Il 2012 chiude con un incremento medio dei prezzi agricoli del 2,1% rispetto al 2011, determinato da una crescita del 2,9% nel comparto delle coltivazioni vegetali e dell'1,1% nell'aggregato zootecnico. È quanto si evince dall'indice dei prezzi all'origine dei prodotti agricoli elaborato dall'Ismea, che, nell'anno in esame, si è attestato mediamente a 132,5 (l'indice è calcolato in base 2000=100). L'aumento, sottolinea l'Istituto, risulta inferiore alla dinamica dei prezzi al consumo di alimenti e bevande.
Nel comparto dei cereali, nonostante i rincari della seconda metà dell'anno, le quotazioni hanno registrato in media un calo del 2,5% su base annua; qui il mais, in particolare, ha ceduto l'1,2% rispetto al 2011. Le recenti turbolenze sui mercati internazionali hanno invece influenzato il prezzo della soia, che ha chiuso l'anno con un rialzo del 21,1%.
Nel settore zootecnico Ismea rileva una dinamica annuale positiva per tutte le voci ad eccezione dei lattiero caseari. Si segnalano aumenti del 5% per i bovini vivi (sia da macello che da allevamento), del 7% per i suini, dell'1,2% per gli avicoli e dell'1,5% per gli ovi-caprini, con punte del +33,9% per le uova. Di contro, i lattiero-caseari hanno ceduto il 6% sul 2011, in un'annata negativa per burro (-22,8%), latte (-4,8%) e Parmigiano reggiano (-11,8%).