Dal 28 gennaio il Registro elettronico dei trattamenti

È la data in cui entrerà in vigore l’obbligo dell’utilizzo del Registro elettronico dei trattamenti veterinari per gli allevamenti zootecnici. E così si completa la digitalizzazione della tracciabilità e del monitoraggio del consumo dei farmaci

A partire dal prossimo anno ci sarà una grande novità per gli allevatori italiani: dal 28 gennaio 2022 infatti entrerà in vigore l’obbligo dell’utilizzo del Registro elettronico dei trattamenti veterinari, per quanto riguarda la registrazione degli stessi effettuati su animali destinati alla produzione di alimenti (Dpa).
Il registro elettronico, legandosi alla ricetta elettronica e al modello IV elettronico, di fatto completa la digitalizzazione della tracciabilità del medicinale veterinario e del monitoraggio del consumo dei farmaci, concetti inseriti in un’idea di sostenibilità e di sicurezza sempre maggiori per quanto riguarda le filiere alimentari. La stessa strategia “Farm to fork”, sulla quale si poggia la nuova riforma Pac, prevede al suo interno la riduzione del 50% degli antimicrobici in zootecnia.

Il precedente della Ricetta elettronica

L’utilizzo del registro elettronico, ad oggi, è ancora volontario, ed è stato istituito in seguito all’avvento della Ricetta elettronica veterinaria. Tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, sull’intero territorio nazionale è stato reso obbligatorio, per la prescrizione di medicinali veterinari, l’utilizzo appunto della ricetta elettronica.
Un ulteriore miglioria è stata poi la messa a punto di un collegamento diretto tra la ricetta elettronica veterinaria e il sistema ClassyFarm, in grado di raccogliere in maniera esaustiva e dettagliata tutti i dati relativi alle prescrizioni medico-veterinarie elettroniche. Tutto ciò naturalmente con un unico obiettivo: la misurazione dei consumi degli antimicrobici in generale e dei cosiddetti Cia, i Critically Important Antimicrobials, gli antibiotici critici per la medicina umana.
Poco prima dell’introduzione della ricetta elettronica, ecco il modello 4 informatizzato, relativo alla movimentazione dei capi, entrato in vigore a partire dal 2 settembre del 2017, non senza criticità legate al corretto funzionamento dei sistemi digitali.

Il passo in avanti del MinSalute

A gennaio 2020 (fonte sito Federazione nazionale ordini veterinari italiani) solo il 7% degli allevatori sul suolo nazionale (poco più di 8mila aziende) aveva aderito alla registrazione telematica dei trattamenti veterinari che, come già detto, è ancora volontaria. Il tutto in maniera ancora troppo esigua e soprattutto non uniforme, e non per tutte le specie allevate.
In seguito alla lettura di questo dato, dunque, il ministero della Salute è stato spinto verso un ulteriore passo in avanti, quello relativo all’introduzione del Registro elettronico dei trattamenti veterinari, con il solo obiettivo di ampliare sempre di più il numero di allevamenti e di capi coinvolti.
La dematerializzazione del registro dei trattamenti rappresenta un presupposto imprescindibile per la completa informatizzazione della tracciabilità del medicinale veterinario, che si prefigge in primis di mettere in campo politiche di semplificazione per ridurre i costi e i tempi per i cittadini e per le imprese, e poi di tutelare la salute pubblica.
Grazie alle nuove tecnologie infatti è possibile eseguire in automatico lo scarico dei medicinali prescritti e somministrati, compilare in maniera digitale l’apposita sezione della dichiarazione di provenienza e destinazione degli animali, calcolare l’effettivo consumo degli antibiotici, rimodulare le frequenze dei controlli ufficiali sulla base dell’effettivo rischio associato all’uso del medicinale e integrare i sistemi già in uso presso le aziende zootecniche.
Dal 28 gennaio 2022 dunque, l’utilizzo del registro in forma cartacea cesserà, in favore di quello elettronico.

Traldi, Ats Valpadana benefici e criticità

«Cambia lo strumento per la registrazione, che non potrà più essere cartaceo ma necessariamente informatico», spiega Vincenzo Traldi, del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli Alimenti dell’Ats Valpadana.
«I benefici per l’allevatore saranno quelli di avere già a disposizione tutte le informazioni già caricate dal veterinario in fase di redazione della ricetta, a cui dovrà aggiungere solo la data di inizio e di fine trattamento; lo stesso veterinario potrà effettuare queste registrazioni».
Quanto alle possibili criticità all’orizzonte, Traldi sostiene che «una delle difficoltà da affrontare potrà essere la resistenza ai mezzi informatici che, tuttavia, vedo in forte diminuzione con il rinnovo generazionale e con il sempre maggior ingresso delle nuove tecnologie nelle aziende. Legato a questo argomento prevedo qualche disagio in più per quelle aree non ben servite dalla connessione internet indispensabile per accedere ai sistemi ministeriali di registrazione».

Dal 28 gennaio il Registro elettronico dei trattamenti - Ultima modifica: 2021-12-16T11:39:10+01:00 da Mary Mattiaccio

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