Ottobre: 1,734 euro/kg il prezzo del suino pesante

prezzo suini
L’indice Crefis di redditività è cresciuto del 4,1% rispetto a settembre, segnando annche un +16,5% rispetto ottobre 2018

In ottobre, i prezzi dei suini da macello sono saliti rispetto al mese precedente. In particolare, il valore medio mensile dei suini da macello pesanti destinati al circuito tutelato è salito fino a 1,734 euro/kg (quotazione a peso vivo), il che si traduce in +4,4% su settembre e +12,9% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, mentre per gli animali di peso 144-152 kg e 152-160 kg i prezzi sono stati pari rispettivamente a 1,644 euro/kg e a 1,674 euro/kg (+4,6% rispetto a settembre per entrambe le tipologie di peso). A ottobre sono aumentate anche le quotazioni dei capi pesanti destinati al circuito non tutelato, con il prezzo medio che è arrivato a 1,639 euro/kg. Anche in questo caso la variazione congiunturale segna +4,4%, mentre la variazione tendenziale arriva a +17,1%. Per quanto riguarda le quotazioni degli animali di peso 90-115 kg, sempre riguardo al circuito non tutelato, il valore è stato di 1,489 euro/kg (+4,9%la variazione congiunturale). Positiva anche la performance tendenziale.

Tab. 1 - Prezzi suini italiani: ottobre 2019
Cun suini e suinetti Medie mensili (€/kg) ottobre 2019 Variazioni %
ott. 2019/             set. 2019 ott. 2019/            ott. 2018
Suini da macello - circuito tutelato
144-152 kg 1,644 4,6 13,7
152-160 kg 1,674 4,6 13,4
160-176 kg 1,734 4,4 12,9
Suini da macello - circuito non tutelato
90-115 kg 1,489 4,9 19,1
144-152 kg 1,549 4,7 18,3
152-160 kg 1,579 4,6 17,8
160-176 kg 1,639 4,4 17,1
Suinetti
7 kg (euro/capo) 46,260 0,7 -0,6
30 kg 2,575 -1,5 11,9
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini da macello e da allevamento

 

Per completare, uno sguardo al mercato dei suinetti da allevamento che ha mostrato a ottobre qualche segnale di ripresa dopo mesi al ribasso, anticipando leggermente il tipico andamento stagionale. La quotazione dei suinetti di 30 kg è arrivata a 46,260 euro/capo, in lieve aumento a livello congiunturale (+0,7%) e in deciso incremento a livello tendenziale (+11,9%).
Questa fase dunque positiva per la suinicoltura italiana è confermata dall’idice Crefis di redditività, che è cresciuto a ottobre del 4,1% su settembre raggiungendo il valore più elevato da quando nel luglio 2009 viene calcolato, segnando anche un +16,5% rispetto ottobre 2018 (cioè su base tendenziale).

Miglioramenti per la redditività
dell’industria di macellazione

Prezzi in salita a ottobre per i tagli freschi; a cominciare dai lombi. Prendendo a riferimento il “taglio Padova” la quotazione raggiunta è stata pari a ottobre a 4,030 euro/kg: +10% su settembre e +12,7% su ottobre 2018. Considerando le cosce fresche, nell’ultimo mese la quotazione dei pezzi pesanti destinati a produzioni tipiche è arrivata a 4,338 euro/kg, +2,5% su settembre; tenendo conto però che i prezzi nell’ottobre dell’anno scorso erano più elevati, perciò la variazione tendenziale è negativa (-5,1%). Situazione simile si riscontra per le cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche: +2,2% su settembre, per un prezzo a 3,788 euro/kg; ma -0,1% su ottobre 2018.

prezzo suini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nell’ultimo mese si registra un calo, invece, della quotazione della coppa fresca refilata da 2,5 kg (-8,8% rispetto a settembre), il cui valore si è fermato a 4,668 euro/kg, mentre il prezzo della pancetta fresca squadrata da 4/5 kg è salito nuovamente (+5,7%), toccando il dato più elevato di sempre, pari a 4,242 euro/kg. Rispetto allo scorso anno, l’attuale prezzo della coppa è risultato superiore del +10,2%, mentre quello della pancetta del +24,4%.
In crescita anche le quotazioni del lardo fresco che hanno raggiunto valori mai riscontrati in precedenza. I dati medi mensili di ottobre sono risultati pari a 2,880 euro/kg per il prodotto di spessore 3 cm (+4,7% rispetto al mese precedente) ed a 3,680 euro/kg per quello di spessore 4 cm (+3,7%). Positive anche le variazioni tendenziali.
Dal punto di vista reddituale – grazie al buon andamento del mercato dei tagli freschi – una debole ripresa segna a ottobre, dopo mesi di numeri negativi, la redditività dell’industria di macellazione italiana: +1,3% su settembre; il valore dell’indice, tuttavia, rimane molto basso, tanto che rispetto alla situazione dell’anno scorso la variazione è fortemente negativa: -7,7%.

Stagionatura in leggera ripresa

Prezzi stabili a ottobre per il Prosciutto di Parma quotato 8,000 euro/kg (tipologia pesante). Da segnalare che la variazione tendenziale è nettamente negativa e pari a -13,7%. Fermi a ottobre anche le quotazioni dei prosciutti pesanti destinati a produzioni non tipiche: 6,000 euro/kg; -7% rispetto a ottobre 2018. Dal lato della redditività, gli stagionatori dei prosciutti vedono a ottobre una leggera ripresa: secondo l’indice Crefis, il “Parma” pesante Dop segna +1,9% su base congiunturale e +3,1% su base tendenziale. Un andamento che i ricercatori del Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili spiegano con il prezzo contenuto delle cosce fresche a ottobre 2018, a fronte di una tenuta delle quotazioni dei prodotti stagionati (fermi comunque a livelli decisamente bassi). Per quanto riguarda i prosciutti non tutelati pesanti, la remuneratività a ottobre è in aumento sia rispetto a settembre (+1,3%) sia rispetto all’anno scorso (+12,8%). Rimane ampiamente negativo (-8,7%) il gap di redditività tra la stagionatura dei prosciutti Dop e di quelli generici.


I fattori della produzione

Così come sottolineato, il momento favorevole della suinicoltura italiana è legato anche alle deboli quotazioni del mais che sono calate ancora rispetto allo scorso mese, toccando i valori più bassi dell’anno, mentre sono rimasti stabili i prezzi dell’orzo. In aumento le quotazioni di soia, mais e orzo esteri. A Milano, i prezzi del mais sono diminuiti, rispetto a settembre, del 2,2% per il prodotto nazionale (valore di 172,7 euro/t) e del 1,2% per quello comunitario (177,9 euro/t). In aumento, invece, il prezzo del cereale statunitense (+6,3%), che è stato scambiato a 151,3 euro/t, così come quello francese (+1,4%), il cui dato medio mensile è stato pari a 167,2 euro/t. Le variazioni tendenziali sono risultate tutte negative ad eccezione del mercato statunitense (+8,4%).
Alla borsa merci di Milano, il prezzo medio mensile della soia nazionale è salito a 342,1 euro/t (+0,6% rispetto a settembre), mentre il prodotto estero è salito del +3,9%, per un dato pari a 359,9 euro/t. Variazione congiunturale positiva si è registrata anche in Brasile (+2,9%), dove la soia è stata scambiata a 304,4 euro/t, mentre il dato medio della soia statunitense ha raggiunto i 318,6 euro/t (+6,2%). Le variazioni tendenziali sono risultate tutte positive ad eccezione del Brasile (-6,6%). Nell’ultimo mese i prezzi dell’orzo scambiato a Milano sono rimasti fermi rispettivamente a 182,0 euro/t per il prodotto comunitario e 172,5 euro/t per quello nazionale. In flessione, invece, il prezzo sul mercato statunitense (-0,3% rispetto al mese precedente), per un valore di 103,9 euro/t, mentre una variazione congiunturale positiva è stata registrata in Francia (+8,3%), con un prezzo medio mensile di 168,4 euro/t. Negative le variazioni tendenziali, ad eccezione dell’orzo statunitense (+0,1%).


Cos’è l’indice di redditività Crefis

Gli indici Crefis sono finalizzati al calcolo e al monitoraggio della redditività delle principali fasi della filiera suinicola italiana.
Volutamente intuitivi e aggiornabili su base mensile, sono calcolati tramite rapportando il prezzo dei principali output di una determinata fase produttiva e quello dei principali input: tanto più è elevato il valore dell’indice, tanto maggiore è la redditività.
In particolare, l’Indice Crefis di redditività dell’allevamento viene calcolato attraverso il rapporto tra il prezzo del suino pesante (principale output) e una media ponderata dei prezzi dei principali input, in particolare mais e soia, impiegati nell’intero periodo di allevamento.
L’indice, quindi, esprime sinteticamente la redditività dei suini macellati nel mese per il quale l’indice è calcolato, e fornisce all’allevatore un’immediata percezione, ovviamente in termini di media, di quanto sta rendendo la sua attività quotidiana e di quale sia l’andamento rispetto ai mesi precedenti.


 

Ottobre: 1,734 euro/kg il prezzo del suino pesante - Ultima modifica: 2019-11-25T17:28:36+01:00 da Lucia Berti

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