre in grado di stimolare positivamente la crescita dei lattobacilli (azione prebiotica)».

Azione immunomodulante e antinfiammatoria

dieta«Infine, le alghe svolgono anche un’azione immunomodulante e antinfiammatoria: l’estratto di Ulva armoricana, alga verde, ha mostrato un effetto significativo sull’espressione genica di interleuchine e citochine a livello enterico. Anche in vivo è stato possibile evidenziare un’azione positiva a livello immunitario con la riduzione delle citochine proinfiammatorie a livello del colon».

Quando utilizzarle

Secondo quanto riportato dall’esperta, le alghe si possono impiegare durante diverse fasi di vita dell’animale, ottenendo sempre ottimi risultati.
«In lattazione, a esempio, è possibile ottenere una minor diminuzione dello spessore del grasso dorsale delle scrofe e migliori performance riproduttive al parto successivo. Ma anche un’azione di immunomodulazione (aumento di immunoglobuline nel colostro) che migliora l’immunità passiva dei suinetti e consente una diminuzione dei patogeni a livello enterico, sia nelle scrofe che nei suinetti».
«Usate nel post svezzamento invece le alghe hanno mostrato effetti su performance di crescita, indice di conversione alimentare, miglioramento dell’eubiosi, con conseguente diminuzione dei patogeni e riduzione delle sindromi diarroiche, oltre a modulazione dello status antiossidante.
«Infine, nella fase di finissaggio, le alghe sono in grado di migliorare la stabilità ossidativa a livello di muscolo (Longissimus dorsi e semimembranosus), migliorando anche gli indici colorimetrici. Questo implica una migliore shelf life del prodotto e un aumento dell’ accettabilità da parte dei consumatori, che sono sempre più attenti ai metodi di allevamento e a ciò di cui si nutrono i nostri animali».


I composti bioattivi

«I composti biottivi delle alghe – ha sottolineato Rossi - sono principalmente polisaccaridi (quali alginati, flucoidani e laminarani), Florotannini, macro e micro elementi (potassio, sodio, calcio, ferro, iodio) e vitamine B1, B2, B3, C, E e pro-vitamine carotenoidi. E gli effetti positivi di questi ingredienti alimentari possono essere molti: effetto prebiotico, antiossidante e antinfiammatorio».

Più salute e sostenibilità con le alghe nella dieta - Ultima modifica: 2020-06-25T09:57:35+02:00 da Lucia Berti

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