Le ernie ombelicali nei suini sono un problema diffuso ma poco compreso, con circa un milione di suini in Danimarca che ne sono affetti ogni anno. Oltre agli aspetti sanitari e zootecnici, la questione presenta anche rilevanza economica e normativa. Un recente studio ha esaminato le opinioni di veterinari di vari Paesi sul trattamento e la prevenzione di questa condizione.
Cos'è una protrusione ombelicale?
Si tratta di una fuoriuscita dei tessuti addominali nell'area ombelicale. Questo problema è causato da fattori genetici, infezioni, gestione, ambienti sporchi o tecniche di manipolazione errate. Nelle forme gravi, può compromettere il benessere dell’animale, aumentare la mortalità e ridurre la crescita, con conseguenti costi maggiori per gli allevatori.
Lo studio condotto da Marie-Louise Hansen ha coinvolto 93 veterinari di vari Paesi. L’obiettivo era capire come i veterinari gestiscono le protrusioni ombelicali, quali misure adottano per trattarle e le strategie preventive da seguire.
Trasportabilità: il nodo critico
Le normative europee prevedono che i suini con protrusioni ombelicali di dimensioni significative possano essere trasportati solo in condizioni speciali. Ad esempio, devono essere inviati direttamente al macello e accompagnati da certificazione veterinaria. In Danimarca, la presenza di ulcere rende automaticamente l’animale non trasportabile, mentre altrove ciò non è sempre considerato.
Quanto può essere grande una protrusione ombelicale per essere ancora accettabile?
La maggioranza dei veterinari ritiene che la dimensione della protrusione rispetto al corpo sia il fattore decisivo. Inoltre, la distanza dal pavimento è importante per prevenire abrasioni e infezioni. La distanza minima accettabile tra la protrusione e il pavimento varia tra 10 e 20 cm nei suini in accrescimento.
Un dato interessante è che molti veterinari europei non conoscono le normative specifiche sulle protrusioni ombelicali, mettendo a rischio gli allevatori. Nonostante la competenza sanitaria, alcuni veterinari intervistati non erano coinvolti nel trasporto degli animali, quindi non avevano familiarità con la legislazione specifica.
Fattori di rischio: cosa incide di più?
I fattori principali sono:
- Genetica: alcune linee sono più predisposte.
- Tecniche di manipolazione: un trattamento scorretto aumenta il rischio.
- Ambiente: pavimentazioni dure o sporche possono causare traumi.
- Igiene e gestione del parto: parto difficile e trazioni eccessive sono fattori critici.
In Danimarca, l'uso di antibiotici sistemici nei primi giorni di vita è comune, ma la comunità scientifica è divisa sull'efficacia di questa pratica. L'uso indiscriminato degli antibiotici è sempre più problematico a causa della crescente resistenza agli antibiotici. In altri Paesi, l’uso di antibiotici è limitato ai casi specifici.
Prevenzione: le misure consigliate
Le misure preventive più raccomandate dai veterinari includono:
- Disinfezione del cordone ombelicale.
- Taglio controllato del cordone.
- Manipolazione delicata.
- Lettiera morbida, asciutta e pulita.
- Pavimentazioni lisce e pulite in sala parto.
- Evitare l’uso non necessario di ossitocina e trazioni forzate.
Gestione dei suini con ernie: cosa si può fare?
Per i suinetti e i magroni, si consigliano interventi chirurgici selettivi. Per gli ingrassatori, le opzioni includono la macellazione anticipata o l’eutanasia. I veterinari danesi tendono a preferire approcci conservativi, mentre in altri Paesi si opta più frequentemente per l’eliminazione dell'animale.
Conclusioni
Lo studio evidenzia l'importanza della prevenzione, poiché non esistono soluzioni miracolose. Pratiche come una corretta gestione igienica, il miglioramento delle tecniche di parto e la selezione genetica sono fondamentali per ridurre l'incidenza delle protrusioni ombelicali. È fondamentale che i professionisti siano aggiornati sulle normative e agiscano nel rispetto del benessere animale.
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sulla Rivista di Suinicoltura n. 4/2025
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