Controllo e prevenzione della Psa in Italia secondo il ministero della Salute

La Peste suina africana è arrivata in Italia, e con essa le preoccupazioni del settore. Il ministero della Salute ha disposto misure specifiche di controllo e di prevenzione della sua diffusione, istituendo anche una zona infetta con restrizioni elevate. Importante tranquillizzare però i consumatori: la Peste suina africana non rappresenta alcun pericolo per l’uomo

Una zona infetta è stata delimitata coinvolgendo 114 comuni  nelle regioni Piemonte e Liguria. Al suo interno, sono saliti a 14 i casi di cinghiali positivi alla peste suina africana. Per fortuna, ad oggi nessun caso in suini domestici, ma è importante intervenire tempestivamente per evitare l’avanzare dell’infezione. Per un monitoraggio in tempo quasi reale della situazione nella zona infetta, è possibile consultare l’apposita pagina interattiva dell’Oie.

Disposizioni da applicare nella zona infetta

Con la nota del ministero della Salute del 18 gennaio 2022, nella zona infetta vanno applicate le seguenti misure:

Suini selvatici:

  1. divieto di attività venatoria di qualsiasi tipologia e di tutte le attività all’aperto, ovvero sono vietate la raccolta dei funghi e dei tartufi, la pesca, il trekking, il mountain biking e le altre attività che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, comportino un rischio per la diffusione della malattia (previsto nell’Ordinanza del Ministro della salute di intesa con il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, del 13 gennaio 2022);
  2. ricerca attiva delle carcasse di suini selvatici a partire dalle zone immediatamente esterne ai confini della zona infetta in senso centripeto;
  3. gestione e smaltimento di tutte le carcasse ritrovate nel territorio della zona infetta, e degli animali moribondi eventualmente abbattuti in loco;
  4. divieto di movimentazione al di fuori della zona infetta di carne e prodotti a base di carne, di trofei e ogni altro prodotto che sia stato ottenuto da suini selvatici cacciati o comunque macellati;
  5. i Cras, Centro recupero animali selvatici in Italia, in caso di intervento su suini selvatici in difficoltà, hanno l’obbligo di informare preliminarmente i Servizi veterinari territorialmente competenti.

Peste suina

Suini detenuti (inclusi i cinghiali):

  1. censimento di tutti gli stabilimenti che detengono suini detenuti ed immediato aggiornamento della BDN sulla base delle informazioni anagrafiche verificate, tra cui la geolocalizzazione, l’orientamento produttivo, il numero di capi presenti. Detta attività deve comprendere anche l’individuazione di ogni struttura non registrata in BDN che detenga, anche temporaneamente e/o a qualsiasi titolo, cinghiali;
  2. macellazione immediata dei suini detenuti all’interno di allevamenti bradi e semibradi e allevamenti misti che detengono suini, cinghiali o loro meticci e divieto di ripopolamento per 6 mesi dalla data del presente dispositivo;
  3. macellazione immediata dei suini detenuti all’interno degli allevamenti familiari previa visita clinica e sotto controllo ufficiale e divieto di ripopolamento per 6 mesi dalla data del presente dispositivo;
  4. programmazione delle macellazioni dei suini presenti negli allevamenti di tipo commerciale e divieto di riproduzione e di ripopolamento per 6 mesi dalla data del presente dispositivo;
  5. esecuzione del controllo virologico di tutti i suini morti e dei casi sospetti;
  6. qualora si rendano necessari trattamenti terapeutici sui suini, l’operatore dovrà darne comunicazione al veterinario libero professionista, che valuterà con il Servizio veterinario dell’ASL territorialmente competente la necessità di effettuare prima del trattamento il prelievo di sangue per escludere la presenza del virus.
  7. allo scadere dei 6 mesi dal divieto di ripopolamento, valutata la situazione epidemiologica esistente, sarà possibile il ripopolamento degli allevamenti previa verifica da parte dei servizi veterinari competenti dell’adozione di misure di biosicurezza e dei livelli di biosicurezza attraverso la compilazione delle apposite check list nel sistema Classyfarm.it;
  8. divieto di movimentazione di suini da e verso stabilimenti siti in zona infetta ad eccezione della movimentazione finalizzata alla macellazione che dovrà avvenire in vincolo e previa autorizzazione dei Servizi veterinari competenti;
  9. divieto di movimentazione di partite di materiale germinale, partite di sottoprodotti di origine animale, carni fresche e prodotti a base di carne, compresi i budelli, ottenuti da suini detenuti nella zona infetta al di fuori di tale zona.

Disposizioni da applicare sull’intero territorio nazionale

Sull’intero territorio nazionale le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano applicano le seguenti misure:

  1. censimento di tutti gli stabilimenti che detengono suini ed immediato aggiornamento della BDN sulla base delle informazioni anagrafiche verificate, tra cui la geolocalizzazione, l’orientamento produttivo, il numero di capi presenti. Detta attività deve comprendere anche l’individuazione di stabilimenti non registrati in BDN che detengono, anche temporaneamente e/o a qualsiasi titolo cinghiali;
  2. divieto di movimentazione di cinghiali catturati presenti in aree protette e negli altri istituti faunistici diversa da quella finalizzata alla macellazione;
  3. verifica dei livelli di biosicurezza degli allevamenti, dando priorità a quelli di tipologia “semibrado”, attraverso la compilazione delle apposite check list nel sistema Classyfarm.it. In caso di riscontro di non conformità i Servizi veterinari della ASL territorialmente competente, fatta salva l’adozione di specifici provvedimenti sanzionatori, prescrivono modalità e tempi per la risoluzione delle non conformità. Se l’operatore non adempie alle prescrizioni si provvede alla macellazione dei suini detenuti ed al divieto di ripopolamento fino a risoluzione delle stesse.
  4. Obbligo di recinzione degli allevamenti della tipologia “semibrado” ed identificazione individuale di tutti i riproduttori ivi presenti.

 

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Controllo e prevenzione della Psa in Italia secondo il ministero della Salute - Ultima modifica: 2022-01-25T15:26:56+01:00 da Annalisa Scollo

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