Ritengo che per l’agricoltura si stia aprendo una fase di estrema dinamicità. Il settore è chiamato a una doppia sfida. Da un lato, l’agricoltura si è vista riconoscere la propria strategicità nella vita stessa del pianeta. Il Covid ha posto di nuovo al centro il tema della sicurezza alimentare: è necessario produrre cibo per tutti e di qualità. Ultimamente sembrava che la food safety, cioè la sicurezza del cibo in termini di salubrità e qualità fosse preponderante, almeno nel mondo occidentale, dove carestia e fame sono un lontano ricordo. La pandemia, invece, ha riacceso l’attenzione anche sulla food security, il diritto all’alimentazione, la sicurezza di avere cibo. Tutti noi abbiamo ancora ben presente le immagini di scaffali vuoti, scene che sembravano lontanissime dal nostro modo di vivere. Dall’altro lato, parallelamente, la sfida dell’agricoltura è legata alla sostenibilità, termine così diffuso da aver perso la propria potenza concettuale, ma che abbraccia necessariamente gli aspetti legati ad una razionalità ambientale, economica e sociale. È ormai chiaro a tutti che bisogna produrre di più, sprecare meno, riducendo allo stesso tempo le emissioni inquinanti. Impegnativo e affascinante allo stesso tempo, perché questo nuovo corso richiede investimenti ingenti non solo a sostegno delle imprese, ma anche in ricerca e sviluppo per nuove tecniche produttive e nuove tecnologie”.
L’analisi del direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, è la premessa per annunciare la 115ª edizione di Fieragricola, rassegna internazionale di Veronafiere, in programma dal 26 al 29 gennaio 2022.
Manifestazione storica nel panorama fieristico europeo dedicato allo sviluppo dell’agricoltura, che conferma anche per il 2022 l’approccio espositivo trasversale, con focus verticali dedicati alla meccanizzazione agricola, alla zootecnia, ai saloni specializzati di Vigneto & Frutteto, alla chimica, ai servizi, alla multifunzione. Fra le novità, il salone per l’agricoltura digitale e quello delle energie rinnovabili in agricoltura.
Direttore Mantovani, partiamo da questi nuovi elementi. Perché un salone dell’agricoltura digitale?
«Perché il futuro del settore passa dall’azienda agricola smart. Un’impresa, come dicevamo prima, che deve ridurre gli input, proteggere il suolo, l’ambiente, le risorse idriche, contrastare i cambiamenti climatici e mostrare resilienza, cioè capacità di resistere agli eventi negativi, siano essi di mercato che avversità naturali. L’agricoltura digitale sta registrando una crescita impressionante a livello mondiale. Solo nel 2020 gli investimenti in tecnologie agri-food hanno raggiunto su scala mondiale la cifra record di 31 miliardi di dollari, con un effetto moltiplicatore pari a otto volte rispetto al 2012. A livello nazionale i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood dell’Università di Milano dicono che il comparto vale circa 540 milioni di euro, in accelerazione del 20% rispetto al 2019».
«I ritmi di crescita e di diffusione delle nuove tecnologie – continua Mantovani - sono elevati, proprio per le risposte che assicura la digitalizzazione in termini di utilizzo razionale delle risorse, per la possibilità di ridurre le emissioni e rispondere agli obiettivi di emissioni zero al 2050, per la trasparenza nei processi produttivi e nella possibilità di certificare ogni passaggio lungo la filiera. I benefici dell’agricoltura 4.0 avranno riflessi anche sull’occupazione, per la richiesta di profili professionali specializzati, in grado di interpretare i big data raccolti dalle macchine e dagli strumenti dell’agricoltura di precisione».
«Fieragricola, accanto all’offerta espositiva, cercherà di orientare i visitatori (agricoltori, contoterzisti, agrotecnici, periti agrari, agronomi, veterinari) nella scelta delle soluzioni più idonee per i diversi modelli produttivi, anche attraverso incontri, convegni e approfondimenti rivolti alla formazione degli utenti».
L’offerta di Fieragricola 2022 risulterà potenziata anche nel segmento delle energie rinnovabili in agricoltura.
«Certamente. Il pilastro delle energie rinnovabili è sempre più strategico per un’azienda agricola multifunzionale, in grado di diversificare il reddito e di ridurre l’impronta ecologica. Una spinta ulteriore allo sviluppo delle agro-energie arriverà a livello istituzionale dalle risorse messe a disposizione con il Pnrr e, in chiave congiunturale, dai rincari dei costi energetici, che invitano le imprese a individuare soluzioni alternative».
«Una delle nuove frontiere delle rinnovabili – afferma Mantovani - è l’agro-voltaico, soluzione che permette di coniugare la produzione agricola con quella energetica, senza occupazione di suolo e realizzato secondo criteri di sostenibilità».
«Fieragricola vuole assecondare il percorso verde dell’agricoltura anche in termini di impiego energetico e di riduzione dell’impatto ambientale, fornendo indicazioni utili anche sul versante del biogas e del biometano, che potrebbe avere ampi spazi di sviluppo in tutta l’area padana ad alto tasso di allevamenti».
Cosa troveranno gli allevatori a Fieragricola?
«Fieragricola proporrà come sempre approfondimenti mirati all’evoluzione del settore, in linea appunto con le esigenze produttive e ambientali che la zootecnia impone. Non mancheranno sottolinea Mantovani - le manifestazioni di bovini sul ring, a partire dal Dairy Show, European Open Holstein, dalla Mostra nazionale della razza Bruna e dalla Mostra antologica delle specie e delle razze allevate in Italia di Aia Italialleva. Tutti momenti irrinunciabili che, attraverso il confronto morfologico degli animali, permettono di constatare dal vivo i progressi della genetica e della genomica applicata».
«Convegni e vetrine verticali – afferma Mantovani - saranno dedicate alla zootecnia di precisione, nuova frontiera sempre più diffusa dell’allevamento, se pensiamo al boom dei sistemi robotizzati di mungitura nelle aree più vocate alla produzione lattiera. Focus anche sulla mangimistica, il cui ruolo è centrale non solo per l’alimentazione degli animali, ma anche perché rappresenta una delle soluzioni per ridurre le emissioni in atmosfera da parte degli animali».
«Non dimentichiamo un altro aspetto che a volte passa in secondo piano, ma che è invece un motore insostituibile per l’innovazione – conclude Mantovani - : il dialogo, il confronto e la formazione per gli operatori, siano essi allevatori, mangimisti, imprenditori agromeccanici che sempre più sono inseriti nelle attività di servizio alla zootecnia: l’interramento dei reflui zootecnici, il carico degli impianti di biogas, lo spandimento del digestato, la preparazione e distribuzione dei carri unifeed per l’alimentazione bovina nelle stalle. Avremo allo stesso tempo approfondimenti per i veterinari, gli agronomi e gli agrotecnici, professionisti che sempre più rivestono un ruolo di consulenti preziosi per le imprese agrozootecniche».