Sostenibilità di carni e salumi: l’esempio italiano può diventare un modello in Europa

I partecipanti alla tavola rotonda
Il percorso avviato da Assica e Ivsi è stato indicato come paradigma per la trasformazione del settore durante la tavola rotonda “Different roles, same goals” andata in scena a Bruxelles

“Different roles, Same goals” ovvero “Ruoli diversi, stessi obiettivi”: questo il titolo che Assica ha scelto per denominare la tavola rotonda organizzata lo scorso 8 marzo a Bruxelles per condividere assieme alle massime autorità europee per il comparto agroalimentare il percorso di sviluppo sostenibile del settore, che vede l’Associazione protagonista assieme all’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani e che coinvolge le aziende della salumeria italiana. Dall’incontro, denso di contenuti e partecipazione, è emersa con vigore la spontanea legittimazione e riconoscimento del lavoro avviato e portato avanti dal comparto come proattivo modello di sviluppo sostenibile. In altre parole: un modello per la promozione della sostenibilità nell’agrifood.

 

Un nuovo modello di sviluppo

I vertici delle Direzioni Salute, Agricoltura e Trade hanno infatti identificato – ognuno dal proprio punto di osservazione – la via tracciata da Assica come paradigma per la trasformazione del settore.

La tavola rotonda, svoltasi nell’“european quarter” della capitale belga, è stata aperta da due interventi allo stesso tempo affermativi e propositivi del Presidente Ivsi Francesco Pizzagalli e dal Prof. Frey, Presidente della Fondazione Global Compact Italia. Pizzagalli, scattando una istantanea del lavoro finora svolto ha ricordato che «nel 2018 l’Istituto si è dotato di un Manifesto, poi aperto a tutte le aziende, che indicava un nuovo modello di sviluppo per affrontare il cambiamento, ripensando la nostra mission per fondarla sui valori dell’ambiente, del sociale e della governance. L’evoluzione di questo lavoro ci ha portato ad individuare una serie di obiettivi sostenibili dell’Agenda 2030 dell’Onu, al raggiungimento dei quali il settore della salumeria ritiene di poter dare un contributo significativo». Il Presidente Ivsi ha poi proseguito: «Abbiamo quindi definito un manuale, “la cassetta degli attrezzi” da consegnare a tutte le nostre aziende, che ha preso il nome di Programma Sostenibilità, una raccolta di buone pratiche e impegni aziendali e dell’Associazione verso lo sviluppo sostenibile del settore».

Vale la pena sottolineare, a questo punto, che il valore di questo documento è stato ben compreso dalla Commissione, tanto da includerlo nella lista degli “European Code of Conduct on responsible food business and marketing practices” (Codice di Condotta per pratiche commerciali e di marketing responsabili nella filiera alimentare dell'Ue). Questo rappresenta, più che un traguardo “tout court”, il riconoscimento della concretezza che ha animato e anima tutta l’attività di Assica e Ivsi verso il miglioramento del profilo di sostenibilità delle aziende della salumeria italiana. Lo scopo del Codice è infatti – citando il Codice stesso – “quello di unire attorno a un percorso ambizioso comune verso sistemi alimentari sostenibili, invitando le aziende (…) ad allinearsi a tale programma comune al fine di contribuire con azioni tangibili al raggiungimento degli obiettivi qui definiti. (…) si deve dimostrare un contributo alla sostenibilità ambientale, sanitaria e sociale dei sistemi alimentari, garantendo al contempo la sostenibilità economica della catena europea del valore alimentare.”

 

Un modello replicabile

Tale valore è stato poi chiaramente ribadito durante l’intervento di Frey. Il Presidente del Global Compact Italia è infatti intervenuto per sottolineare la serietà di questo percorso ed il suo valore come modello replicabile: «Quello di Assica è uno dei rari casi in cui i first movers non sono singole aziende all’avanguardia, ma è l’intero settore che decide di mettersi in moto, con un commitment condiviso che nasce dalla percezione dell’urgenza di questa trasformazione. Una delle ragioni del successo è che ci si è dotati di un metodo e di indicatori, ponendosi obiettivi ambiziosi ma step realistici, in una logica collettiva che guarda sia a monte, all’allevamento, che a valle, al mercato, come unica via per avere la spinta necessaria per un cambiamento culturale che non vuole lasciare nessuno indietro».

Dopo i due interventi d’apertura ha preso poi il via la tavola rotonda, contraddistinta dal dinamismo e dalla trasparenza degli intervenuti.

Prima a parlare è stata Sandra Gallina – Direttore Generale di Dg Sante (responsabile della politica dell'Ue in materia di salute e sicurezza alimentare e del monitoraggio e dell'attuazione delle relative leggi), che si è complimentata con Assica per il suo contributo sempre fattivo e propositivo sia sul Code of Conduct on Responsible Food Business and Marketing Practices (uno dei primi risultati della strategia Farm to Fork e parte integrante del suo piano d'azione) che per il ruolo di apripista sulla sostenibilità, un tema in cui il settore animale, forse facendo di necessità virtù, si sta muovendo più velocemente e in modo più coeso di altri a livello europeo. La sostenibilità – ha ribadito – è inclusiva, riguarda tutti i settori alimentari, ed è complessa, oggi più che mai. Anche Micheal Scannell, Vicedirettore Generale della Dg Agri (responsabile della politica dell’Ue in materia di agricoltura e sviluppo rurale, inoltre si occupa di tutti gli aspetti della Politica Agricola Comune Pac, della qualità delle produzioni Dop & Igp e della promozione dei prodotti agroalimentari nel mercato interno e nei Paesi terzi) ha riconosciuto come la salumeria italiana sia un eccellente esempio, di stimolo anche per altri, un settore importante, reattivo e resiliente, che ha compreso come oggi sia necessario perseguire la qualità, i valori e non i volumi (“eat less, but eat better”). Il funzionario ha quindi ribadito che la Commissione continuerà a supportare anche economicamente la promozione dei prodotti di origine animale, sostenendo in parallelo l’attenzione alla sostenibilità, proprio perché fra i due concetti non vi è contraddizione ma complementarità.

In rappresentanza della Dg Trade (la quale sviluppa, attua e applica la politica commerciale e di investimento dell'Ue con l'obiettivo di affermare gli interessi dell'Unione europea e dei suoi Stati membri a vantaggio dei cittadini europei e delle piccole, medie e grandi imprese) è poi intervenuto Leopoldo Rubinacci, Vicedirettore Generale, che ha posto l’accento sulla sostenibilità come elemento di competitività che può favorire le aziende europee in un mercato globale, rimarcando gli ottimi risultati raggiunti dal settore sul fronte dell’export.

Le conclusioni del dibattito sono state affidate a Stefano Verrecchia – Rappresentante Parlamentare Aggiunto (Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Ue) che ha invitato tutti a fare proprio il motto “Ambisciously Pragmatic” per sintetizzare quale debba essere l’approccio al tema sostenibilità.

L’evento, che rientra fra le attività del progetto “Trust Your Taste, choose european quality”, co-finanziato dall’Unione Europea e realizzato da Assica, è stato seguito da un momento conviviale, aperto anche alla stampa. Gli oltre 100 ospiti presenti hanno avuto l’occasione di degustare i prodotti simbolo della nostra tradizione, estremamente apprezzati in Belgio tanto da farne il terzo mercato europeo per import di salumi italiani.

Significativa, dunque, la soddisfazione per la riuscita dell’incontro che, grazie allo spirito che lo ha sostanziato e allo spessore dei partecipanti, si è tradotto in valide e preziose considerazioni, nonché in spunti strategici fondamentali per il proseguo del percorso in cui Assica, Ivsi e le aziende del settore sono impegnate.

Sostenibilità di carni e salumi: l’esempio italiano può diventare un modello in Europa - Ultima modifica: 2023-04-25T11:18:20+02:00 da Annalisa Scollo

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome