Nel circuito Dop i capi pesanti da macello in giugno hanno quotato 1,340 euro/kg, che significa un calo del 3,6% rispetto a maggio ma soprattutto dell’8,5% rispetto a giugno dell’anno scorso. Mentre per gli animali di peso 144-152 kg e 152-160 kg i prezzi sono stati pari rispettivamente a 1,250 euro/kg (-3,9%) e a 1,280 euro/kg (-3,8%). Negativa la variazione tendenziale anche per queste tipologie di peso. È bene segnalare che tutti i prezzi sono da intendersi a peso vivo.
Medesima performance hanno avuto i prezzi dei suini pesanti destinati a produzioni generiche, che a giugno sono scesi a 1,277 euro/kg, ovvero -3,6% su base congiunturale e -3,3% su base tendenziale, mentre per le tipologie di peso 90-115 kg il valore è stato di 1,127 euro/kg (-4,0%). Anche in questo caso, la variazione tendenziale è stata negativa.
In aumento invece a giugno le quotazioni dei suinetti da allevamento. In particolare, i capi da 30 kg hanno toccato valori medi mensili di 3,096 euro/kg (+1,4% rispetto al mese precedente); il confronto con l’anno scorso risulta però ancora negativo (-2,7%).
Dal punto di vista della redditività (si veda box), a giugno la suinicoltura italiana vede l’indice Crefis segnare valori negativi: -3,9% su base congiunturale (ovvero rispetto a maggio) e -3% su base tendenziale (cioè nei confronti di giugno 2018). La causa di questo momento sfavorevole dell’allevamento suinicolo è da imputare, per quanto riguarda i costi, al peso dei prezzi delle materie prime e per quanto riguarda i ricavi, ai prezzi dei suini da macello.
Positiva la fase di macellazione
Per quanto riguarda la macellazione, è positivo a giugno l’andamento dei prezzi dei tagli freschi che sono risultati perlopiù in aumento. Tranne i lombi che, rispetto a maggio, sono calati del 2,9% nella tipologia “taglio Padova”, scendendo a 3,525 euro/kg (+0,4% la variazione tendenziale).
Per le cosce fresche pesanti destinate a produzioni tipiche i prezzi a giugno sono lievemente cresciuti (+0,1%), per una quotazione di 3,640 euro/kg. Un valore tuttavia molto più basso (-20%) rispetto a giugno dell’anno scorso. Anche le quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche hanno avuto una dinamica simile: a giugno hanno raggiunto valori di 3,280 euro/kg, per un +0,5% rispetto a maggio ma -12,8% rispetto al 2018.
Prezzi suini italiani: giugno 2019 | |||
Cun suini e suinetti | Medie mensili (€/Kg) | Variazioni % | |
giugno 2019 | giu. 2019/ mag. 2019 | giu. 2019/ giu. 2018 | |
Suini da macello - circuito tutelato | |||
144-152 kg | 1,250 | -3,9 | -9,1 |
152-160 kg | 1,280 | -3,8 | -8,9 |
160-176 kg | 1,340 | -3,6 | -8,5 |
Suini da macello - circuito non tutelato | |||
90-115 kg | 1,127 | -4,0 | -3,8 |
144-152 kg | 1,187 | -3,8 | -3,6 |
152-160 kg | 1,217 | -3,7 | -3,5 |
160-176 kg | 1,277 | -3,6 | -3,3 |
Suinetti | |||
7 kg (euro/capo) | 50,525 | 0,5 | -7,0 |
30 kg | 3,096 | 1,4 | -2,7 |
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini da macello e da allevamento |
Nell’ultimo mese è cresciuto anche il prezzo della coppa fresca refilata da 2,5 kg (+0,4% rispetto a maggio), il cui valore si è fermato a 4,560 euro/kg, mentre la quotazione della pancetta fresca squadrata da 4/5 kg è salita ad un valore di 3,305 euro/kg (+5,5%). Rispetto allo scorso anno l’attuale prezzo della coppa risulta superiore del 1,4%, mentre quello della pancetta del 4%.
Ancora invariato, sia rispetto a maggio che nei confronti dello scorso anno, il prezzo del lardo fresco di spessore 3 cm (2,550 euro/kg), così come quello del prodotto di spessore 4 cm (3,350 euro/kg). Rispetto alla redditività della stagionatura, l’indice Crefis a giugno risulta in aumento, ma solo su base congiunturale (+2,6%), mentre a livello tendenziale il dato è negativo (-1,1%).
Redditività della stagionatura in aumento
Passando ai prosciutti stagionati – l’ultimo anello della più importante filiera suinicola in Italia – a giugno il prezzo del Prosciutto di Parma pesante è rimasto stabile a 7,950 euro/kg; un valore però basso rispetto all’anno scorso, tanto che la variazione tendenziale è fortemente negativa (-16,4%).
Nessuna variazione, nello stesso periodo, anche per i prezzi dei prosciutti stagionati destinati a produzioni non tipiche, che nella tipologia pesante hanno quotato 6 euro/kg; negativa anche in questo caso la variazione tendenziale (-11,8%).
Nonostante la sostanziale stabilità dei mercati, la redditività della stagionatura risulta in aumento a giugno. A cominciare dai prodotti Dop pesanti, per i quali l’indice Crefis segna +0,7% rispetto a maggio (ma -4,5% rispetto a giugno dell’anno scorso). Bene anche l’andamento economico dei prosciutti generici, con l’indice Crefis di redditività che registra a giugno +7,5% su maggio e +0,6% sullo stesso mese del 2018. Da queste dinamiche, sempre nel caso dei prosciutti pesanti, esce un gap di redditività lievemente positivo (+2,7%), ovvero a favore della stagionatura dei prosciutti Dop.
Cos’è l’indice di redditività Crefis
Gli indici Crefis sono finalizzati al calcolo e al monitoraggio della redditività delle principali fasi della filiera suinicola italiana.
Volutamente intuitivi e aggiornabili su base mensile, sono calcolati tramite rapportando il prezzo dei principali output di una determinata fase produttiva e quello dei principali input: tanto più è elevato il valore dell’indice, tanto maggiore è la redditività.
In particolare, l’Indice Crefis di redditività dell’allevamento viene calcolato attraverso il rapporto tra il prezzo del suino pesante (principale output) e una media ponderata dei prezzi dei principali input, in particolare mais e soia, impiegati nell’intero periodo di allevamento.
L’indice, quindi, esprime sinteticamente la redditività dei suini macellati nel mese per il quale l’indice è calcolato, e fornisce all’allevatore un’immediata percezione, ovviamente in termini di media, di quanto sta rendendo la sua attività quotidiana e di quale sia l’andamento rispetto ai mesi precedenti.