Cresce l’indice di redditività della suinicoltura italiana

Ma i prezzi dei suini da macello restano molto più bassi di un anno fa

Inizio d’anno in chiaroscuro per la suinicoltura italiana. Se infatti a gennaio le quotazioni del suino pesante da macello sono aumentate dell’1,8% arrivando a 1,357 €/kg (Cun), bisogna soprattutto evidenziare come questi prezzi siano fortemente inferiori rispetto a gennaio 2014: -12,7%, dato tendenziale che rivela la reale tendenza dei prezzi depurata da effetti contingenti, dovuti soprattutto alla stagionalità

D’altro canto, nonostante questo dato e scontando anche prezzi in aumento, sia in Italia che all’estero, dei principali fattori alimentari per la suinicoltura (mais, soia e orzo), l’indice Crefis di redditività della suinicoltura italiana sale a gennaio del 3,7% rispetto a dicembre e del 5,9% rispetto a gennaio 2014.

In leggera decrescita sono poi le quotazioni dei suini da macello leggeri, con una variazione pari a -0,5% sul mercato di Modena (-10,4% tendenziale). Salgono invece le quotazioni dei suini da allevamento che a gennaio segnano un +7% rispetto a dicembre; a causa dei ripetuti cali di prezzo nei mesi passati, il confronto tendenziale è però molto negativo: -15,5%.

Calo dei tagli freschi

Peggiora sensibilmente, sempre a gennaio, la redditività della fase di macellazione su base congiunturale, che sconta i costi maggiori per l’acquisto dei suini da macello. L’indice Crefis mostra un -5,9%, ma indica anche un +15,8% rispetto allo stesso mese del 2014.

Un gennaio negativo per la macellazione che, oltre ai maggiori costi, è segnato dal calo delle quotazioni dei tagli freschi. A gennaio le cosce per crudo Dop hanno quotato 3,410 euro/kg (Cun) per la tipologia leggera e 3,850 euro/kg per quella pesante. A livello congiunturale, cioè rispetto a dicembre, significa rispettivamente -1,9% e -1,2%; a livello invece tendenziale le variazioni sono state negative per le cosce leggere (-3,7%) e positive per quelle pesanti (+4,3%).

In discesa anche i prezzi delle cosce fresche pesanti per crudi non tipici (-0,4% rispetto a dicembre e -2,9% rispetto a gennaio 2014) e dei lombi taglio Modena (-8,1% a livello congiunturale e -1,4% a livello tendenziale).

Stagionatura: +7,5% per i Dop

A gennaio migliora, seppur lievemente, la redditività della stagionatura dei prosciutti Dop che cresce, secondo i dati Crefis, dello 0,4% nel caso della tipologia leggera e dello 0,5% nel caso della tipologia pesante. Un dato che rimane positivo anche dal punto di vista tendenziale: +7,5% per entrambe le tipologie di peso. Per quanto riguarda i prosciutti generici l’andamento a gennaio della redditività è stato negativo facendo registrare una variazione congiunturale dello -0,7% nel caso della tipologia leggera e del -2% nel caso di quella pesante. Fortemente al ribasso anche le variazioni tendenziali, pari rispettivamente a -6,9% e a -5,5%.

«Nonostante tutto ciò – sottolinea Gabriele Canali, direttore del Crefis – la redditività dei prosciutti Dop continua a essere inferiore rispetto a quella dei prosciutti non tutelati, soprattutto nel caso della tipologia leggera (-14% a gennaio), mentre il differenziale, nel caso della tipologia pesante, si è ridotto (-0,5%)».

Visualizza l'intero articolo pubblicato sulla Rivista di Suinicoltura n. 3/2015

Cresce l’indice di redditività della suinicoltura italiana - Ultima modifica: 2015-03-16T11:46:01+01:00 da Barbara Gamberini

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