
Il 26 giugno si è tenuta l’assemblea di Assica a Bruxelles, un momento di incontro importante per i soci, che durante la sessione privata hanno anche riconfermato Lorenzo Beretta come presidente per il biennio 2025-2027, insieme alla sua squadra così composta: Lorenzo Cantagalli; Area rapporti con la distribuzione; Silvano Ferrucci, Area rapporti di filiera; Marella Levoni, Area comunicazione sostenibilità; Nicola Levoni, Area export e Rapporti con Associazioni trasversali; Cristiano Ludovici, Area rapporti con i Consorzi; Maurizio Moscatelli, Area Marketing; Claudio Palladi, Area rapporti sindacali e sviluppo associativo; Filippo Villani, Area economica e supporto sviluppo internazionale; Giorgia Vitali, Area giuridico sanitaria; Graziella Ciriaci, Marketing associativo e servizi.

Nella sessione pubblica si è svolto invece il convegno dal titolo “Garantire la futura accessibilità alimentare e nutrizionale dell’Europa”, organizzato nell’ambito della campagna europea Trust Your Taste – Choose European Quality.
In apertura il presidente Beretta ha evidenziato le priorità strategiche dell’associazione: sostenibilità, export, difesa del settore zootecnico e comunicazione scientifica. Ha rimarcato il valore identitario della salumeria italiana, fondata su storia, qualità e territorio, sottolineando l’urgenza di una rappresentanza forte e unitaria a livello europeo e globale. Tra le sfide: l’aumento dei costi, le barriere sanitarie internazionali, le diete standardizzate e le minacce da parte delle proteine alternative. È stata inoltre rilanciata la proposta di riduzione dell’Iva su carni e salumi dal 10% al 4%. Particolare attenzione è stata dedicata alla battaglia contro il “meat sounding”, con la richiesta di una normativa Ue chiara per tutelare le denominazioni tradizionali da usi impropri da parte di prodotti vegetali.
È seguito poi il videomessaggio di Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del Made in Italy, che ha ribadito il ruolo strategico del comparto salumi per l’economia nazionale, lodando i risultati dell’export (oltre 2,3 miliardi di euro nel 2024) e sottolineando l’importanza di nuovi accordi di libero scambio. Ha inoltre annunciato il rafforzamento della “diplomazia della crescita” verso mercati emergenti e ha rivendicato il successo italiano nel bloccare il Nutriscore in sede europea.
Tavola rotonda, le opinioni dei partecipanti
Finiti gli interventi frontali, è iniziata la tavola rotonda moderata da Peer Ederer, direttore e fondatore di Goal Sciences, momento centrale dell’evento, che ha coinvolto attivamente sia i rappresentanti delle Istituzioni europee sia il pubblico in sala e da remoto. Attraverso un sistema interattivo, i partecipanti sono stati chiamati a esprimere opinioni su questioni chiave per il futuro del settore carni e salumi, offrendo spunti di riflessione ai relatori, i quali hanno commentato in tempo reale i risultati.
1. Futuro del comparto carni suine nei prossimi 10 anni
Il pubblico ha individuato nell’evoluzione della percezione sociale e dei consumi l’elemento più determinante.
Antonella Rossetti, del Gabinetto Hansen (Agricoltura e Cibo), ha sottolineato che, sebbene vi sia una lieve flessione dei consumi di carne rossa, essa è bilanciata da un aumento della carne bianca. Ha inoltre ribadito l’importanza di sostenere il settore con una nuova strategia orientata alla sostenibilità, senza puntare alla riduzione della produzione, ma promuovendo tecnologie innovative.
2. Evoluzione del settore dei salumi nei prossimi 5 anni
La maggioranza ha espresso fiducia in una stabilità economica, pur riconoscendo le sfide legate a costi ed export.
Gabriele Giudice, del Gabinetto Fitto (Coesione e Riforme), ha confermato l’impegno della Commissione nel sostenere il settore con riforme concrete, sia a livello europeo che nazionale, anche in ambito export e relazioni internazionali.
3. Ruolo delle imprese nella sostenibilità
Il pubblico ha indicato come priorità la partecipazione a progetti sostenibili condivisi di filiera.
Lauro Panella, del Gabinetto Albuquerque (Servizi finanziari), ha sottolineato la necessità di colmare la distanza tra mondo finanziario e imprese, e ha ribadito che per favorire investimenti in sostenibilità servono misure di semplificazione fiscale e una nuova cultura dell’investimento.
4. Ostacoli alla sostenibilità nella filiera
L’ostacolo più percepito è stato la mancanza di sinergia tra gli attori della filiera.
Nicolò Brignoli, del Gabinetto Dombrovskis, ha riconosciuto la complessità della sfida, legata alla natura stessa delle catene del valore. Ha ricordato che la Commissione mira a semplificare gli oneri burocratici, soprattutto per le Pmi, per permettere un’adesione più agevole ai criteri di sostenibilità.
5. Ruolo dell’Ue per competitività e sostenibilità degli allevamenti
Il pubblico ha chiesto una normativa più chiara, realistica e basata su evidenze scientifiche.
Stefano Cavedagna (Fratelli d’Italia) ha criticato l’ideologizzazione del dibattito sul settore carne, ribadendo l’importanza di un approccio basato su dati scientifici e a favore della competitività.
Herbert Dorfmann (Forza Italia) ha affermato che la sostenibilità non deve diventare ideologia e ha ribadito il valore degli allevamenti nella gestione sostenibile del territorio agricolo. Ha lodato l’approccio tecnico e scientifico dei progetti di monitoraggio del benessere animale.
6. Valutazione delle risposte istituzionali
Il pubblico ha manifestato una richiesta chiara: passare dalle parole ai fatti, con politiche meno invasive e più orientate alle reali esigenze delle imprese.
I relatori hanno riaffermato l’impegno per una semplificazione normativa e per una sostenibilità equilibrata nelle sue tre dimensioni: ambientale, economica e sociale.
7. Ruolo di Assica
I partecipanti hanno individuato nel ruolo di coordinamento di progetti di filiera e nella promozione di dati scientifici alcune delle funzioni più strategiche per Assica, ritenendola cruciale per sostenere la sostenibilità del settore e per dare forza alle istanze presso le istituzioni.
La chiusura dei lavori è stata affidata all’Ambasciatore Marco Canaparo, rappresentante permanente aggiunto d’Italia presso l’Ue, che ha portato i saluti del Ministro Lollobrigida e ha riaffermato l’impegno dell’Italia nella difesa del comparto zootecnico. Canaparo ha ricordato alcune vittorie significative, come il blocco del Nutriscore e della promozione della carne coltivata, chiedendo il sostegno delle imprese in questa sfida per la tutela della tradizione agroalimentare italiana.
La visione di Peer Ederer

Direttore e fondatore di Goal Sciences (Osservatorio globale sulle scienze zootecniche accurate), Ederer ha offerto una visione scientifica sul ruolo centrale della zootecnia nella nutrizione umana e nella sostenibilità ambientale. Richiamando la Dichiarazione di Dublino (2022) e la Call for Action di Denver (2024), ha sottolineato l’urgenza di basare le politiche alimentari su prove scientifiche solide, al riparo da pressioni ideologiche. Ha poi difeso il rapporto Fao 2023 sul potenziale del settore zootecnico nel contribuire agli obiettivi climatici, criticando l’eccessiva influenza di posizioni anti-carne, non sempre fondate su dati oggettivi. Ederer ha anche evidenziato che un consumo moderato di carne rossa non è correlato a maggiori rischi sanitari, mentre la carenza di proteine animali in molti Paesi è legata a patologie metaboliche in crescita, ribadendo che gli alimenti di origine animale offrono un’alta densità di micronutrienti e che le alternative ultra-processate non rappresentano una soluzione valida sul piano nutrizionale. Infine, Ederer ha criticato l’impostazione attuale della Pac e della strategia Farm to Fork, chiedendo un cambio di paradigma fondato su competitività, innovazione e rigore scientifico per garantire sostenibilità e sicurezza alimentare a livello globale.
L’intervento del professor Giuseppe Pulina

Il tema del benessere animale è stato al centro dell’intervento di Giuseppe Pulina, professore ordinario di Etica e Sostenibilità degli allevamenti all’Università di Sassari, che ha offerto una riflessione profonda sul rapporto tra esseri umani e suini, affrontando il tema della coscienza animale e della responsabilità etica. Attraverso un approccio interdisciplinare, arricchito dall’uso dell’intelligenza artificiale, ha mostrato come i suini siano animali coscienti, dotati di capacità cognitive, sensibilità sociale ed emotiva, ma privi di autocoscienza simbolica e quindi di status morale. Con oltre 160.000 studi scientifici che confermano la rilevanza del suino nella ricerca, e una crescente attenzione pubblica registrata anche a livello europeo, Pulina ha invitato a un approccio equilibrato, realistico e responsabile: non basta evitare il danno, ma è necessario costruire per gli animali un ambiente più giusto, frutto di un’etica umana consapevole.
I temi centrali per Marella Levoni

Comunicazione, formazione e sostenibilità sono stati i temi al centro dell’intervento di Marella Levoni, vicepresidente di Assica e presidente dell’Istituto valorizzazione salumi italiani - Ivsi, che ha illustrato le iniziative dell’associazione per coniugare sostenibilità, trasparenza e piacere gastronomico. Levoni ha presentato tre progetti chiave: un campus formativo su innovazione e sostenibilità per le aziende del settore, un modello predittivo per la disponibilità e il prezzo della carne suina sviluppato con Made e un progetto pilota per una filiera sostenibile basato sul monitoraggio individuale dei suini. In chiusura, la presidente ha riportato l’attenzione sulla dimensione “a colori” dei salumi: il piacere, la condivisione, la gioia che portano nella vita quotidiana. “Come il cioccolato, i salumi evocano sorrisi, desiderio, convivialità. È questa la dimensione spesso dimenticata nei dibattiti tecnici, ma che rappresenta il cuore pulsante del settore. Offrire garanzie di sicurezza e sostenibilità è un dovere – ha concluso – ma non dobbiamo mai perdere di vista l’acquolina in bocca che i salumi sanno regalare”.





