Luglio favorevole per quanto riguarda la redditività del comparto allevatoriale suinicolo italiano. Il ciclo chiuso, vede l’indice Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili www.crefis.it) segnare + 9,5% su base congiunturale e +36,1% su base tendenziale. Questa situazione favorevole è dovuta sia al calo dei costi per l’alimentazione che al concomitante aumento dei prezzi dei suini da macello. In particolare, i capi della tipologia pesante destinati a produzione Dop hanno raggiunto in luglio un valore medio mensile di 2,209 euro/kg: +5,4% rispetto al mese precedente e +22% a livello tendenziale.
Nel ciclo aperto, la situazione della redditività della fase di svezzamento non muta rispetto al periodo precedente, con una variazione dell’indice Crefis a +2,7% dovuta al calo dei costi per l’alimentazione; mentre i prezzi dei suinetti sono stabili a 70,430 euro/capo. Sempre parlando di suinetti, risultano molto positive le variazioni tendenziali, sia della redditività (+52,9%) che dei prezzi (+33,6%).
Il costo elevato dei suinetti da 7 Kg, affrontato a inizio ciclo produttivo, e il calo delle quotazioni dei capi da 30 Kg – scese dell’1,7% rispetto al mese precedente (4,467 euro/kg il valore raggiunto ma con una variazione tendenziale del +41,6%) – ha frenato leggermente la redditività della fase di accrescimento che mostra, sempre a luglio, un indice Crefis a -0,3% su base mensile; favorevole è invece il dato tendenziale (38,9%).
Redditività positiva per la fase di ingrasso, condizionata positivamente dalla situazione dei costi per l’alimentazione e dall’andamento proficuo delle quotazioni dei suini da macello: in luglio l’indice Crefis segna +6,5% su base mensile e +23,5% in termini tendenziali.
Macellazione
Il comparto della macellazione vede, a luglio, i prezzi delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni tipiche salire dell’1,4% rispetto al mese precedente, raggiungendo un valore di 6,093 euro/kg (+9,2% il confronto tendenziale). Anche per le cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni non tipiche i valori medi mensili a luglio crescono su base congiunturale dell’1,4% raggiungendo i 5,120 euro/kg, con una variazione tendenziale del +5,1%. Prendendo in esame il mercato dei lombi, sempre nel periodo di riferimento, si registrano aumenti dei valori medi mensili sia per il Taglio Padova (+6% per una quotazione di 4,600 euro/Kg) che per il Taglio Bologna (+4,6% per un valore di 4,433 euro/kg). Positive anche le variazioni tendenziali, rispettivamente pari al +3% e +9%.
La redditività del segmento, tuttavia, risulta in diminuzione a luglio a causa dell’aumento dei prezzi dei suini da macello che non è stato controbilanciato a sufficienza dalla crescita dei principali tagli di carne: l’indice Crefis si attesta su -2,3% su base mensile e -7,9% su base tendenziale.
Stagionatura
Nel periodo preso in esame la quotazione del Prosciutto di Parma 12 mesi risulta ferma a 10,700 euro/Kg, ma con una variazione tendenziale ancora positiva e pari a +6,5%. Il mercato del comparto della stagionatura mostra invece, sempre a luglio, il prosciutto stagionato non tipico con un prezzo medio mensile in aumento dell’1,9% (8,500 euro/kg la quotazione) su base congiunturale, mentre la variazione anno su anno è pari a +24,1%. Per ciò che concerne la redditività, in luglio scende del 4,1% per il prosciutto Dop, mentre sale dell’1,9% per il prodotto non tipico.
Il differenziale di redditività tra le due tipologie di prodotto, da mesi in continuo assottigliamento, risulta ancora a favore del prodotto Dop (+13,7).
Fattori della produzione
Sul mercato nazionale continuano a calare anche in luglio le quotazioni del mais, mentre sono in ripresa quelle della soia e dell’orzo.
Mais
A Milano il prezzo del mais nazionale contratto 103 si è fermato a 246,3 euro/t, in calo dell’1,3% rispetto al mese precedente, mentre quello del prodotto nazionale con caratteristiche a 257,0 euro/t (-1,2%). In ripresa, invece, la quotazione del mais di provenienza comunitaria (+0,5%, per un valore di 262,8 euro/t) e del mais francese scambiato a 250,7 euro/T (+0,9% rispetto a giugno). Scende a 204,6 euro/t (-11,8%) il prezzo del mais negli USA. Restano negative tutte le variazioni tendenziali, con valori compresi tra il 25% e 32%.
Soia
Prezzi della soia in ripresa su tutti i mercati: alla borsa merci di Milano il prezzo del prodotto nazionale è salito a 490,8 euro/t (+5,3% rispetto a giugno), mentre la quotazione del prodotto estero è salita del 5,2% rispetto al mese precedente, per un valore di 508,8 euro/t. In rialzo anche le quotazioni statunitensi, con il prodotto dell’Iowa salito del 2,5% su base congiunturale (478,1 euro/t), mentre quelle CIF Rotterdam sono salite a 573,2 euro/t (+5,0%). In aumento, del 6,1%, rispetto al mese precedente, il dato della soia brasiliana, per un valore medio mensile di 430,4 euro/t. Negative, anche in questo caso, tutte le variazioni tendenziali.
Orzo
Nel periodo preso in esame, sul mercato nazionale, il prezzo dell’orzo di provenienza comunitaria scambiato a Milano è sceso a 213,3 euro/t (-14,5% la variazione congiunturale), mentre il prodotto di provenienza nazionale è salito dello 0,7% fermandosi a 190,0 euro/t. In aumento anche il prezzo dell’orzo francese (+3,5%), che si è fermato a 222,8 euro/t. Le variazioni tendenziali sono risultate tutte negative con valori dal 27% al 42%.
L’articolo completo di tabelle con i dati Crefis
è pubblicato sulla Rivista di Suinicoltura 8/2023
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