Minor impatto ambientale se si valorizzano i sottoprodotti

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II team che guida il progetto “Abp Pilot Plant” approvato dall’Ue nell’ambito del Fp7.
Il trattamento delle sostanze organiche a basso valore economico contribuisce a far ottenere un maggiore ritorno economico. Oltre a migliorare il processo industriale con minore consumo di energia e migliori proprietà dei prodotti finali. Di questo si occupa il progetto europeo “Abp Pilot Plant”. Ecco i dettagli

Dal 2014 Tydock Pharma srl e Amek scarl collaborano con aziende ed enti di ricerca danesi e spagnoli al progetto “Abp Pilot Plant” approvato dall’Ue nell’ambito del Fp7 (settimo programma quadro) per la ricerca di soluzioni a elevato valore aggiunto nel trattamento dei sottoprodotti di origine animale.

L’obiettivo globale del progetto Pilot-Abp è di fornire all’industria manifatturiera la dimostrazione che il processo di valorizzazione degli “animal by products” contribuisce a far ottenere un migliore ritorno economico diminuendo l’impatto ambientale e, contestualmente, di migliorare il processo industriale con minore consumo di energia e migliori proprietà dei prodotti finali.

Grazie a questo progetto, entro la prima metà del 2017 saranno costruiti tre diversi impianti pilota (nella fattispecie due in Spagna e uno in Danimarca) che permetteranno di dimostrare l’efficacia e il valore (ambientale ed economico) di questo virtuoso percorso.

Le due aziende italiane, Tydock Pharma e Amek, oltre a partecipare come partner tecnici/scientifici per la progettazione e la realizzazione degli impianti sono anche coinvolte attivamente nell’exploitation dei possibili impieghi dei prodotti derivanti. Applicazioni nell’ambito dell’ingegneria biologica, dell’agricoltura e della green industry sono infatti al centro degli interessi delle due aziende sempre più legate dal comune intento di promuovere e sostenere le iniziative di economia circolare.

Settore zootecnico: 20 mln di t di sottoprodotti/anno

I sottoprodotti di origine animale rappresentano una parte significativa del flusso di rifiuti organici e i metodi di smaltimento sono limitati e altamente regolamentati. Più di 20 milioni di tonnellate di sottoprodotti ogni anno vengono prodotti nell’Unione europea da macelli, impianti di produzione di alimenti per il consumo umano, caseifici e dagli allevamenti (carcasse di animali). Questi materiali organici sono altamente deteriorabili e carichi di microrganismi, molti dei quali sono patogeni per gli esseri umani e gli animali.

In Europa c’è una crescente richiesta per la selezione di soluzioni che dimostrino le migliori tecniche disponibili per il trattamento di sottoprodotti animali.

Il rendering

Il “rendering” (raffinazione) offre un sistema sicuro e integrato di gestione e lavorazione di materie prime animali che rispetta tutti i requisiti fondamentali di qualità ambientale e di controllo delle malattie.

Il rendering è un processo di trasformazione fisica e chimica che comporta l’applicazione di calore, l’estrazione di umidità, e la separazione del grasso. Il controllo di processo viene eseguito e monitorato attraverso la tecnologia informatica in modo che siano raggiunti opportuni valori di tempo/temperatura per l’uccisione di specifici microorganismi.

L’industria di rendering ha un notevole impatto positivo sulla qualità ambientale.

Il trattamento delle sostanze organiche a basso valore economico riduce la quantità di rifiuti depositati nelle discariche e scaricati negli impianti comunali di trattamento delle acque reflue. D’altro canto, l’industria di rendering ha anche effetti negativi sulla qualità ambientale, infatti lo svantaggio principale di questo processo deriva dal suo alto costo ambientale dovuto al consumo energetico significativo, che è dovuto principalmente alla disidratazione del campione e al riscaldamento d’acqua fino a circa 800° C (circa il 70% dei rifiuti è acqua) e la difficoltà di separare i sottoprodotti ottenuti, che rende difficoltoso il loro recupero.

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Schema di un tipico processo di rendering.

Gli obiettivi specifici del progetto

Il progetto Pilot-Abp mira a sviluppare nuove tecnologie eco-innovative associate ai processi di sottoprodotti animali, che da un lato consentono un miglioramento ambientale del processo, grazie a un consumo più efficiente dell’energia utilizzata e un miglior recupero di materie prime, con una conseguente diminuzione della produzione di rifiuti, e dall’altro un aumento del valore aggiunto dei prodotti ottenuti, atto a migliorare la redditività finanziaria di piccole e medie imprese.

Gli obiettivi specifici del progetto sono:

- applicazione delle nuove tecnologie di estrazione basata sul processo di rendering per ottenere oli animali con valore superiore;

- ottenimento di derivati di gelatina e di collagene per la produzione di biopolimeri funzionali e biodegradabili, più ecologici e sostenibili basati sul processo di rendering;

- applicazione di liquefazione idrotermale (Htl) pirolisi su sottoprodotti di origine animale per ottenere principalmente bio-olio come combustibile o come fonte di grassi e oli con maggiore purezza. Come sottoprodotti del processo, sarà ottenuto il carbone che potrebbe essere utilizzato per ridurre il consumo di fonti energetiche naturali, e una fase acquosa che potrebbe essere utilizzata come fertilizzante liquido. Inoltre, Htl permette la sterilizzazione del campione durante il suo processamento;

- applicazione di nuove tecnologie di estrazione Htl per sottoprodotti (grassi e oli).

Pertanto, tale progetto è volto a recuperare i prodotti ottenuti con il processo di rendering attuale e di ripensare il processo di rendering al fine di sviluppare una tecnologia che promuova un processo di trattamento rifiuti più ecosostenibile e un miglior recupero di rifiuti.

A questo scopo, il progetto affronta la costruzione di tre impianti dimostrativi finalizzati alla validazione della tecnologia Htl, l’applicazione di nuove tecniche di estrazione di oli e la produzione di biopolimeri.

 

Leggi l’articolo completo di box sulla Rivista di Suinicoltura n. 2/2017

L’Edicola della Rivista di Suinicoltura

Minor impatto ambientale se si valorizzano i sottoprodotti - Ultima modifica: 2017-02-09T17:00:18+01:00 da Barbara Gamberini

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