Coldiretti e Anas: «Necessario il confronto con gli allevatori»

anas e coldiretti incontrano gli allevatori suinicoli
Da sinistra: Maurizio Gallo, Ettore Prandini, Giorgio Apostoli e Thomas Ronconi.
Crollo dei prezzi, valorizzazione delle Dop, controllo della qualità, attività dei Consorzi di tutela, etichetta per l’origine delle materie prime. Questi i temi trattati in occasione di un recente incontro organizzato da Coldiretti e Anas

Il comparto suinicolo del Nord e Centro Italia aderente a Coldiretti si è dato appuntamento a Verona, nella sede del Consorzio Agrario del Nord est, per un incontro su alcune tematiche urgenti come il crollo dei prezzi, la valorizzazione delle Dop, il controllo della qualità, l’attività dei Consorzi di tutela senza tralasciare l’obbligatorietà dell’etichetta per l’origine delle materie prima.

Giorgio Apostoli, responsabile del settore zootecnico di Coldiretti ha evidenziato alla platea di circa 200 allevatori la difficoltà che in questo momento sta riscontrando il comparto suinicolo italiano con l’andamento dei prezzi, il più basso degli ultimi anni, per cui si è reso necessario un confronto con gli allevatori.

La suinicoltura italiana in numeri

L’andamento della suinicoltura italiana è stato illustrato da Maurizio Gallo, direttore di Anas, associazione nazionale allevatori di suini.

anas e coldiretti incontrano gli allevatori suinicoli - platea
Il pubblico in sala.

La produzione di suini nati e allevati in Italia nel 2018 è stata di 10.431.000 suini, l’1,47% in più del 2017, di cui 7.900.240 destinati alla produzione di suini dop, pari al 3,6% in più dell’anno prima. Secondo dati Bdn/Istat i suini esteri macellati sono stati 820mila di cui 571mila entrati come lattoni e 249mila importati e macellati. Rispetto al 2017 c’è stata una diminuzione di 280.179 capi, il -25,46%.

L’importazione di cosce e carcasse è stata di 1.109.600 ton, +4,1% rispetto al 2017 e di queste 579.504 ton erano cosce (+5,7% rispetto al 2017).

Ha precisato Gallo: «L’export, tra le cause del momento contingente difficile, è calato del -6,2% rispetto all’anno precedente. Hanno tenuto solo le esportazioni dei prodotti trasformati mentre sono in calo gli altri tagli. Esportiamo appena il 14% delle carcasse lavorate in Italia comprendendo sia i suini nati in Italia sia quelli introdotti e allevati in Italia. La diminuzione del prezzo dell’anno scorso ha comportato una diminuzione del valore franco allevamento dell’8,38% con 2.5 milioni di suini nati e allevati in Italia. Il valore dell’export di salumi, prosciutti e carni è di 1,7 miliardi euro, -3,28% rispetto al 2017 poiché siamo riusciti a esportare prodotti trasformati di maggior valore».

Per quanto riguarda l’importazione dei lattoni esteri, nel 2018 sono stati 550.850 mentre c’è stata una diminuzione dei suini destinati direttamente alla macellazione (249.545) (fig. 1).

anas e coldiretti incontrano gli allevatori suinicoli
Fig. 1 - Il numero di suini vivi lattoni e da macello importati

I pesi dei lattoni e suini destinati alla macellazione importati, c’è una progressione all’aumento (fig. 2) con un peso medio di 147,50 mentre nel 2016 il peso dei suini importati era di 127,44 kg.

anas e coldiretti incontrano gli allevatori suinicoli
Fig. 2 - Il peso medio dei suini importati (kg/capo)

Ha aggiunto Gallo: «Per quanto attiene al circuito Dop, nel 2017 sono stati 7.622.740 i suini certificati, nel 2018 sono stati 7.900.240 i suini certificati (+277.500 rispetto al 2017) ma il numero di cosce Dop salate è passato da 12.288.740 nel 2017 a 12.662.474 l’anno scorso (+ 373.734 cosce).

«Per capire meglio la situazione, abbiamo analizzato gli ultimi quattro anni: dal 2015 al 2018 i suini sono leggermente diminuiti (-49mila), sono diminuite le cosce disponibili (-145mila) mentre è aumentato il numero di cosce salate a +730mila».

L’andamento dei prezzi

L’andamento 2016, 2017, 2018 e primi due mesi del 2019 dei prezzi del suino vivo mostra una ripresa nel 2016 e poi una situazione altalenante fino ai dati negativi dell’anno in corso (fig. 3).

anas e coldiretti incontrano gli allevatori suinicoli
Fig. 3 - I prezzi del suino vivo negli anni 2016, 2017, 2018 e primi due mesi 2019

«Facendo un raffronto si riscontra che prezzo del suino pesante italiano segue solo l’andamento del prezzo della coscia. Prezzo che è diminuito negli ultimi anni fino a crollare ai giorni nostri», ha aggiunto Gallo.

L’andamento del margine lordo del suino pesante mette in evidenza il costo del lattone, la parte sopra è il costo dell’alimentazione con razione tipo e curva sopra rossa è il ricavo per un suino di 160 kg con il prezzo Cun. Da metà del 2016 fino a quasi l’intero 2018 c’era margine lordo per pagare i costi di produzione, mentre oggi si produce in forte perdita (fig. 4).

anas e coldiretti incontrano gli allevatori suinicoli
Fig. 4 - Andamento del margine lordo del suino pesante negli anni 2016, 2017, 2018 e primi due mesi 2019

I prezzi rilevati in Commissione unica nazionale a Mantova sono passati da una media di 1,582 euro al kg dello scorso settembre a 1,137 dei primi di marzo, con un crollo di oltre il 27%.

Una crisi determinata da una concomitanza di fattori, legati a una diminuzione dei consumi di carne e salumi, molto spesso ingiustificatamente posti all’indice da una frangia della società, ma anche per una sovrapproduzione di prosciutti del circuito Dop.

Puntare sulle Dop

«Negli ultimi anni sono stati prodotti circa un milione di prosciutti in più. Cifre alla mano, si tratta di circa il 10% in più – ha osservato Thomas Ronconi, presidente di Anas -. Se aggiungiamo una congiuntura sfavorevole per i consumi, l’export non è stato in grado di assorbire numeri più alti e tutto ciò ha scatenato la crisi».

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha evidenziato: «La Denominazione d’origine è l’unico elemento su cui possiamo creare la distintività ed è l’unico strumento per sviluppare l’intera filiera e il comparto suinicolo. Oggi è necessario riequilibrare la presenza di agricoltori all’interno dei Consorzi di tutela per una condivisione di progettualità. Un altro tema è la necessità di lavorare sulla comunicazione per la valorizzazione e traino delle Dop e dell’intero settore suinicolo. Bisogna investire nel momento in cui le cose vanno bene e non recuperare quando la situazione è in difficoltà».

Prandini ha sottolineato anche la necessità di maggiori controlli all’interno della filiera per realizzare prodotti di elevata qualità nelle Dop.

Lavorare per l’internazionalizzazione

«Dobbiamo lavorare di più per l’internazionalizzazione, anche tramite i Consorzi di tutela, perché rispetto ad altri Paesi come Spagna e Germania siamo rimasti indietro. Un altro tema fondamentale è l’obbligo dell’origine ma servono i decreti attuativi per identificare il prodotto agricolo utilizzato in tutta la filiera dell’insaccato come è avvenuto per il settore lattiero caseario».

Il presidente della Coldiretti ha ricordato la recente sentenza che ha fatto cadere il segreto di Stato dei prodotti stranieri importati.

«Dovremo incontrare nelle prossime settimane il ministro della Sanità. La sentenza dovrebbe essere estesa a tutti i prodotti, oltre a quelli lattiero caseari, come ai salumi. Il rilevamento all’interno della filiera è necessario per tracciare l’intero percorso del prodotto».


Andamento dei prezzi fino all’11 aprile

Maurizio Gallo direttore di Anas ha commentato l’evoluzione dei prezzi fino all’11 di aprile.
L’andamento dei prezzi di inizio anno è stata particolarmente debole a causa della sfavorevole congiuntura del mercato del prosciutto Dop. Il punto più basso è stato raggiunto nella undicesima settimana, la Cun del 14 marzo ha fissato il prezzo ad € 1,137.

Toccato il fondo, le quotazioni hanno finalmente invertito rotta. L’effetto non è ancora dovuto al miglioramento del mercato dei nostri prosciutti Dop ma è influenzato dal favorevole andamento del mercato europeo trascinato dall’espansione delle esportazioni verso la Cina. Il prezzo fissato dalla Cun l’11 aprile è stato € 1,282.

Si tratta di un prezzo ancora insufficiente a coprire i costi di produzione ma c’è ottimismo circa un rapido recupero di un livello di prezzo adeguato.


Leggi l’articolo completo pubblicato sulla Rivista di Suinicoltura n. 4/2019

Dall’edicola digitale al perché abbonarsi

Coldiretti e Anas: «Necessario il confronto con gli allevatori» - Ultima modifica: 2019-04-29T11:12:46+02:00 da Barbara Gamberini

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome