Spreco idrico nei suini, implicazioni gestionali

allevamento
Particolari sistemi di misurazione possono essere utilizzati per quantificare il consumo di acqua negli allevamenti suinicoli, al fine di migliorare la somministrazione di antibiotico, implementarne l’efficacia e ridurre la quota dispersa in ambiente 

Il 75% dell’apporto idrico giornaliero di un maiale deriva dall’acqua assunta abbeverandosi, mentre la restante parte viene apportata da quella presente nella razione alimentare, da quella prodotta nella sintesi di proteine ​​e grassi e nell’ossidazione dei nutrienti. Nell’allevamento intensivo, l’accesso all’acqua avviene ad libitum tramite l’uso di abbeveratoi, la cui conformazione e disposizione varia in base alla fase di allevamento e al tipo di azienda. L’assunzione volontaria giornaliera di acqua (compresa di consumo e spreco) misurata in suini in accrescimento varia tra 60 e 117 ml/kg di peso vivo, dipendentemente dal tipo di abbeveratoi, altezza e portata d’acqua. La maggior parte degli studi condotti sull’uso dell’acqua e il comportamento dei suini non ha però misurato la proporzione di acqua che viene sprecata piuttosto che consumata dai maiali e, nei rari casi in cui questo dato è stato riportato, i tassi di spreco variano dal 9% al 60% dell’acqua utilizzata giornalmente.

Relazione tra consumo d’acqua e assunzione di farmaci

I maiali bevono principalmente durante le ore diurne, con un picco nel pomeriggio e un possibile picco al mattino. I suini sono inoltre bevitori prandiali e la maggioranza delle abbeverate, frequenti e di breve durata, si verifica a 1-2 ore dal pasto.

Quando la somministrazione di antimicrobici avviene mediante l’acqua di abbeverata, il calcolo della dose viene fatto considerando una stima di acqua sprecata. L’accuratezza di questa stima è direttamente correlata all’efficacia del trattamento e, in particolare, se sottostimata comporta l’assunzione di una minore dose di antimicrobico, con conseguenze che comprendono il fallimento del trattamento terapeutico e l’aumento del rischio di insorgenza di antibiotico resistenza. Al contempo, se questa quota è sovrastimata, ai suini viene somministrato piú farmaco del necessario, con perdite economiche e potenziali effetti negativi sulla salute degli animali.

Il comportamento di spreco

Il comportamento di spreco idrico differisce tra gruppi di suini, anche all’interno dello stesso allevamento, in quanto è influenzato da molti fattori, come la portata d’acqua e la pressione degli abbeveratoi, il tipo, l’altezza e la posizione, le condizioni climatiche, i livelli di competizione tra suini, il loro stato di salute, le specifiche nutrizionali della razione e, non ultime, qualità e appetibilità dell’acqua. Tuttavia, a veterinari e allevatori mancano sistemi che forniscano dati facilmente interpretabili per il consumo di acqua e il comportamento di spreco di ciascun gruppo di suini.

Lo studio

Recentemente, è stato condotto uno studio volto a misurare e analizzare l’uso dell’acqua per elaborare modelli di spreco di un gruppo di suini in diversi momenti della giornata, nell’ottica di migliorare la somministrazione degli antimicrobici in acqua e la salute dei maiali.

Lo studio ha riguardato un allevamento da ingrasso su grigliato, in cui un campione di 15 suini è stato scelto tramite campionamento randomizzato e allevato per 27 giorni nel recinto sperimentale (figura 1). Nel recinto oggetto di studio sono stati posizionati due abbeveratoi a succhiotto, idoneamente equipaggiati con strutture atte a convogliare e recuperare l’acqua sprecata durante l’abbeverata. Nel recinto è stato inoltre installato un alimentatore automatico tramite il quale i suini hanno avuto accesso alla stessa razione con cui venivano alimentati prima dell’inizio dello studio.

Fig. 1 - Schema del recinto utilizzato nello studio

Risultati

I risultati dello studio mostrano, in primo luogo, che è possibile quantificare l’uso quotidiano di acqua e i modelli di spreco di un gruppo di suini e utilizzarli prima di ogni somministrazione di antimicrobici in acqua per ottenere dosaggi più accurati e ottimizzare l’uso del farmaco. Lo studio ha inoltre dimostrato che il pattern del consumo di acqua ha un picco durante il primo pomeriggio, momento durante il quale aumenta anche lo spreco (figura 2).

 

Fig. 2 - Il pattern del consumo di acqua ha un picco durante il primo pomeriggio

L’acqua sprecata corrisponde a circa il 38% del totale dell’acqua consumata, valore inferiore di 7 punti percentuali rispetto a quello stimato in azienda per il calcolo del dosaggio di antimicrobici somministrati nell’acqua di abbeverata. Lo studio ha inoltre evidenziato che i rapporti tra acqua utilizzata e mangime consumato variano durante il giorno, secondo un pattern costante nel periodo di studio.

Le implicazioni dei risultati dello studio sono molteplici e possono essere utilizzate nell’elaborare strategie mirate a ridurre lo spreco d’acqua e la quantità di antimicrobici utilizzati e dispersi nell’ambiente. Dato che l’acqua potabile rappresenta l’80% del consumo totale di acqua nell’allevamento suinicolo e che il 75% del consumo totale di acqua avviene nei settori svezzamento e ingrasso, la capacità di identificare e implementare strategie di risparmio idrico può contribuire in modo sostanziale a ridurre l’impronta idrica del settore suinicolo, diminuendo la quantità di acqua richiesta per tonnellata di carne suina prodotta. Questo tema è sempre più attuale, dati i frequenti fenomeni di siccità cui stiamo assistendo negli ultimi anni e le conseguenze che eventi estremi di questo tipo hanno sulle popolazioni interessate. L’impronta idrica dell’allevamento suinicolo rappresenta circa il 19% di quella globale totale e per tale motivo la riduzione dello spreco di acqua è una questione di vitale importanza.

La messa a punto di efficaci strategie di risparmio idrico potrebbe inoltre permettere una riduzione del consumo totale di antimicrobici e la quota di farmaco che passa nel sistema di gestione degli effluenti dell’azienda agricola e, in definitiva, può portare ad una riduzione dell’antimicrobico resistenza nelle popolazioni batteriche presenti nel suolo e nelle acque superficiali e sotterranee.

Strategie di risparmio idrico

Le strategie che possono aiutare a ridurre lo spreco d’acqua includono: ridurre la portata e la pressione d’acqua degli abbeveratoi, regolarne periodicamente l’altezza in base alle dimensioni degli animali, cambiare il tipo di abbeveratoio utilizzato, riposizionare le postazioni di abbeverata all’interno di ciascun box, fornire arricchimenti ambientali e migliorare la qualità e l’appetibilità dell’acqua. Idealmente, prima di essere applicate, queste strategie dovrebbero essere valutate sistematicamente in una serie di trial in allevamento.

Numerosi sistemi di monitoraggio del consumo di acqua e mangime completamente automatizzati sono stati messi in uso nell’allevamento suinicolo per migliorare salute, benessere e produttività del suino attraverso la rilevazione precoce di stati patologici, poichè è noto come il suino modifichi molti comportamenti come risposta adattativa alla malattia. Ad esempio, esistono studi che descrivono cambiamenti nel consumo di acqua 1-7 giorni prima della comparsa di focolai di diarrea. Per questo motivo, l’elaborazione di modelli settimanali che descrivono i pattern di utilizzo e spreco di acqua in una determinata azienda potrebbe rappresentare uno strumento utile di individuazione di stati di stress degni di ulteriori approfondimenti.

Conclusioni

In conclusione, questo studio dimostra che è possibile elaborare modelli di consumo d’acqua e quantificare lo spreco idrico nell’allevamento del suino. Questo sistema potrebbe essere impiegato per aumentare l’efficacia della somministrazione di antibiotico in acqua, migliorando quindi la gestione del farmaco e contribuendo a ridurre la quantità globale di antimicrobici utilizzati e dispersi in ambiente. Può inoltre rappresentare uno strumento utile per identificare e implementare strategie di risparmio idrico nelle aziende, contribuendo a ridurne l’impronta idrica. I risultati di questo studio sono applicabili non solo agli antimicrobici, ma anche a tutti gli altri farmaci additivi somministrati tramite l’acqua di abbeverata, tra cui vaccini, antiparassitari e, non ultimi, nuovi prodotti terapeutici come i batteriofagi. Ulteriori studi sono comunque necessari per individuare i fattori che influenzano il volume di acqua consumata e sprecata dai suini quotidianamente.

Spreco idrico nei suini, implicazioni gestionali - Ultima modifica: 2022-10-14T14:20:06+02:00 da K4

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