Senso della tradizione progressista, forte consapevolezza delle radici con un costante sguardo al futuro. Sono queste le caratteristiche delle giovani leve di produttori di Speck Alto Adige Igp, che hanno apportato profonde innovazioni all’interno delle aziende familiari. Il consorzio Speck Alto Adige ha selezionato alcune storie di giovani imprenditori di seconde, terze o quarte generazioni, impegnati nella lavorazione e commercializzazione di questo salume, che oggi stanno contribuendo ad allargare mercati e fatturato, esportando in nuovi paesi in tutto il mondo e applicando le più moderne innovazioni di processo e prodotto.
Tra questi c’è Hanna Steiner, 30 anni e terza generazione a occuparsi della macelleria Steiner, Ceo dell’azienda insieme al fratello che ha 23 anni ed è mastro macellaio, insieme a cui ha contribuito a traghettare la realtà familiare verso la vendita online e nuove nicchie di mercato. La macelleria è presente in 6 diversi e-commerce internazionali. L’azienda si è orientata verso mercati specializzati, privilegiando la vendita al dettaglio alla Gdo e facendo crescere la propria presenza nei canali di nicchia di Germania, Austria, Repubblica Ceca e Uk, pari al 10% del fatturato aziendale. Un altro esempio è Andreas Kofler, a 34 anni è il futuro dell’azienda Kofler, con sede a Lana, che dal suo ingresso nel 2005 ha visto accelerare le innovazioni di processo ed è cresciuta sul mercato nazionale e internazionale. Negli ultimi anni il negozio al dettaglio si è dotato di nuove strutture di produzione e stagionatura per lo speck, gli impianti refrigeranti sono stati convertiti a gas propano ed è stato adottato un nuovo impianto fotovoltaico.
Testimone e artefice di una crescita aziendale, Lukas Pfitscher è amministratore dell’azienda di famiglia, fondata dal padre Gottfried nel 1980 e trasformatasi da piccola attività produttiva situata in un maso altoatesino, in una realtà di esportazione internazionale. Dall’ingresso del giovane in azienda il fatturato è cresciuto da 4,5 milioni nel 2002 a 23,3 milioni nel 2019, con un decisivo aumento dei collaboratori, passati da 14 a 85, e con l’ampliamento della centrale di produzione, decuplicata in termini di m² (da 2.500 a 25.000 m²). L’azienda esporta, tra gli altri, anche in Brasile, Giappone, Canada e Usa.
Rispetto della tradizione, dedizione, coerenza e lungimiranza sono solo alcune delle doti necessarie al successo in questo campo. Si tratta di avere “il coraggio di scegliere di non inserirsi in mercati non ancora pronti ad apprezzare la qualità del prodotto”, come spiega Pfitscher; o di “saper rimanere un’azienda artigianale e al contempo sperimentare processi e idee innovative sempre all’avanguardia e in grado di anticipare le tendenze di consumo” a detta di Steiner; o di portare avanti un’eredità familiare “dando il massimo ogni giorno, forte dell’amore per un prodotto inconfondibile e dal gusto ineguagliabile” secondo Kofler. Ciò che accomuna i protagonisti è che, per fare un prodotto di qualità come lo speck Alto Adige Igp, è fondamentale sfruttare al meglio le nuove tecnologie e innovazioni, ma serve combinarle anche con le tradizioni e l’artigianalità.
(Fonte: Efa News)