Verona, 5 febbraio 2026: torna il Pork Summit

pork summit 26
Dall’allevamento allo scaffale del supermercato, l’evento, del 5 febbraio, riunirà tutti gli attori della filiera. Si confronteranno su genetica, biosicurezza, integrazione produttiva e mercato, puntando a rafforzare competitività e sostenibilità del settore

Il settore suinicolo è oggi chiamato ad affrontare sfide sempre più complesse, che coinvolgono aspetti sanitari, produttivi, economici e commerciali. La pressione delle malattie, la volatilità dei mercati, l’evoluzione delle richieste del consumatore e la necessità di mantenere elevati standard qualitativi impongono a tutta la filiera una riflessione profonda e condivisa.

Proprio con questo obiettivo torna nel 2026 il Pork Summit, giunto alla sua seconda edizione, che si conferma come uno dei principali momenti di confronto tra i protagonisti della produzione, della trasformazione e della distribuzione delle carni suine.
L’appuntamento è fissato per giovedì 5 febbraio 2026, dalle 14.30 alle 16.30, nell’area forum del Padiglione 9 di Fieragricola Verona. Il convegno, intitolato “Soluzioni per una filiera della carne suina forte e competitiva”, è a cura della Rivista di Suinicoltura di Edagricole ed è nato per creare un dialogo diretto tra le diverse fasi produttive, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete e condivise per rafforzare la competitività del comparto.

Un confronto tra tutti gli anelli della filiera

Alla seconda edizione del Pork Summit, autorevoli rappresentanti dei vari anelli della filiera, dall’allevamento alla macellazione, dalla trasformazione alla commercializzazione, metteranno a fuoco le iniziative più efficaci per migliorare i rapporti tra i diversi momenti del percorso che porta la carne dal campo allo scaffale del supermercato. L’approccio sarà costruttivo e orientato alla ricerca di soluzioni, senza nascondere i nodi critici che ancora oggi condizionano la sostenibilità economica e tecnica del settore, ma con l’obiettivo di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.

Genetica e qualità delle carni

Ad aprire il confronto sarà Maurizio Gallo, direttore di Anas, Associazione nazionale allevatori di suini, che illustrerà come il miglioramento genetico rappresenti uno strumento sempre più strategico per incrementare la qualità della carne suina.
La genetica, infatti, non è più soltanto un fattore legato alle performance produttive, ma incide in modo diretto anche sull’efficienza alimentare, sulla robustezza degli animali, sulla qualità delle carcasse e sulle caratteristiche tecnologiche della carne, elementi fondamentali per tutta la filiera, dalla stalla al banco della distribuzione.

L’integrazione tra allevamento e trasformazione

Un esempio concreto di integrazione tra allevamento e trasformazione sarà portato da Alberto Cavagnini, imprenditore suinicolo lombardo, che racconterà l’esperienza del suo gruppo, realtà che all’interno della stessa azienda si occupa sia dell’allevamento dei suini sia della lavorazione delle carni. Un modello che consente un controllo completo del processo produttivo, maggiore stabilità nei rapporti economici e una valorizzazione più efficace del prodotto finale, offrendo uno spaccato di come l’integrazione verticale possa rappresentare una strada percorribile per rafforzare la competitività aziendale.

Biosicurezza quale nuovo modo di pensare al futuro

Il tema sanitario, oggi più che mai centrale, sarà affrontato da Annalisa Scollo, professoressa associata all’Università di Torino, dipartimento di Scienze Veterinarie, con un intervento dedicato alle possibili iniziative di biosicurezza, in allevamento e fuori, oggi attualissime a causa della peste suina africana che sta flagellando il settore italiano dal 2022.
La Peste suina africana continua infatti a rappresentare una delle principali minacce per la suinicoltura europea e nazionale e la sua gestione richiede un approccio sistemico, che coinvolga non solo le singole aziende, ma l’intera filiera, includendo trasporti, movimentazioni, gestione dei rischi esterni ed un nuovo modo di pensare al proprio lavoro quotidiano. La biosicurezza viene così letta non come un semplice insieme di misure tecniche, ma come un vero e proprio investimento strategico per la sopravvivenza del settore.

Prezzi, redditività e scenari di mercato

Uno dei passaggi più attesi del Pork Summit sarà quello dedicato ai mercati e alla redditività, con l’intervento di Gabriele Canali, docente di Economia all’Università Cattolica e direttore del centro ricerche Crefis, che analizzerà l’evoluzione dei prezzi dei suini e della redditività lungo tutta la filiera, con un focus specifico sul mercato.
In un contesto caratterizzato da forti oscillazioni dei prezzi e da un aumento dei costi di produzione, comprendere le dinamiche economiche diventa fondamentale per aiutare gli allevatori e gli operatori del settore a compiere scelte sempre più consapevoli.

Il rapporto tra allevamento e industria

Il rapporto tra la fase allevatoriale e quella della trasformazione sarà al centro dell’intervento di Davide Calderone, direttore di Assica, Associazione Industriali delle carni e dei salumi, che approfondirà gli aspetti tecnici ed economici che legano questi due passaggi fondamentali della filiera. Il dialogo tra produzione primaria e industria rappresenta infatti uno dei punti più delicati dell’intero sistema, dal quale dipende in larga parte la capacità di valorizzare la materia prima, di garantire continuità produttiva e di costruire rapporti più equilibrati e trasparenti.

Quando la carne incontra il consumatore

A completare il quadro della filiera sarà il punto di vista della distribuzione, affidato a Martin Niederkofler, responsabile carni di Despar e direttore del Centro di lavorazione carni e salumi, che si soffermerà sul momento in cui la carne suina incontra il consumatore, analizzando l’effetto combinato di qualità, packaging e prezzo nelle scelte di acquisto.
In un mercato sempre più competitivo, la percezione del prodotto da parte del consumatore finale è un elemento decisivo e deve essere costruita lungo tutta la catena produttiva, a partire dall’allevamento.
Il confronto tra questi diversi punti di vista sarà moderato dalla veterinaria Sara Nicolini, che guiderà il dibattito favorendo uno scambio diretto tra relatori e pubblico, in un dialogo aperto tra competenze tecniche, visione economica ed esperienza imprenditoriale.

Un appuntamento strategico per il settore

Il Pork Summit si propone quindi come un appuntamento strategico per tutti gli operatori del settore suinicolo che vogliono comprendere meglio le trasformazioni in atto e partecipare attivamente alla costruzione del futuro della filiera della carne suina.

In un momento storico in cui alle aziende viene richiesto di essere sempre più efficienti, sostenibili e capaci di dialogare con il mercato, la possibilità di confrontarsi direttamente con i protagonisti delle diverse fasi produttive rappresenta un valore aggiunto concreto.

Il 5 febbraio 2026, a Fieragricola Verona, il Pork Summit offrirà dunque un’occasione preziosa per fare il punto sul presente e guardare con maggiore consapevolezza al futuro della suinicoltura italiana, confermandosi come un luogo di incontro in cui analisi, esperienze e visioni si intrecciano per dare forma allo sviluppo della filiera.


Fieragricola Verona: i relatori

Esponenti delle varie fasi della filiera suinicola, dall’allevamento alla macellazione, dalla trasformazione alla commercializzazione, metteranno a fuoco le più efficaci iniziative per perfezionare i rapporti fra i diversi momenti del percorso di produzione della carne. Interverranno:

  • Maurizio Gallo, direttore Anas, Associazione nazionale allevatori di suini: “Come il miglioramento genetico, in suinicoltura, può incrementare la qualità della carne”.
  • Alberto Cavagnini, allevatore (Milzano - Brescia): “L’esperienza del Gruppo Cavagnini, che all’interno della medesima azienda si occupa sia dell’allevamento dei suini che della lavorazione della carne”.
  • Annalisa Scollo, Università di Torino, docente di Malattie infettive del suino: “Le possibili iniziative di biosicurezza, in allevamento e fuori, per opporsi alla peste suina africana”.
  • Gabriele Canali, docente di Economia all’Università Cattolica, direttore del centro ricerche Crefis: “L’evoluzione dei prezzi dei suini e della redditività lungo tutta la filiera – Focus sul mercato”.
  • Davide Calderone, direttore Assica, Associazione industriali delle carni e dei salumi: “I rapporti tecnici ed economici tra la fase dell’allevamento e quella della lavorazione della carne”.
  • Martin Niederkofler, responsabile carni di Despar, direttore del Centro di lavorazione carni e salumi: “Il momento in cui la carne suina incontra il consumatore: l’effetto di qualità, packaging e prezzo”.
  • Moderatrice: Sara Nicolini, veterinaria.

L’articolo è disponibile per i nostri abbonati sulla Rivista di Suinicoltura n. 11/2025

Sfoglia l’edicola digitale e scopri di più sulle formule di abbonamento alla rivista

Verona, 5 febbraio 2026: torna il Pork Summit - Ultima modifica: 2025-12-12T11:34:11+01:00 da Laura Della Giovampaola

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome