Febbraio: 2,062 euro/kg il prezzo del suino pesante

prezzo suino pesante
Per tutte le fasi rimane positivo il confronto con il 2023, ma la redditività su base mensile risulta in aumento solo nella scrofaia

A febbraio perdura la situazione sfavorevole della suinicoltura italiana, segnalata dai dati Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili) della redditività del ciclo chiuso che mostrano infatti una diminuzione congiunturale dell’1,4%. I valori di remuneratività restano comunque al di sopra di quelli dello scorso anno (+37,5%). Come accade ormai da tempo, nonostante il calo dei costi di allevamento, la contemporanea discesa delle quotazioni dei suini pesanti da macello condiziona negativamente il comparto. La tipologia di animali destinati al circuito tutelato, infatti, a febbraio ha quotato 2,062 euro/kg ovvero il 2% in meno rispetto al mese precedente pur mantenendo una variazione tendenziale ancora lievemente positiva (+0,7%).

Ancora positivi, invece, i dati sull’attività allevatoriale a ciclo aperto relativamente alle scrofaie: in febbraio la remuneratività è salita dello 0,2% mese su mese e del 41,7% su base tendenziale, sorretta dalla stabilità dei prezzi dei suinetti da 7 Kg che, nel mese preso in esame, sono rimasti fermi a una quotazione di 79,250 euro/capo, la massima raggiunta sino ad ora, e dal calo delle spese sostenute per la loro alimentazione. Anche la variazione tendenziale delle quotazioni, per i capi da 7 Kg, in febbraio è positiva e pari al 15,8%.

Dinamica relativamente stabile, sempre in febbraio, per la redditività della fase di svezzamento che perde lo 0,2% rispetto al mese precedente (+0,5% il dato anno su anno). Nonostante l’aumento dei prezzi dei suini da 40Kg che hanno raggiunto, nel periodo considerato, i 3,587 euro/kg (+4,3% la variazione mensile e +8% quella tendenziale) i costi elevati delle commodity sostenuti a dicembre ne hanno appesantito negativamente la remuneratività.

Redditività della fase di ingrasso in peggioramento congiunturale a febbraio: indice Crefis in calo dell’1,4% su base mensile ma +7,2% la variazione tendenziale.

Tab. 1 - Indici Crefis di redditività nelle diverse fasi della filiera in Italia: febbraio 2024

Indici Crefis Variazioni % febbraio 2024/gennaio 2024 Variazioni % febbraio 2024/febbraio 2023
Redditività della scrofaia (Sito 1) 0,2 41,7
Redditività dell'allevamento fase di svezzamento (Sito 2) -0,2 0,5
Redditività dell'allevamento fase di ingrasso (Sito 3) -1,4 7,2
Redditività dell'allevamento a ciclo chiuso -1,4 37,5
Redditività della macellazione -1,3 -1,3
Redditività della stagionatura: prosciutto di Parma stagionato 12 mesi (9,5 kg e oltre) -4,0 -17,4
Redditività della stagionatura: prosciutto non tipico (>9 kg) -1,4 5,5
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini e tagli di carne suina fresca

 

Macellazione

Analizzando il mercato della macellazione suinicola italiana anche a febbraio si riscontra un calo dei prezzi dei principali tagli di carne. Per quanto riguarda le cosce fresche della tipologia pesante si registra una riduzione congiunturale della quotazione dell’1% per un valore di 5,984 euro/kg e anche la variazione rispetto al 2023 risulta sfavorevole: -1,7%. Stessa dinamica, sempre a febbraio, per i prezzi delle cosce fresche pesanti destinate al prodotto generico: -2,5% il calo congiunturale, per una quotazione di 4,838 euro/kg e in discesa anche la variazione tendenziale pari a -6,2%. Male anche il mercato dei lombi che per la tipologia taglio Padova ha fatto registrare un valore di 3,940 euro/kg (-0,9% il dato mensile e -2,7% la variazione tendenziale) mentre la tipologia taglio Bologna ha segnato una diminuzione rispetto al mese precedente dell’1,5%, fermandosi a 3,940 euro/kg. Anche in questo caso il raffronto con i valori dello scorso anno è sfavorevole (-2,1%). La dinamica svantaggiosa del mercato dei principali tagli di carne suina in febbraio ha condizionato la remuneratività del comparto che è diminuita dell’1,3% sia su base mensile che tendenziale.

Stagionatura

Il mercato del comparto della stagionatura, sempre a febbraio, e come riscontrato nel mese precedente, mostra quotazioni in discesa per il prodotto Dop e prezzi stagnanti per il prosciutto generico. Nel dettaglio il Prosciutto di Parma pesante stagionato 12 mesi ha quotato mediamente lo 0,6% in meno rispetto a gennaio, arrivando a 10,510 euro/kg, mantenendo però una variazione tendenziale positiva dello 0,3%. Ferme le quotazioni del prosciutto pesante generico che a febbraio si sono attestate a 8,600 euro/kg (+13,2% la variazione tendenziale). Per ciò che concerne la redditività, il quadro non è migliore in quanto, sempre in febbraio, il prosciutto Dop pesante stagionato 12 mesi ha segnato un calo sia congiunturale (-4%) che tendenziale (-17,4%). Anche il prodotto della stessa tipologia ma non tutelato ha mostrato una remuneratività mese su mese in diminuzione mantenendo però un raffronto positivo con le quotazioni del 2023: +5,5%.

In costante riduzione il valore del gap di remuneratività tra i due prodotti (+2,8%) ma sempre a favore del prosciutto Dop.

Fattori della produzione

Mercato in calo in febbraio anche per le commodity con i prezzi di mais, soia ed orzo diminuiti sia su base congiunturale che tendenziale, sia sul mercato nazionale che su quelli esteri.

Mais

Sulla piazza di Milano il prezzo del mais nazionale contratto 103 è sceso a 212,8 euro/t, in calo del 4,3% rispetto al mese precedente, così come quello del prodotto nazionale con caratteristiche che si è fermato a 217,8 euro/t (-4,2%). In ribasso anche la quotazione del mais di provenienza comunitaria (-5,2%), scambiato a 218,2 euro/t, così come il prezzo del cereale francese che ha raggiunto i 185,2 euro/t (-7,1% la variazione congiunturale). Un calo (-4,5%) ha interessato anche il prezzo del mais Usa, scambiato a 151,4 euro/t. Gli attuali livelli di prezzo restano ben al di sotto di quelli fatti registrare a gennaio dello scorso anno, con variazioni tra il -31% e -40%.

Soia

Sono diminuiti anche i prezzi della soia nazionale quotata a Milano, che, sempre nel mese preso in esame, ha raggiunto i 445,4 euro/t (-7,3% rispetto a gennaio), mentre il prezzo della soia estera è sceso del 5,9% per un valore di 470,3 euro/t. In calo anche i prezzi della soia americana (-4,4%) e di quella brasiliana (-9,3%), che si sono fermati a valori rispettivamente di 381,0 euro/t e 348,0 euro/t. Scende a 481,5 euro/t il prezzo della soia Cif Rotterdam (-4,1% la variazione congiunturale). Negativo, anche in questo caso, il confronto con lo scorso anno, con variazioni dal -20% al -30%.

Orzo

Ancora in febbraio, sul mercato nazionale, il prezzo dell’orzo di provenienza comunitaria scambiato a Milano è sceso a 222,6 euro/t (-4,3% rispetto al mese precedente), così come un calo congiunturale (-1%) ha interessato il prezzo del prodotto di provenienza nazionale, scambiato a 211,4 euro/t. In diminuzione anche la quotazione dell’orzo francese (-5,9% rispetto al mese precedente), che si è assestata a 188,2 euro/t, così come il prezzo dell’orzo del Mar Nero sceso a 171,9 euro/t (-3,9%). Le variazioni tendenziali sono risultate tutte negative con valori dal -25% al -34%.

 


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Febbraio: 2,062 euro/kg il prezzo del suino pesante - Ultima modifica: 2024-04-22T17:16:23+02:00 da Annalisa Scollo

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