Dal Consorzio di tutela dei Salamini Italiani alla Cacciatora giungono i dati del 2012: sono stati prodotti e certificati quasi 12.500.000 Cacciatori per circa 3.650.000 Kg e un giro d'affari alla produzione vicino ai 30 milioni di euro.
Anche sul fronte dell'export il dato è positivo, con una stima di 400.000 Kg di prodotto destinato ai Paesi oltre confine.
Dunque grandi numeri per questo piccolo salume, dal peso generalmente inferiore ai 200g, che tra i salami tutelati dop (denominazione origine protetta) e igp (indicazione geografica protetta) si conferma al primo posto, rappresentando il 65% della produzione.
Recentemente il Consorzio ha anche acquistato dei dati di mercato sulle vendite dalla società specializzata Symphony IRI dai quali risulta che il Cacciatore rappresenta il 26% delle vendite complessive di salamini e difende bene la sua quota anche all'interno del comparto salumi.
«I dati sono senza dubbio positivi - ha commentato il presidente, Lorenzo Beretta - anche considerando che nel 2012 praticamente tutta la produzione è stata realizzata dalle aziende aderenti al Consorzio Cacciatore, a conferma del valore riconosciuto non solo al prodotto, ma anche alla costante attività di tutela».
Costituitosi a maggio del 2003 con lo scopo di proteggere e promuovere i Salamini Italiani alla Cacciatora dop, il Consorzio Cacciatore rappresenta 26 aziende.
Il riconoscimento del Consorzio da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - avvenuto nel 2005 - lo rende l'organo ufficialmente accreditato a svolgere le funzioni di informazione, tutela e valorizzazione dei Salamini Italiani alla Cacciatora dop.
Tra le chiavi del successo del Cacciatore vi è la particolare praticità d'uso: è infatti uno dei pochi salumi che si prestano ad essere consumati come snack. Inoltre, il suo gusto dolce riscuote l'apprezzamento di un gran numero di persone. E poi ci sono i vantaggi del marchio dop, a garanzia di un prodotto di qualità, certificato e controllato.