Novembre: 2,289 euro/kg il prezzo del suino pesante

prezzo suino
In ripresa il ciclo aperto e lo svezzamento ma la redditività degli allevamenti segna un calo

Cambio di direzione a novembre per la redditività della suinicoltura italiana: l’indice Crefis (www.crefis.it) del ciclo chiuso segna un calo congiunturale del 3,2%, benché resti al di sopra dei livelli registrati lo scorso anno (+8,6%).

Nonostante la frenata dei costi per l’approvvigionamento di alcune materie prime per l’alimentazione suina, l’abbassamento delle quotazioni dei capi da macello pesanti destinati al prodotto tutelato – che in novembre si sono fermate a 2,289 euro/kg (-3,6% il calo su base mensile e -1% su base annua) – non ha sostenuto la redditività del comparto.

Sempre a novembre, l’andamento negativo dei prezzi dei capi da macello pesanti e le maggiori spese di approvvigionamento dei suini da 40 Kg ha condizionato negativamente anche la fase di ingrasso nel ciclo aperto: l’indice Crefis di redditività risulta in calo del 3,5% mese su mese e dello 0,1% rispetto allo scorso anno.

La fase di scrofaia a novembre e sempre per il ciclo aperto, mostra una redditività in ripresa congiunturale dello 0,9%, pur restando al di sotto dei valori del 2023 (-7,8% secondo l’indice Crefis). L’aumento dei prezzi dei suinetti da 7 kg, che sempre a novembre hanno raggiunto un valore di 67,133 euro/capo per un +0,4% rispetto al mese precedente, ha sorretto la redditività di questa fase allevatoriale. Si precisa comunque che la variazione tendenziale rimane negativa: -10%.

Vantaggiosa anche la situazione congiunturale della redditività della fase di svezzamento con l’indice Crefis in salita del 2,3%, ma la variazione tendenziale è in calo e pari a -14,7%.

Malgrado le quotazioni in flessione dei capi da 40 Kg (output di questa fase), che nel periodo preso in esame hanno perso lo 0,7% su base mensile fermandosi a un valore di 2,837 euro/kg (-14,8% la variazione tendenziale), in questo caso i minori costi per l’alimentazione suina e l’acquisto dei suinetti a inizio ciclo produttivo hanno influenzato positivamente la redditività del comparto.

Macellazione

In novembre risulta ancora in discesa la redditività della macellazione italiana che mostra un indice Crefis a -0,2% pur rimanendo positivo il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno (+3,1%). L’andamento sfavorevole è da imputare sostanzialmente alla diminuzione dei prezzi di alcuni tagli di carne suina fresca.

Le cosce fresche della tipologia pesante destinate al prodotto tutelato, in novembre, mostrano quotazioni in crescita congiunturale dello 0,3%, toccando i 6,495 euro/kg. Anche la variazione tendenziale è positiva e pari al 5,4%.

In calo mese su mese (-0,1%) invece il prezzo della coscia fresca pesante destinata al prodotto generico che si è fermata a 5,305 euro/kg. Favorevole il dato tendenziale: +4%.

Sempre a novembre netto calo pure per le quotazioni dei lombi: il taglio Padova ha perso il 12,6% a livello congiunturale fermandosi a 4,125 euro/Kg, mentre il taglio Bologna è scivolato a 3,950 euro/kg (-15,6%); anche le variazioni tendenziali risultano negative e rispettivamente pari a -11,1% e -13%.

Stagionatura

Redditività degli stagionatori di prosciutto in aumento a novembre. Nello specifico l’indice Crefis di redditività della stagionatura di prosciutti Dop 12 mesi sale dello 0,4% su base mensile, mentre la redditività degli stagionatori di prodotto non tutelato è cresciuta del 2,5%. Una situazione che dunque non consente il miglioramento del gap di redditività, che si amplia ulteriormente (-7,2%).

Per ciò che concerne il mercato, sempre nel mese di novembre, si registrano quotazioni in crescita per il Prosciutto di Parma stagionato 12 mesi che segnano +0,5% sia rispetto a ottobre che rispetto a novembre 2023, raggiungendo i 10,650 euro/kg. Anche i prezzi dei prosciutti generici sono in salita congiunturale dello 0,6%, arrivando a 8,800 euro/kg (+2,3% la variazione tendenziale).

Tab. 1 - Indici Crefis di redditività nelle diverse fasi della filiera in Italia: novembre 2024
Indici Crefis Variazioni % novembre 2024/ottobre 2024 Variazioni % novembre 2024/novembre 2023
Redditività dell'allevamento fase di svezzamento (Sito 1) 0,9 -7,8
Redditività dell'allevamento fase di accrescimento (Sito 2) 2,3 -14,7
Redditività dell'allevamento fase di ingrasso (Sito 3) -3,5 -0,1
Redditività dell'allevamento a ciclo chiuso -3,2 8,6
Redditività della macellazione -0,2 3,1
Redditività della stagionatura: prosciutto di Parma stagionato 12 mesi (9,5 kg e oltre) 0,4 -4,9
Redditività della stagionatura: prosciutto non tipico (>9 kg) 2,5 11,5
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cun suini e tagli di carne suina fresca

Fattori della produzione

In calo a novembre, su base congiunturale e su tutti i mercati considerati ad eccezione di quello americano, i prezzi del mais. Andamento opposto per la soia, con quotazioni in aumento su tutti i mercati ad esclusione di quello brasiliano. Per quanto riguarda l’orzo, un aumento dei prezzi ha interessato i prodotti scambiati a Milano, mentre le quotazioni sui mercati esteri sono diminuite.

Sempre a novembre, a Milano il prezzo del mais nazionale contratto 103 è sceso a 221,0 euro/t, in calo dell’1,1% rispetto al mese precedente, così come una diminuzione ha interessato le quotazioni del prodotto nazionale con caratteristiche (-2,4%) e di quello di provenienza comunitaria (-5,7%), scambiati rispettivamente a 241,3 euro/t e 239,3 euro/t.

Scende a 213 euro/t il prezzo del mais francese (-2,3% rispetto a ottobre), mentre la quotazione del mais Usa ha raggiunto i 149,7 euro/t (+7,3%). Le variazioni tendenziali sono risultate negative per il mais contratto 103 (-1,9%), per quello di provenienza comunitaria (-0,2%) e per quello Usa (-9,4%), mentre variazioni positive hanno interessato il mais nazionale con caratteristiche (+4,8%) e quello francese (+2,0%).

Nel periodo preso in esame il prezzo della soia di provenienza nazionale è salito a 437,3 euro/t (+0,2%), mentre la quotazione del prodotto di provenienza estera ha raggiunto i 440,3 euro/t (+0,7%). In aumento (+3%) anche i prezzi della soia Usa, mentre un calo dello 0,3% ha interessato il prodotto brasiliano scambiato a 379,5 euro/t. Negative tutte le variazioni tendenziali con valori dal -4% al -26%.

Sul mercato nazionale, i prezzi dell’orzo sono aumentati sia per il prodotto nazionale (+5,5%) che per quello di provenienza comunitaria (+4,9%) con valori rispettivamente di 222,6 euro/t e 246 euro/t. Scende, invece, a 201,2 euro/t il prezzo dell’orzo francese (-0,4%). Le variazioni tendenziali sono risultate positive per i prodotti scambiati a Milano (+5,5% e +5% rispettivamente) e negative per il mercato francese (-2,7%).

Tab. 3 - Prezzi dei fattori di produzione in Italia e nel mondo: novembre 2024  
Prodotti e mercati Medie mensili (€/t) Variazioni %
novembre 2024 nov. 2024/         ott. 2024 nov. 2024/        nov. 2023
Italia
Mais nazionale c.to 103 (Mi) 221,0 -1,1 -1,9
Soia estera (Mi) 440,3 0,7 -5,8
Mondo
Mais (Usa) 149,7 7,3 -9,4
Soia (Usa) 326,9 3,0 -25,9
Fonte: elaborazioni Crefis su dati Cciaa Milano e Fao

L’articolo completo di tutte le tabelle è disponibile per i nostri abbonati
sulla Rivista di Suinicoltura n. 1/2025

Sfoglia l’edicola digitale e scopri di più sulle formule di abbonamento alla rivista

Novembre: 2,289 euro/kg il prezzo del suino pesante - Ultima modifica: 2025-01-16T17:26:14+01:00 da Laura Della Giovampaola

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome