Mosche in allevamento? Un pericoloso contributo all’antibiotico resistenza che si può fermare

Con l’arrivo della primavera, e della tanto ancora più attesa estate, e con l’aumento delle temperature ecco spuntare le prime fastidiose mosche. Se non vengono tenute sotto controllo, nel giro di qualche settimana, possono diventare un serio problema per il benessere e la salute degli animali, e non solo.

Nella sua breve vita, la mosca ha una notevole capacità riproduttiva: un singolo esemplare può dare vita fino a 500 insetti. Gli scienziati hanno calcolato che una coppia di mosche che inizia la riproduzione in aprile può essere progenitrice, in condizioni ottimali e se tutti dovessero vivere, di 191.010.000.000.000.000.000.000.000 di mosche entro agosto1: un numero inimmaginabile!

Le uova, depositate in zone con presenza di liquame (l’ambiente ideale per il loro sviluppo), attraversano tre stadi larvali fino a quando la larva di 3° età si avvolge in una pupa da cui nascerà un insetto adulto1. La massima deposizione di uova si verifica a temperature intermedie da 25 a 35 °C, e ad ogni aumento di 1°C della temperatura tra i 16 e i 35 °C nascono in media un 33% di mosche in più2. In queste condizioni l’intero ciclo vitale di una mosca richiede tra 7 e 10 giorni1.

mosche in allevamento suinicoloLe mosche si dividono in due gruppi, in base al comportamento alimentare:

  • mosche pungitrici, come la mosca cavallina,
  • mosche con apparato lambente-succhiante, come la mosca.

Le mosche si nutrono di avanzi di cibo in decomposizione e di escrementi, diventando così vettori di patologie presenti nell’ambiente in cui si trovano e costituendo una reale minaccia per gli animali e per gli esseri umani.

In particolare, le mosche possono ospitare più di 100 differenti patogeni fra virus, batteri, protozoi e altri parassiti3:

  • le mosche domestiche posandosi sulla cute di un animale possono trasmettere patogeni, tra cui la Salmonella, l'Antrace (Bacillus anthracis), l'Escherichia coli, il virus del colera del suino e gli streptococchi emolitici;
  • le mosche cavalline, nutrendosi anche di sangue, sono in grado di fungere da vettore per il virus della Peste suina africana.
  • Ben 65 di questi patogeni possono colpire anche l’uomo.
Figura 1 - In rosa i virus che possono essere trasferiti tramite la mosca, in blu i batteri e in verde i parassiti

I patogeni sono veicolati meccanicamente, attraverso l’esoscheletro delle mosche (peli, gambe, proboscide) e anche attraverso le macchie lasciate (feci e rigurgito) su edifici, attrezzature e mangimi1.

Agire efficacemente per tenere sotto controllo le mosche in allevamento diventa un aspetto fondamentale per ridurre la diffusione delle malattie tra gli animali e all’essere umano e, potenzialmente ridurre l’uso degli antibiotici necessari a trattare tali malattie.

La mosca è vettore di batteri resistenti agli antibiotici, sia negli allevamenti che negli ambienti ospedalieri. Di conseguenza, eliminare questi insetti può ridurre la diffusione di ceppi resistenti3.

Inoltre, bisogna agire tempestivamente nel contenimento delle mosche, con un’azione congiunta tra larvicida e adulticida, prima che la loro presenza diventi un serio problema nel periodo estivo.

Consigli

Tenere sotto controllo la popolazione di mosche in allevamento è possibile, per la salute e il benessere degli animali e per il nostro. Ma come fare? Bisogna avere gli strumenti giusti e sapere come usarli.

  1. Analizza la situazione del sito produttivo e stila un protocollo di intervento dove il problema è maggiormente diffuso e dove è più importante intervenire.
  2. Affronta le mosche su più fronti:
    • il larvicida NEPOREX interrompe lo sviluppo da larve a pupe: se non diventano mosche non diventano un problema;
    • l’adulticida AGITA elimina le mosche adulte già presenti nei vari ambienti.
  1. Persevera e monitora i risultati:
    • I primi effetti visibili possono richiedere alcuni giorni, o settimane, dipende dalla situazione iniziale della popolazione di mosche;
    • I trattamenti non vanno ridotti o interrotti al primo segnale di miglioramento: le mosche possono arrivare dall’esterno e innescare rapidamente nuovi cicli di riproduzione e riattivare l’infestazione.

Se hai ancora dubbi e ti interessa approfondire l’argomento e la stesura di un protocollo per la tua azienda puoi contattare ELANCO allo 055 4640828 o consultare il nostro sito.

Neporex è il moschicida larvicida a base di ciromazina, si tratta di un presidio medico chirurgico Reg. n. 14566. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l'uso.

Agita 10WG è il moschicida adulticida a base di thiamethoxam ed è un prodotto biocida - Reg. Min. Sal. IT/2018/00538. Usare i biocidi con cautela.


Bibliografia

  1. Sanchez-Arroyo H, Capinera JL. Ho use fly, Musca domestica Linnaeus. Featured Creatu res, University of Florida. 2017.
  2. Axtell RC. Fly Control in Confined Livestock and Poultry Production.Technical Monograph. 2002;1:6-22.
  3. Hack R. Fly Control reducing disease and productivity losses. lnternational Pig Topic. 2019. 34.311-13.
Mosche in allevamento? Un pericoloso contributo all’antibiotico resistenza che si può fermare - Ultima modifica: 2023-08-01T08:54:03+02:00 da Redazione Suinicoltura

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