Il ruolo della percezione pubblica nella produzione

percezione pubblica
Sostenibilità, benessere animale, riduzione degli antibiotici e prezzo: quali attributi sono considerati più rilevanti da parte dei consumatori quando effettuano scelte per l’acquisto di Prosciutto di Parma Dop in Italia?

Le emissioni globali di inquinanti dovute alle attività umane sono cresciute notevolmente dai tempi preindustriali, con un aumento del 70% dal 1970 al 2004. Per ridurre il rischio di effetti negativi provocati dal cambiamento climatico, le emissioni di gas serra devono essere ridotte del 50% a livello globale e dell’80% nei Paesi sviluppati entro il 2050, rispetto ai livelli di riferimento del 1990. In relazione a questo, l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 12 dell’Agenda 2030 raccomanda una gestione efficiente delle risorse naturali comuni incoraggiando le industrie, le aziende agricole e i consumatori a fare scelte ambientalmente e socialmente sostenibili. Attualmente, la zootecnia è uno dei settori principalmente responsabili degli impatti ambientali di origine agricola, causando, ad esempio, l’emissione della maggior parte dell’ammoniaca, molestia olfattiva in prossimità degli allevamenti e deforestazione. Nel 2021, le emissioni derivate del sistema alimentare sono state stimate dalla Fao in 18 miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti.
Nel caso specifico della suinicoltura italiana, fortemente concentrata in poche regioni del nord Italia, oltre all’emissione di ammoniaca e di particolato è spesso rilevante il problema legato alla molestia olfattiva. Oltre a ciò, l’aria all’interno delle porcilaie è caratterizzata da elevate concentrazioni di NH3, CH4 e PM. All’interno dei ricoveri, l’elevato numero di capi comporta spesso una bassa qualità dell’aria, creando rischi per la salute sia degli animali che degli operatori. Di fronte a questi problemi, c’è sempre più interesse per i rapporti tra marketing e sostenibilità, perché i consumatori iniziano a prestare maggiore attenzione alla salute, alla qualità dei prodotti e al loro legame con l’ambiente.

Il marketing sostenibile svolge dunque un ruolo chiave nella promozione per il consumatore di modelli di consumo rispettosi dell’ambiente e della comunità. La domanda dei consumatori per opzioni sostenibili sta aumentando; ad esempio, il 66% dei consumatori in tutto il mondo riferisce una maggiore disponibilità a pagare per offerte sostenibili. Tuttavia, c’è ancora spazio per ulteriori innovazioni. Nella letteratura, vengono descritti generalmente due principali approcci per analizzare le preferenze dei consumatori. Il primo comprende i metodi di preferenza rivelata, che osservano i comportamenti degli individui in situazioni di mercato reali, mentre il secondo consiste nei metodi dichiarati che confrontano i consumatori in una situazione ipotetica per valutare le alternative tra gli attributi (es. prezzo, packaging, paese di produzione) di prodotti che non sono ancora disponibili sul mercato reale. Questo secondo approccio per valutare le preferenze dei consumatori e le caratteristiche definite del prodotto (ovvero gli attributi) è noto come sperimentazione a scelta discreta. La sperimentazione a scelta discreta viene utilizzata per valutare i compromessi tra diversi attributi di un prodotto preferiti dai consumatori rispetto ad altri (es. sostenibilità rispetto economicità, migliore benessere animale rispetto ad assenza di antibiotici). Tale strumento è utile perché può simulare le decisioni di acquisto reali, costringendo i consumatori a scegliere tra i diversi attributi di determinati prodotti per soddisfare le loro esigenze. L’interesse dei consumatori nei processi di produzione sostenibile è una delle principali questioni nel sistema agroalimentare.

Si tratta di temi diversi, come l’agricoltura biologica, la protezione della biodiversità, l’imballaggio eco-compatibile dei prodotti e le tecnologie di riduzione dell’uso dell’acqua o delle emissioni. Negli anni molti studiosi hanno indagato diversi aspetti delle preferenze dei consumatori per la produzione animale, prendendo in considerazione il benessere degli animali in varie industrie zootecniche, tra cui avicoli, bovini, ovini e caprini e di recente anche suini. Per quanto riguarda la produzione di carne suina, lo standard minimo di benessere è stato stabilito dalla normativa dell’Ue (Dir 2008/120/Ce), ma ciascuno stato membro dell’Ue può adottare uno standard più elevato.
Il presente studio, realizzato all’interno del progetto Life Mega “Smart computing system to monitor and abate the indoor concentrations of NH3, CH4 and PM in pig farms” è stato condotto per cercare di rispondere a diversi interrogativi: qual è la percezione dei consumatori riguardo agli impatti ambientali causati dalle emissioni derivanti dalla produzione di carne suina? Il consumatore è disposto a pagare un prezzo più alto sul prodotto a fronte di una riduzione delle emissioni di ammoniaca nelle filiere di produzione di carne suina?
Per quanto ne sappiamo, c’è un divario nella letteratura fra le preferenze dei consumatori riguardo alla carne suina e le tematiche ambientali relative alle emissioni causate dalle aziende. Per questi motivi, il nostro studio si propone di stimare quale tipo di attributi conti maggiormente per i consumatori nell’acquisto di Prosciutto di Parma Dop utilizzando un questionario basato su sperimentazioni di scelta. In altre parole, il consumatore è chiamato a valutare il prodotto a seconda delle caratteristiche che sta valutando. Si può generalmente dire che i questionari basati su sperimentazioni di scelta con attributi siano una buona tecnica per ottenere informazioni precise e dettagliate su determinati prodotti. Per esempio, possono aiutare il consumatore a confrontare le varie caratteristiche in modo più accurato, così da prendere una decisione più informata. Inoltre, i questionari possono aiutare a rilevare la soddisfazione del consumatore e a monitorare l’evoluzione dei suoi gusti. Nello specifico, questa ricerca analizza quali attributi tra la presenza nei ricoveri di soluzioni per l’abbattimento di ammoniaca e polveri sottili, il benessere animale, la riduzione degli antibiotici e il prezzo siano considerati più rilevanti da parte dei consumatori quando effettuano scelte per l’acquisto di Prosciutto di Parma Dop in Italia.

Il Prosciutto di Parma Dop è uno dei prodotti Dop più importanti in Italia ed Europa, con un valore di produzione di 687 milioni di euro nel 2020. Nel solo 2020, la sua produzione ha raggiunto 87.000 tonnellate, con un valore totale di esportazione pari a 253 milioni di euro.

Metodologia: raccolta dati e selezione degli attributi

La raccolta dei dati è stata effettuata tramite intervistatori che hanno utilizzato un questionario costruito con il software Qualtrics, garantendo così ai partecipanti l’accesso alle domande attraverso diversi dispositivi. Il questionario è stato distribuito tramite social media, forum web e liste di contatti individuali per raggiungere un ampio insieme di intervistati. I partecipanti al questionario sono stati reclutati in modo casuale. Per garantire l’accuratezza delle domande è stata eseguita una prova con 20 partecipanti per due settimane all’inizio di novembre 2019. La prova è stata condotta inviando il questionario via e-mail a studenti e ricercatori. L’obiettivo era verificare la possibile eccessiva lunghezza del questionario e la chiarezza delle domande. Il feedback generale dei rispondenti è stato perlopiù positivo. Infatti, gli intervistati hanno risposto senza difficoltà e hanno correttamente interpretato le domande incluse nel sondaggio. La raccolta dei dati si è basata su criteri di campionamento senza alcun tipo di ricompensa. Successivamente, i questionari sono stati somministrati da dicembre 2019 ad aprile 2021, le persone intervistate provenivano da tutta Italia. 340 intervistati hanno risposto ai questionari, di questi 319 in modo completo. I partecipanti erano solamente consumatori di Prosciutto di Parma Dop. I risultati hanno fornito una preziosa prova delle preferenze dei consumatori per i prodotti sostenibili, soprattutto tra i giovani che rappresentano i consumatori del futuro.

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I 4 attributi utilizzati nel questionario sono mostrati nella Tabella 1: la presenza del logo “senza antibiotici”, l’impiego di dispositivi tecnologici di abbattimento degli agenti inquinanti, il benessere animale, misurato in questo contesto considerando alcune caratteristiche della stabulazione quali la superficie di allevamento e l’accesso a parchetti esterni, e il prezzo del prosciutto.
In genere l’uso degli antibiotici è una delle principali preoccupazioni dei consumatori in relazione alla attività zootecnica. Il secondo attributo è stato valutato proprio perché il progetto Life Mega ha previsto l’installazione e la valutazione di dispositivi (scrubber e filtri a secco) per l’abbattimento di ammoniaca e polveri sottili nelle porcilaie. In merito al terzo attributo, il benessere degli animali da allevamento è diventato un aspetto sempre più importante per molti consumatori dell’Unione Europea. Per questo motivo, uno degli obiettivi della nostra ricerca è stato quello di individuare il potenziale mercato di prodotti che siano stati realizzati con particolare attenzione al benessere degli animali. Pur consapevoli della complessità e pluralità delle condizioni e pratiche di allevamento interessate dalle normative riguardo al benessere animale, sono stati selezionati la densità di allevamento e l’accesso al parchetto esterno all’interno dell’attributo di riferimento perché già emersi da studi precedenti come aspetti molto importanti per i consumatori europei. Il quarto attributo invece è il prezzo formulato in base ai prezzi del mercato italiano. Di fatto, è stato proposto un livello base prendendo in considerazione il prezzo medio del Prosciutto di Parma Dop venduto nella grande distribuzione organizzata del nord Italia durante le interviste. Questo prezzo minimo, stabilito a 3,4 €/etto, rappresenta il prodotto con il livello più basso di attributi nel questionario e il tipo di prosciutto più economico. Di conseguenza, il tipo di prosciutto con i livelli più elevati degli attributi specificati è il più costoso, con il prezzo fissato a 4,2 €/etto.

Risultati dell’indagine

Il Prosciutto di Parma Dop è un prodotto che fino ad ora ha goduto di un prezzo premium per via della sua certificazione Dop - un forte marchio geografico collegato a una specifica di produzione. Tuttavia, da questo studio è emerso che esiste una nicchia di mercato anche rivolta all’implementazione di un sistema di produzione considerato più sostenibile, in grado di aggiungere valore al Prosciutto di Parma Dop.
L’analisi condotta ha infatti evidenziato come la maggioranza degli intervistati esprima una preferenza verso l’acquisto di prodotti derivanti da allevamenti che non prevedono l’utilizzo di antibiotici, prediligendo in tal modo alimenti percepiti come “più salutari”. Questo è stato l’attributo che ha ottenuto la maggiore disponibilità a pagare da parte degli intervistati, dimostrando che il non impiego degli antibiotici è inteso come un indicatore di filiere sostenibili e attente al benessere animale. Ciò ha un riflesso paradossale perché non esiste una relazione negativa diretta tra impiego degli antibiotici e benessere animale.
Riguardo all’attributo “Benessere animale”, dall’indagine è emersa la propensione del consumatore a pagare un prezzo maggiore per il Prosciutto di Parma Dop proveniente da allevamenti in cui sia presente anche un parchetto esterno a cui gli animali possono liberamente accedere (attributo 3, livello 3), rispetto alle altre alternative presenti per il medesimo attributo.
Infine, per quanto riguarda l’adozione di tecnologie per l’abbattimento delle emissioni in aria di inquinanti e quindi il miglioramento della qualità dell’aria all’interno dei ricoveri, i risultati sembrano incoraggiare il settore suinicolo ad esplorare meglio pratiche volte alla loro riduzione, in particolare ammoniaca e particolato. Nello specifico, nella nostra analisi l’attributo relativo alle tecnologie per l’abbattimento di inquinanti mostra un coefficiente positivo legato alla disponibilità a pagare (Dap) soprattutto tra i giovani con un grado d’istruzione elevato. In altre parole, questo risultato evidenzia l’ampio interesse da parte dei giovani consumatori per l’impatto ambientale legato alle filiere agroalimentari. Questo è un risultato incoraggiante, poiché è innegabile che affinché l’utilizzo di tecnologie di filtraggio dell’aria quali scrubber e biofiltri possa in futuro diventare una pratica comunemente adottata, è necessario che il consumatore finale sia disponibile a coprire almeno in parte l’incremento del costo di produzione.

Conclusioni e prospettive future

In conclusione, dallo studio condotto risulta essere chiaro quanto sia fondamentale diffondere le conoscenze su temi quali l’allevamento sostenibile utilizzando strumenti di comunicazione appropriati. Inoltre, le campagne informative possono essere utili per l’attuazione di politiche pubbliche ed interventi volti a sensibilizzare i consumatori sulle tematiche ambientali. Infine, i consumatori partecipanti al questionario hanno mostrato interesse per un miglioramento generale delle condizioni di allevamento dei suini rispetto all’attuale sistema standardizzato di allevamento intensivo. Ulteriori ricerche potranno essere utili a quantificare un prezzo corretto da apporre sul Prosciutto di Parma Dop per quei produttori che decidessero di investire in queste tecnologie necessarie all’abbattimento di emissioni negli allevamenti di suini.

Il ruolo della percezione pubblica nella produzione - Ultima modifica: 2023-03-17T15:01:14+01:00 da Lucia Berti

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