Il trasporto dei suini vivi è un’operazione stressante e comporta molti rischi per gli animali e il Regolamento CE 1/2005 non sembra abbastanza preciso e completo per tutelarne il benessere.
Per tale ragione la Commissione Europea ha indetto un bando per un Progetto−pilota triennale allo scopo di far elaborare delle nuove linee−guida sul trasporto di animali vivi, all’interno dei paesi Ue e verso paesi Terzi, specifiche per i suini, bovini, equini, ovini ed avicoli. In questo articolo entreremo nel dettaglio delle nuove linee−guida e del loro significato.
Eccellenze europee al lavoro
Il bando è stato vinto da un Consorzio di Enti accademici e di ricerca e di portatori di interesse (veterinari, aziende di trasporto, macellatori, autorità competenti, ong per la tutela degli animali) provenienti da 10 paesi Ue ed è iniziato nel maggio 2015.
In totale sono state coinvolte 200 organizzazioni di tutta Europa che al termine della Fase II hanno approvato e sottoscritto le nuove linee−guida revisionate da appositi Focus group, composti da esperti internazionali e rappresentanti dei portatori di interesse.
L’Italia sta svolgendo un ruolo importante nel progetto, grazie al lavoro del Crpa (Centro Ricerche Produzioni Animali) e dell’Istituto Zooprofilattico Abruzzo e Molise, oltre ad altre aziende private ed Enti. In particolare l’Italia ha costituito un Gruppo di lavoro che, parallelamente a un gruppo in Francia, si occupa dei suini.
Ora, a due anni e mezzo dall’esordio, i responsabili del progetto hanno divulgato i primi risultati. Le linee−guida per le buone/migliori pratiche nel trasporto di suini vivi sono consultabili dal sito del progetto (http://animaltransportguides.eu/it) e verranno presentate in un seminario alla Fiera di Montichiari (Bs) il 1° dicembre 2017.
Cosa sono le buone e le migliori pratiche
Il materiale pubblicato si compone di un documento specie−specifico per ogni categoria da reddito coinvolta e di una serie di Schede informative (Factsheets) sintetiche che ogni addetto può tenere con sé, formulate per una consultazione rapida, come promemoria o come spunto per una check−list da parte di personale già formato.
Le linee−guida si suddividono in due importanti categorie: quelle sulle “buone pratiche” e quelle sulle “migliori pratiche”.
Le buone pratiche rappresentano una sintesi di ciò che è già riportato nel Regolamento CE 1/2005 in vigore, fanno chiarezza su alcuni contenuti ed obiettivi impliciti ma non dichiarati e definiscono procedure e processi che assicurano l’osservanza dei requisiti normativi o dei regolamenti che tutelano l’animale.
Le migliori pratiche sono invece linee guida addizionali su quelle procedure ed operazioni che possono aumentare lo stato di benessere animale, superando il livello minimo stabilito dalla legislazione, specialmente nel corso di periodi e di operazioni particolarmente critici.
L’elaborazione delle migliori pratiche ha tenuto conto dell’aspetto economico, affinché la loro adozione non produca un aggravio dei costi per le aziende o non alteri il loro bilancio, pareggiando eventuali investimenti iniziali con un aumento della redditività (aumento dei tassi di sopravvivenza, miglior stato di salute, miglior qualità delle carni, ecc.).
Tante informazioni per una check list completa
Analizziamo ora in dettaglio le linee−guida dedicate al trasporto dei suini vivi. Il documento integrale, che a breve sarà disponibile tradotto in italiano, contiene vari capitoli con informazioni sulla gestione amministrativa, la preparazione del viaggio, le operazioni di carico e scarico, le modalità e le condizioni del trasporto, le caratteristiche dei veicoli, le soste temporanee dopo lunghi viaggi o durante fiere e mercati, la gestione dei suini in tutte le fasi, nozioni di anatomia, fisiologia, comportamento, benessere e stress.
È stata data particolare rilevanza a quelle categorie che sono più suscettibili ai rischi del viaggio, dal punto di vista fisico e del benessere, come i suinetti e i soggetti riproduttori.
Le schede informative disponibili a parte, già in italiano, sono tre (monitoraggio e valutazione durante il trasporto, trasporto, carico e scarico) e contengono info−grafica, tabelle e Box sintetici e chiari (figura 1). É presente anche una quarta scheda valida per tutte le specie, la “Check−list del trasportatore” (figure 2 e 3), che aiuta a ripercorrere velocemente i punti−chiave delle operazioni.
Le misure del benessere
La valutazione dello stato di benessere è effettuata secondo le Animal Based Measures (ABM) ovvero le osservazioni dello stato fisico/fisiologico dell’animale in relazione alle condizioni reali che devono affrontare, come i parametri ambientali, la stabulazione, le interazioni con gli operatori, ecc.
Nelle linee−guida si sottolinea l’importanza del monitoraggio regolare e obiettivo dei suini prima, durante e dopo il trasporto, senza limitarsi ad annotare temperatura ed umidità nel veicolo.
Le ABM sono ad esempio rappresentate da lesioni fisiche, aumento della frequenza respiratoria, tremori, aspetto della cute e del corpo.
Migliori pratiche per un maggior comfort
Le buone pratiche durante il trasporto dei suini sono elencate con chiarezza nel documento ed aiutano ad approfondire molti punti che nella normativa vigente erano considerati impliciti, ma è interessante leggere le migliori pratiche, che in alcuni capitoli sono piuttosto estese e dettagliate proprio per colmare il deficit con quanto stabilito dai regolamenti.
Il Capitolo 2 si occupa della pianificazione del viaggio. Nel paragrafo dedicato alla sua durata, tra le migliori pratiche si suggerisce di prestare attenzioni alle condizioni di temperatura ambientale (caldo e freddo) e di umidità nel corso di tutto il viaggio, indipendentemente dal numero di ore necessarie a completarlo. Si raccomanda di evitare di mettersi in viaggio nelle ore più calde (sfruttando eventualmente le ore notturne più fresche), di pianificare il percorso in base ai cantieri stradali ed alle deviazioni note, di evitare il traffico urbano delle ore di punta.
La documentazione che accompagna gli animali deve essere sempre presente, completa e immediatamente disponibile, con indicazioni chiare del percorso e dei numeri utili in caso di emergenza. Chi programma il viaggio deve calcolare il tempo necessario considerando il traffico reale: soste forzate e rallentamenti non costituiscono un break per il trasportatore né per gli animali.
Durante il trasporto
In caso di ritardi o imprevisti deve essere pronto un piano, anche per viaggi che non superano le 8 ore.
Il trasportatore deve essere provvisto di ogni strumento atto a far fronte agli imprevisti (come numeri di contatto attivi 24 ore, cellulare con fotocamera) e deve monitorare il comfort ed il benessere degli animali durante ogni ritardo, in particolare per suini e scrofe destinati al macello, se presentano affanno deve intervenire immediatamente.
In caso di trasporto di suinetti e in presenza di rischio di stress da caldo e con umidità relativa bassa occorre spruzzare acqua sul pavimento del veicolo. Il veicolo che trasporta suinetti, inoltre, deve disporre di un generatore di emergenza che in caso di guasti del motore consenta il funzionamento dei ventilatori ed il monitoraggio della temperatura, del flusso d’aria e dell’ossigeno.
All’interno del veicolo le fonti di acqua devono essere installate da entrambi i lati, per consentire l’accesso a tutti i soggetti.
Il veicolo deve essere progettato in modo da consentire al trasportatore di osservare gli animali dall’esterno in ogni momento, ad esempio aprendo portelli o parti del veicolo, senza possibilità di fuga da parte dei suini. La connessione tra cabina di guida e rimorchio deve essere progettata per ridurre al minimo le vibrazioni.
Le migliori pratiche per la stabulazione all’interno del veicolo suggeriscono di garantire una capacità di ventilazione di almeno 60 m3/ora/100 kg di peso vivo suino anche per i viaggi di durata inferiore alle 8 ore.
Lo spazio minimo calpestabile a capo dovrebbe essere calcolato sulla base del massimo peso vivo trasportato, come riportato nella tabella 1.
Un’attesa comoda
In attesa dell’arrivo del veicolo i suini possono essere stabulati in un recinto “di attesa” nei pressi dell’area di carico, accorgimento che riduce sensibilmente stress e mortalità.
Il recinto deve essere equipaggiato con fonti di acqua potabile che possano essere pulite facilmente. Nei periodi più caldi il recinto va rinfrescato con acqua, nebulizzatori e ventilazione forzata.
I suini all’ingrasso destinati alla macellazione non devono essere a digiuno per oltre 24 ore prima della macellazione. Il digiuno può iniziare da 10 a 12 ore prima dell’inserimento nel recinto di attesa, se il viaggio ha una durata massima prevista inferiore a 8 ore, oppure inizia 5 ore prima se il viaggio dovrà superare le 8 ore.
Si sconsiglia di trasportare le scrofe che sono nel terzo trimestre di gravidanza.
Pronti, si parte!
Tra le migliori pratiche raccomandate durante il carico dei suini vi è la solidità della rampa, che deve risultare stabile ed essere percorsa dagli animali ad una velocità costante, tale da non provocare cadute, scivolamenti o perdite di equilibrio (figura 4).
Vanno rimossi tutti gli oggetti che potrebbero distrarre gli animali lungo il percorso e il rumore va ridotto al minimo, evitando le urla. Non bisogna ricorrere a pungoli elettrici.
Il trasportatore deve essere ben informato sulle procedure amministrative e sui protocolli di emergenza (in caso di ritardi, incidenti, cambio delle condizioni climatiche), deve seguire una check−list che consenta di mantenere il veicolo in buono stato e di partire entro 15 minuti dal carico dei suini, deve conoscere bene il funzionamento degli impianti di ventilazione, di carico/scarico, di distribuzione della lettiera e deve assicurarsi di avere acqua fresca potabile per i suini sufficiente per tutto il viaggio.
Gli animali vanno controllati anche durante le soste.
Clima a bordo
Le buone e migliori pratiche per il trasporto di suini vivi sono piuttosto esplicite riguardo alle condizioni climatiche nel veicolo, data la particolare sensibilità dei suini alle temperature estreme e all’elevata umidità.
La ventilazione deve essere idonea e funzionante in tutte le fasi del trasporto ed occorre monitorare il comportamento e l’adeguata distribuzione spaziale dei suini nel veicolo, al fine di garantire una buona circolazione dell’aria.
Occorre intervenire immediatamente se gli animali manifestano segni di esposizione a gas tossici (lacrimazione, scolo nasale, tosse, vomito, problemi oculari/visivi).
I suini vanno protetti dal freddo aumentando la densità (se possibile), fornendo altra lettiera, mettendoli al riparo da venti atmosferici, e da correnti d’aria senza interrompere la ventilazione, mantenendoli all’asciutto, preriscaldando il veicolo prima del carico (se si trasportano soggetti giovani), prevenendo che l’acqua potabile ghiacci (tramite riscaldatori o l’aggiunta di miscele di glicerina e glucosio in commercio).
Quando invece è caldo occorre ispezionare gli animali alla ricerca di segni di stress da calore (figura 5). In caso affermativo, prima del carico, occorre aumentare lo spazio a disposizione di almeno il 30% (per prevenire il rischio di decessi durante il viaggio). Andrebbero preferiti veicoli climatizzati.
L’acqua potabile deve essere sempre a disposizione in quantità sufficiente, oppure si forniscono soluzioni elettrolitiche, la ventilazione va aumentata e si può ritardare la partenza, in attesa di condizioni climatiche più favorevoli (la notte).
Chi non si sente bene?
Le nuove linee−guida specificano bene come riconoscere i soggetti sofferenti, malati o che devono essere soppressi. L’eutanasia rappresenta sempre una misura di emergenza ed il trasportatore deve conoscere bene le procedure.
L’osservazione diretta durante le soste può essere integrata da filmati video che registrano il comportamento degli animali durante il viaggio ed aiutano ad individuare i soggetti stressati grazie alle Animal Based Measures, sintetizzate nelle tabelle 2/A e 2/B.
Al momento dello scarico occorre ispezionare il gruppo per identificare i soggetti che non sono in condizioni di spostarsi, il resto va scaricato senza fretta ed evitando fonti di stress o allarme.
Il numero di rampe di scarico al macello vanno posizionate sulla base del numero di suini che vengono macellati ogni ora (da un minimo di 2 per meno di 200 suini/ora ad un massimo di 14 per 1400 suini/ora).
Le rampe di scarico devono essere fessurate e non scivolose, dotate di doccette o nebulizzatori. Nei veicoli di piccole dimensioni vanno impiegate rampe speciali a pendenza ridotta.
Il documento prosegue poi con una serie di indicazioni sulla pulizia e la biosicurezza, mentre il Capitolo 6 è interamente dedicato alle pratiche da adottare durante le soste alle aree di controllo doganali o in occasione di fiere e mercati.
Linee guida sotto esame
Le linee−guida non hanno per ora una valenza normativa ma rappresentano un punto di riferimento importante per colmare il “vuoto legislativo” e le criticità segnalate da un’apposita commissione al Parlamento Europeo nel 2012.
Il fatto che godano di un ampio consenso da parte dei rappresentanti di tutti i settori coinvolti nel trasporto di animali vivi in Europa confermano la validità dei contenuti. L’ultima fase del Progetto, che terminerà nel 2018, prevede l’analisi della valutazione fornita da una platea più ampia di addetti al settore, che testeranno i protocolli suggeriti e forniranno dei feed−back ai responsabili del progetto.
Leggi l’articolo completo di figure sulla Rivista di Suinicoltura n. 11/2017
L’Edicola della Rivista di Suinicoltura