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Pork Summit 2024: rivivi la prima edizione

Giovedì 1 febbraio 2024 a Fieragricola si è tenuta la prima edizione del Pork Summit “Oltre la psa, strategie di filiera”. L'evento ha interessato la filiera suinicola partendo dalla situazione epidemiologica relativa alla peste suina africana in Italia, per poi soffermarsi sul punto di vista di tutti gli attori della produzione fino ad arrivare alla grande distribuzione. Compila il form per guardare l'incontro e ricevere le slide utilizzate dai relatori

Ad aprire l'evento, Loris Alborali dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna. L'intervento ha messo a nudo la delicata situazione epidemiologica del Bel Paese relativa al diffondersi della peste suina africana, malattia ad elevatissimo impatto economico sul sistema di produzione della carne suina in quanto influenza in maniera drastica la movimentazione e l'export dei prodotti dal territorio. Fortunatamente, ad oggi non è stato registrato nessun nuovo caso di positività al virus negli allevamenti domestici, ed i precedenti focolai sono stati correttamente gestiti per arginare la problematica. Quello che rappresenta invece ancora un problema è la diffusione del virus nella popolazione di cinghiali selvatici, con l'aumento inesorabile del numero dei casi e della loro distribuzione in un territorio sempre più ampio. Piemonte e Liguria detengono il primato del maggior numero di cinghiali ritrovati positivi al virus, ma Lombardia ed Emilia Romagna vedono già casi sempre più numerosi al confine con le prime aree colpite. Non vanno inoltre dimenticate le aree di Campania, Calabria, Lazio e Sardegna dove il virus è ugualmente presente nel cinghiale selvatico. Un quadro drammatico che sembra descrivere un'avanzata inesorabile della peste suina africana.

Se da un lato il contenimento della malattia sul territorio sembra presentare delle problematiche, negli ultimi due anni sono stati fatti passi da gigante relativamente alla biosicurezza negli allevamenti suinicoli. L'avanzamento delle misure di protezione delle aziende sul territorio si è ottenuto grazie ad un'intensa sorveglianza ufficiale, ma anche grazie all'autovalutazione aziendale tramite il portale Classyfarm. Ad oggi, il percorso di miglioramento degli allevamenti suinicoli è riuscito a raggiungere con dei corsi di formazione professionale e specifica sulla peste suina africana il 68% degli allevamenti sull'intero territorio italiano, con un'impennata negli ultimi mesi. Inoltre, ben il 61% degli allevamenti ha installato delle zone filtro efficienti per l'ingresso di personale e visitatori in allevamento.

In questo percorso di miglioramento della condizione italiana degli allevamenti di suini, non va sottovalutata l'importanza non soltanto relativamente alla gestione della peste suina africana, ma al beneficio che il singolo allevamento ottiene nella gestione anche di altre malattie endemiche o più comuni. Basti pensare alle forme respiratorie veicolate dal virus della prrs, e a tutte le altre infezioni batteriche che oggi flagellano la sanità aziendale e che restano fuori dall'allevamento con una corretta biosicurezza esattamente come resta fuori la peste suina africana.

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Pork Summit 2024: rivivi la prima edizione - Ultima modifica: 2024-02-08T12:34:41+01:00 da Margherita di Vito

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