Il report Efsa di dicembre 2024 ha analizzato vari aspetti epidemiologici della Psa utilizzando revisioni della letteratura, studi sul campo, questionari e modelli matematici.
I principali fattori di rischio considerati sono stati
- il sistema di allevamento dei suini domestici (biosicurezza e gestione aziendale),
- l'habitat dei cinghiali selvatici (presenza di bacini idrici e vegetazione),
- e fattori socioeconomici (densità della popolazione, livello di istruzione e condizioni economiche degli allevatori).
Allevamenti infetti contro sani: uno studio caso-controllo
Lo studio caso-controllo condotto in Lituania, Polonia e Romania ha abbinato ogni allevamento infetto da Psa a due allevamenti sani della stessa dimensione. Questo studio è stato l'unico che ha valutato quantitativamente i fattori di rischio, focalizzandosi su quanto un determinato fattore possa effettivamente aumentare il rischio di Psa.
I sistemi socioeconomici e la biosicurezza sono emersi come i fattori di rischio più rilevanti. Studi italiani hanno identificato attività come l'alimentazione con scarti, la gestione aziendale e il commercio di suini come i principali fattori di rischio. Nonostante la consapevolezza delle misure di biosicurezza, la loro applicazione è spesso insufficiente a causa di fattori economici e culturali, rendendo fondamentale coinvolgere sociologi in campagne di sensibilizzazione.
L’habitat dei cinghiali influisce nell’82% degli studi
Gli habitat dei cinghiali sono stati studiati nel 82% dei casi ed è emerso che la tipologia di habitat gioca un ruolo determinante nel rischio di infezione negli allevamenti. Tuttavia, una buona biosicurezza può ridurre il rischio anche in aree infette. Il rischio è maggiore quando c'è una vicinanza ai cinghiali, ma fattori come la gestione della biosicurezza possono mitigare questo rischio.
Lettiera e liquame a rischio, quando?
L'uso di lettiera è stato associato a un rischio maggiore negli allevamenti commerciali, ma studi precedenti in Romania avevano mostrato che, negli allevamenti familiari, l'uso della paglia riduceva il rischio. La gestione impropria dei materiali per la lettiera, come il loro stoccaggio non sicuro, può essere un fattore di rischio per la Psa, poiché il virus può persistere nei materiali a basse temperature.
Il liquame proveniente da altri allevamenti nelle vicinanze aumenta significativamente il rischio di infezione, con un aumento del rischio fino a sette volte se il liquame è sparso a meno di 500 metri dall’allevamento. Anche l'assenza di reti anti-insetto su finestre e aperture è risultata un fattore di rischio significativo, con un aumento di rischio di oltre 8,5 volte.
Gli allevamenti più vicini ai focolai infetti presentano un rischio maggiore di infezione, con una distanza media di 3,8 km dagli allevamenti positivi nei casi di studio, rispetto ai 34 km negli allevamenti di controllo. L'armonizzazione delle misure di biosicurezza tra gli studi potrebbe aiutare a ottenere risultati più concreti per migliorare la gestione della malattia.
Tab. 1 - Variabili significative nel determinare il rischio di introduzione del virus della Psa in allevamento | |
Variabile | Rischio |
Utilizzo di lettiera | 8.65 volte più rischioso |
Il liquame proveniente da altri allevamenti è sparso nel raggio di meno di 500 metri dall'allevamento | 6.72 volte più rischioso |
Utilizzo di reti anti-insetti davanti ad ogni finestra e punto di ingresso dell'aria (incluse le ventole) | 78% di probabilità in meno |
Molta distanza dal più vicino focolaio domestico di Psa | 91% di probabilità in meno |
(tratto e modificato da Efsa, 2024) |
La Psa arriva prima in base alle precipitazioni e al clima
Le quattro variabili climatiche più influenti per la Psa sono state:
- precipitazioni nel trimestre più caldo,
- escursione termica media annuale,
- temperatura media nel trimestre più umido
- e stagionalità delle precipitazioni.
Questi fattori hanno un impatto maggiore rispetto ad altri, come la densità dei cinghiali o la connettività dell'habitat.
Un modello statistico ha mostrato che la densità dei cinghiali non è associata alla persistenza della Psa. Tuttavia, variabili climatiche (come la temperatura) e caratteristiche dell'habitat (tipo di foresta, frammentazione del paesaggio) sono risultati predittori significativi per la distribuzione della persistenza del virus. Alcune variabili, come la distanza dalle strade e la temperatura del trimestre più secco, hanno avuto effetti contrastanti nei diversi modelli analizzati.
Persistenza del virus in base a caratteristiche del territorio
Le variabili legate all'habitat, come i bacini idrici e la vegetazione, sono state identificate come fattori significativi per la diffusione della Psa nei cinghiali selvatici nel 64% e 55% degli studi, rispettivamente. Questi fattori influenzano anche la rilevabilità e la persistenza del virus.
L'analisi ha evidenziato che fattori come la frammentazione del paesaggio, la copertura arborea a mosaico e l'eccessiva copertura arborea riducono il rischio di persistenza del virus. La densità dei suini domestici ha avuto un effetto parzialmente negativo, mentre la densità dei cinghiali non ha mostrato alcun effetto significativo.
Tab. 2 - Contributo medio stimato di ciascuna variabile nella previsione della probabilità di insorgenza della Psa in Lettonia, Lituania, Italia e Svezia | |
Variabile predittiva | Contributo nella previsione della probabilità di insorgenza di Psa in un territorio |
Precipitazioni nel quadrimestre più caldo | 32.72 |
Range annuale delle temperature diurne | 31.49 |
Temperature medie nel quadrimestre più umido | 29.99 |
Precitazioni stagionali | 22.22 |
Frammentazione delle foreste | 20.60 |
Altitudine media | 19.19 |
Impronta di carbonio umana | 15.25 |
Cambiamento nel tempo (2000-2018) della copertura forestale del territorio | 14.59 |
Coperture erbose | 13.00 |
Densità dei cinghiali selvativi | 12.80 |
Densità dei suini domestici | 12.42 |
Copertura piantumata | 10.12 |
Frammentazione della vegetazione naturale (>50%) | 8.33 |
Pascoli | 8.16 |
Il calcolo del rischio è complessissimo
Per concludere, l'epidemiologia della Psa nei cinghiali non è legata semplicemente alla densità dei cinghiali, ma a una combinazione di fattori ambientali e climatici che influenzano la connettività tra i cinghiali e la diffusione del virus. I risultati suggeriscono che un maggiore coinvolgimento di più paesi e una geolocalizzazione più precisa dei dati potrebbero migliorare la comprensione del rischio di Psa in Europa.
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sulla Rivista di Suinicoltura n. 1/2025
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