Allerta peste, 13 allevamenti infetti

allarme peste suina
Scatta l’allarme peste suina con 13 nuovi casi in allevamenti di Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Confagricoltura supporta il Commissario Filippini, richiedendo azioni tempestive per arginare il virus e proteggere il comparto suinicolo, fondamentale per l’economia italiana e il mercato interno

Purtroppo, la situazione epidemiologica legata alla peste suina africana è precipitata nelle ultime settimane e, ad oggi, sono stati registrati 13 casi di positività riscontrata in allevamenti di suini domestici tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.

Il quadro aggrava la situazione già delicata che vedeva il virus presente nella popolazione selvatica di cinghiali delle stesse aree (già di restrizione) dove sorgono gli allevamenti di suini che si sono infettati. Le indagini epidemiologiche stanno approfondendo le possibili vie di ingresso del virus dall’ambiente selvatico al domestico.

Altissima rimane l’attenzione sulla biosicurezza, oggi fondamentale per proteggere i propri animali da una pressione infettante che, nelle aree di restrizione, sembra essere salita esponenzialmente.

Confagricoltura, sostegno al Commissario Filippini per l’emergenza Psa

Con un comunicato, Confagricoltura esterna un augurio di buon lavoro a Giovanni Filippini, nel nuovo incarico di Commissario Straordinario per la gestione dell’emergenza della Psa - Peste Suina Africana. In questo momento critico, in cui azioni tempestive e concrete sono fondamentali per la salvaguardia del comparto suinicolo, la Confederazione conferma massima disponibilità al confronto e alla collaborazione per un supporto immediato agli allevatori.

Numeri e sfide dell’attuale crisi

Il settore suinicolo in Italia, con 8,1 milioni di capi (purtroppo in calo, in confronto ai circa 8,8 milioni nel 2020) in oltre 26mila allevamenti, vale 4,3 miliardi di euro come produzione agricola e 9,1 miliardi di euro considerando la trasformazione, nonché 2,3 miliardi come export, ossia il 3,6% del totale dell’agroalimentare (dati Ismea).

Al momento, il mercato interno oscilla e stenta a ripartire con vigore. L’ultimo rapporto Ismea, infatti, segnala un +0,6% per i capi destinati al macello (primo quadrimestre del 2024) e un progressivo calo dei costi di produzione.

Come l’allarme peste suina africana incide sul mercato di Dop e Igp

Notevole anche il contributo degli allevamenti alla produzione Dop e Igp. L’Italia vanta 21 Dop e 22 Igp di prodotti a base di carni suine, con 2,27 miliardi di euro di valore alla produzione e 5,62 miliardi di euro al consumo. Solo i due prosciutti, Parma e San Daniele, valgono 1,3 miliardi di euro alla produzione. Restiamo il primo esportatore mondiale di preparazioni e conserve stagionate, con un fatturato pari a 2,1 miliardi di euro.

Tuttavia, il comparto è scosso dalle criticità legate alla Psa che causa limitazioni all’export e costi di produzione ancora elevati, con relativi contraccolpi sui consumi, anche interni.

Confagricoltura chiede supporto immediato con misure di contenimento concrete e immediate

Misure di contenimento e prevenzione, puntuali e capillari, coordinate tra le varie istituzioni coinvolte comprese le Regioni e le PPAA e con la collaborazione delle organizzazioni agricole e della filiera, sono dunque prioritarie e irrimandabili, secondo Palazzo della Valle.

La Confederazione sottolinea anche l’importanza degli indennizzi agli imprenditori agricoli colpiti, che stanno subendo contraccolpi negativi sulla redditività dalle misure di restrizione sanitarie, ed auspica in primo luogo un intervento coordinato e di lungo periodo per debellare il virus in modo efficace. Solo così sarà possibile tutelare gli animali, salvaguardare il comparto e la filiera e garantire prezzi adeguati ai consumatori.

Allerta peste, 13 allevamenti infetti - Ultima modifica: 2024-08-28T09:42:12+02:00 da Barbara Gamberini

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