Ssd_Suini per la sostenibilità dell’allevamento suinicolo

Ssd_Suini
Rastrelliera in paglia per suini in accrescimento-ingrasso.
È uno strumento di valutazione in grado di definire il livello raggiunto per ogni singolo parametro riguardante il benessere animale, la biosicurezza e la sostenibilità ambientale

Creare un innovativo sistema di supporto decisionale grazie al quale l’intera filiera suinicola possa conoscere il livello di sostenibilità degli allevamenti conferenti e intervenire con azioni mirate laddove si evidenzino criticità è lo scopo di Ssd_Suini – Sistema di supporto decisionale per la sostenibilità negli allevamenti suinicoli.

Il progetto, finanziato dal Psr dell’Emilia-Romagna (operazione 16.2.01 – Focus Area 3A), vede la partecipazione di Fiorani & C. S.R.L., un’impresa agro-industriale che svolge attività di lavorazione e trasformazione con sede a Piacenza, in veste di promotore/capofila, e Crpa – Centro Ricerche Produzioni Animali Soc. Cons. p. A., un ente di ricerca di Reggio Emilia, che entra nel progetto come consulente scientifico.

Per raggiungere questo scopo è stato necessario:

  • mettere a punto un protocollo basato su requisiti di benessere animale, biosicurezza e sostenibilità ambientale;
  • verificare l’applicabilità del protocollo in campo in una serie di aziende suinicole conferenti alla filiera Fiorani.

Parametri del protocollo Ssd_Suini

Il protocollo riguarda esclusivamente la fase d’allevamento e si applica a tutte le tipologie d’allevamento, a ciclo aperto da riproduzione o da ingrasso e a ciclo chiuso, e a tutte le categorie suine, scrofe allattanti e lattonzoli, scrofe in attesa della fecondazione e gestanti, suini in post-svezzamento (dalla separazione della madre ai 30 kg di peso vivo), suini da ingrasso (dai 30 kg di peso vivo alla macellazione).

Ssd_Suini è composto complessivamente da 22 parametri, suddivisi in due macroaree:

  • benessere animale e biosicurezza;
  • sostenibilità ambientale.

Queste macroaree prevedono, rispettivamente, 14 e 8 parametri (tabella 1) per i quali vengono riportate le seguenti voci:

  • la categoria suina alla quale il parametro è riferito;
  • la descrizione del parametro;
  • l’indicatore;
  • i livelli soglia per passaggio da un livello all’altro.
Tabella 1 -Parametri selezionati in relazione alla macroarea
Macroarea Parametro
Benessere animale Formazione su benessere animale
Tipo di stabulazione
Superficie di stabulazione coperta
Zoppie gravi
Accesso acqua di bevanda
Accesso all’alimento
Gas nocivi
Ventilazione naturale (estiva)
Ventilazione artificiale
Arricchimento ambientale e lesioni alla coda
Zona di quarantena e tutto pieno/tutto vuoto
Procedure di ingresso per visitatori
Disinfezione automezzi in arrivo per carico/scarico animale e prodotti
Piano vaccinale
Sostenibilità ambientale Formazione sugli aspetti di sostenibilità (aria, acqua, suolo, energia, materie)
Tipo di stoccaggio degli effluenti per materiali palabili e non palabili
Copertura delle vasche/lagune di stoccaggio degli effluenti
Trattamento di separazione solido/liquido degli effluenti
Impianto di digestione anaerobica
Stima delle emissioni di gas serra dell’azienda;
Stima delle emissioni di ammoniaca
Energia solare fotovoltaica

Benessere animale e biosicurezza

In relazione al benessere animale e alla biosicurezza, il protocollo prevede i seguenti parametri:

  • formazione degli addetti sul benessere animale. Con questo parametro si attribuisce un livello in base al numero di addetti che si occupano dei suini che hanno partecipato negli ultimi 3 anni a corso di formazione sul benessere dei suini riconosciuto a livello regionale, della durata minima di 16 ore;
  • registrazione periodica su un campione di box di scrofe e/o suini da ingrasso della valutazione della deambulazione e successivo calcolo della percentuale di capi con zoppia grave dell’allevamento. In base alla frequenza, alla percentuale di capi gravemente zoppi e all’attuazione di un piano di miglioramento, viene attribuito il livello;
  • numero di cicli di rilievo eseguiti e registrati negli ultimi 12 mesi e concentrazioni massime di ogni gas nocivo (ammoniaca, acido solfidrico e anidride carbonica) all’interno delle porcilaie, con apposita strumentazione. La frequenza di registrazione e le concentrazioni rilevate definiscono il livello;
  • valutazione del livello di ventilazione naturale di un edificio sulla base della superficie reale di ventilazione e degli hpu (heat producing unit) presenti all’interno della porcilaia. Il livello viene attribuito in base al rapporto tra la superficie reale di ventilazione e la superficie teorica di ventilazione;
  • valutazione della ventilazione artificiale di un edificio viene eseguita calcolando il rapporto fra portata massima di ventilazione del sistema installato e portata di ventilazione teorica estiva, calcolata in base agli hpu presenti all’interno della porcilaia. Sulla base di questo rapporto viene attribuito il livello;
  • tipo di stabulazione. Questo parametro attribuisce un livello in base alla tipologia di stabulazione adottata per ogni categoria suina (tabella 2);
Tabella 2 -Tipo di stabulazione per scrofe in gestazione e maternità
Categoria
di suino
Base Buono Ottimo
Scrofe in gestazione In ricovero con permanenza in gabbia singola limitata a 28 giorni dopo la fecondazione e pavimento parzialmente fessurato In ricovero, con permanenza in gabbia fino all’intervento fecondativo e box collettivi a pavimento parzialmente fessurato, anche con poste singole di alimentazione In ricovero senza gabbie, solo box collettivi anche con poste singole di alimentazione, con o senza accesso all’esterno
In ricovero senza gabbie, solo box collettivi a lettiera anche con poste singole di alimentazione
All’aperto All’aperto con capannina/tettoia provvista di zona di riposo a lettiera adeguata
Scrofa in maternità e lattonzoli In ricovero con scrofe in gabbia In ricovero con scrofe in gabbia solo nel periparto e per eventuali trattamenti In ricovero con scrofe in gabbia solo nel periparto e per eventuali trattamenti, con parchetto esterno o in ricovero senza gabbia con o senza accesso all’esterno
All’aperto All’aperto con zona coperta (capannina) di dimensioni adeguate e a lettiera
Suini in post-svezzamento In ricovero con pavimento parzialmente fessurato o in flat deck con pavimento totalmente grigliato (plastica) In ricovero con pavimento parzialmente fessurato e con accesso all’esterno In ricovero, con zona di riposo a pavimento pieno con lettiera adeguata e con accesso all’esterno
All’aperto In ricovero, con zona di riposo a pavimento pieno con lettiera adeguata All’aperto con capannina/tettoia provvista di zona di riposo a lettiera adeguata
Suini da ingrasso In ricovero In ricovero con pavimento parzialmente fessurato In ricovero con pavimento parzialmente fessurato e con accesso all’esterno
In ricovero con zona di riposo a lettiera adeguata
All’aperto All’aperto con capannina/tettoia provvista di zona di riposo a lettiera adeguata
  • superficie di stabulazione coperta e scoperta, ovvero l’area utile coperta destinata a ciascun animale per l’attività e il riposo, espressa in m2/capo. Quest’area non comprende le zone non sempre disponibili agli animali e lo spazio occupato da truogoli e mangiatoie. Inoltre, la superficie dei defecatoi esterni di box rientra nella superficie di stabulazione soltanto se i defecatoi sono coperti da tettoia;
  • accesso all’alimento. Per questo parametro il livello è attribuito in base ad un corretto rapporto fra i posti in mangiatoia e numero di capi presenti e ad un adeguato spazio unitario alla mangiatoia. La valutazione di questo parametro varia in base al tipo di alimentazione che può essere ad libitum o razionata;
  • accesso all’acqua di bevanda. Per questo parametro il livello è attribuito valutando il numero massimo di capi per box serviti da un abbeveratoio;
  • tipologia di arricchimento ambientale e quantità somministrata (chilogrammi nel caso di substrato e numero nel caso di oggetti) per singolo box. Il materiale di arricchimento varia a seconda della categoria suina a cui viene somministrato;
  • percentuale di suini in post-svezzamento e/o ingrasso con lesioni alla coda (sanguinamento visibile sulla coda o gonfiore e infezioni o mancanza di parte del tessuto o formazione di un’escara). In base alla frequenza di registrazione, alla percentuale di capi con lesioni alla coda e all’attuazione di un piano di miglioramento, viene attribuito il livello. Questo parametro è strettamente legato al precedente;
  • zona di quarantena, ossia presenza di un’area utile coperta formata da uno o più box collettivi (ad esclusione dei verri in box singolo) a lettiera ed esclusivamente dedicata ai riproduttori da introdurre in allevamento per un periodo minimo di 28 giorni;
  • adozione della tecnica del “tutto pieno/tutto vuoto” per un periodo minimo in caso di suini in post-svezzamento o ingrasso da introdurre in allevamento;
  • ingresso visitatori gestito attraverso l’adozione di un apposito piano che deve considerare aspetti quali ad esempio la presenza di cartelli di divieto di accesso e di pericolo, di calzari e apposite tute usa e getta, di zona filtro;
  • ingresso e disinfezioni automezzi gestito attraverso l’adozione di un apposito piano che deve considerare aspetti quali ad esempio la presenza di un arco di disinfezione, la verifica della pulizia, disinfezione e asciugatura dei mezzi di trasporto degli animali e la pulizia, disinfezione e asciugatura delle rampe/passerelle prima di caricare/scaricare un gruppo di suini sul/dal mezzo di trasporto;
  • presenza e adozione di corretto piano di vaccinazioni volontarie scritto e firmato dal veterinario aziendale per le diverse categorie suine. Se tutte le categorie suine presenti in allevamento sono interessate da piani vaccinali volontari, viene attributo il livello ottimo.

Sostenibilità ambientale

Per la sostenibilità ambientale il protocollo prevede i seguenti parametri:

  • tipologia di stoccaggio degli effluenti d’allevamento. Per quanto riguarda lo stoccaggio del materiale non palabile il livello è attribuito in base al rapporto superficie/volume che deve essere preferibilmente ≤ 0,2; per i materiali palabili il livello ottimo si raggiunge in presenza di una concimaia a platea con tettoia di copertura;
  • presenza di copertura delle vasche/lagune di stoccaggio degli effluenti che possono essere fisse o flottanti. Il livello è attribuito in base alla presenza di una copertura e alla tipologia. Le coperture fisse sono da preferire;
  • l’adozione di tecniche per il trattamento di separazione solido/liquido degli effluenti. In base alla percentuale di liquame aziendale trattato l’azienda accede ai livelli base, buono o ottimo;
  • presenza di impianto di digestione anaerobica aziendale o extra-aziendale;
  • quantificazione delle emissioni di gas serra dell’azienda (Lca) e delle emissioni di ammoniaca (Bat-Tool). La frequenza con cui viene effettuata la stima delle emissioni permette di attribuire il livello;
  • presenza di impianti fotovoltaici. Il numero di fabbricati interessanti da questi impianti è la discriminante per attribuire il livello.

Uno strumento per la valutazione del benessere e della sostenibilità

Ssd_Suini è un vero e proprio strumento di assessment per la sostenibilità negli allevamenti in grado di definire il livello raggiunto per ogni singolo parametro, evidenziando eventuali criticità e verificandone dal punto di vista tecnico-economico i possibili interventi migliorativi per risolverle. Lo strumento potrà essere utilizzato da una singola filiera per conoscere il livello di ogni allevamento conferente, ma anche per altri scopi, per esempio come strumento di auto-valutazione e di orientamento gestionale da parte degli operatori zootecnici, per ridurre i costi di produzione e aumentare il proprio reddito, ma anche per ridurre l’impatto sull’ambiente della carne suina prodotta.


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Ssd_Suini per la sostenibilità dell’allevamento suinicolo - Ultima modifica: 2024-06-16T16:53:47+02:00 da Annalisa Scollo

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