Il manuale esplicativo per il benessere del suino/11

Classyfarm
Alimento e acqua devono essere garantiti ogni giorno; oltre alla quantità è necessario considerare anche la qualità. Le indicazioni del manuale Classyfarm

Parliamo ora di alimentazione e abbeveraggio dei suini, e lo facciamo sempre nell’ambito del cosiddetto manuale Classyfarm, ovvero il documento "Valutazione del benessere animale nella specie suina: manuale esplicativo controllo ufficiale", pubblicato dal ministero della Salute a favore dei veterinari preposti ai controlli di legge, ma che contiene numerosissime indicazioni pratiche che risultano importanti anche per gli allevatori.

Almeno una volta al giorno

Il testo inizia con un’affermazione che sembra ovvia ma va articolata: i suini devono ricevere un’adeguata quantità di alimento giornaliero. Per soddisfare questo criterio è necessario che siano alimentati almeno una volta al giorno. Perché questo accada, il manuale chiarisce che “il valutatore verifica che siano programmate nel gestionale le somministrazioni di alimento al giorno dichiarate dall’allevatore. Se la somministrazione di alimento avviene in altri modi, il valutatore si accerta che l’allevatore possa garantire la somministrazione quotidiana di alimento a tutti i suini”. Precisato questo, il documento indica che la “condizione non adeguata” si verifica quando manca, appunto, la somministrazione giornaliera; di converso, la “condizione adeguata” prevede la somministrazione almeno una volta al giorno. La condizione per il requisito superiore prevede che ci siano almeno due o più somministrazioni di cibo al giorno (compresi i giorni festivi) o che sia presente l'alimentazione ad libitum.

I locali adibiti alla preparazione e alla conservazione degli alimenti

macellatoriPer quanto riguarda i locali adibiti alla preparazione o alla conservazione degli alimenti, si precisa che  devono essere adeguatamente separati dal resto dell’allevamento e devono soddisfare i requisiti minimi dal punto di vista igienico-sanitario. È inoltre necessario che vengano utilizzati idonei alimenti zootecnici “mangimi completi specifici per la categoria o che eventualmente sia presente una razione predisposta da un alimentarista”.

I sistemi di alimentazione dovrebbero permettere  a ogni capo allevato di soddisfare i propri fabbisogni per quantità e qualità degli alimenti. E il documento va nello specifico quando indica che la dieta deve: fornire: energia e fibra sufficiente; contenuto minimo di sodio; nutrienti fondamentali, come gli amminoacidi essenziali (lisina e triptofano). Insomma, la dieta deve soddisfare “i requisiti nutrizionali e rispettare la fisiologia digestiva e metabolica del suino per ogni categoria allevata”.

Quantità, ma anche qualità

Se tutto ciò riguarda in qualche modo il lato quantitativo della corretta alimentazione dei capi suini in allevamento, il Manuale Classyfarm considera anche l’aspetto qualitativo. Da questo punto di vista, gli alimenti che compongono una dieta corretta devono essere di origine conosciuta (tracciabilità) e conservati in ambienti idonei per evitare alterazioni macroscopicamente visibili e contaminazione sia microbiologica che con sostanze tossico-nocive.

In questo caso, per il valutatore (ma anche per l’allevatore) si sottolinea che la condizione non adeguata prevede una razione non adatta agli animali, come a esempio una razione empirica non in rapporto ai fabbisogni, senza la presenza di un cartellino specifico. La condizione adeguata prevede la presenza di una razione adatta agli animali, cioè una razione specifica per ogni gruppo - suinetti svezzati, suini all’ingrasso. La condizione per il requisito superiore prevede che la razione sia stata predisposta da personale specializzato (alimentarista), che sia disponibile in azienda il cartellino (alimento commerciale) e/o la formula (alimento aziendale) e che sia composta da alimenti con tenori energetici e di fibra ideali e con la presenza di nutrienti essenziali (lisina, triptofano e sodio).

L’acqua di abbeverata

manualeAlmeno altrettanto importante rispetto al cibo è la disponibilità di acqua per l’abbeveraggio.

In questo senso, il Manuale del MinSalute indica che ogni animale deve poter accedere ad abbeveratoi che garantiscano un adeguato flusso idrico per ogni categoria di suini allevati. Un corretto flusso idrico (velocità di erogazione dell’acqua), che può essere agevolmente misurato determinando manualmente l’erogazione dell’acqua per un minuto e misurando l’acqua fuoriuscita e raccolta in un recipiente graduato, è fondamentale per una corretta abbeverata del suino. Infatti, se il flusso è troppo basso, il suino beve meno del necessario con una conseguente minore ingestione di liquido; viceversa, se il flusso è eccessivo il suino spreca la parte dell’acqua che fuoriesce dall’abbeveratoio nel tentativo di dissetarsi con l’inutile aumento del volume dei liquami.

Il flusso idrico per i suini in accrescimento dovrebbe essere indicativamente di almeno 1-1,5 litri al minuto.

La distribuzione dell’acqua può avvenire essenzialmente attraverso tre tipi di abbeverate: a imbocco, a spinta e al truogolo. L’abbeveratoio a imbocco permette la somministrazione diretta dell’acqua nella bocca del suino, consentendo l’assunzione ottimale di acqua fresca e pulita. L’esempio più comune di abbeveratoio a imbocco è il succhiotto. L’abbeveratoio a spinta o tazza, invece, prevede che l’acqua venga raccolta in un contenitore, dal quale il suino beve. In questo caso, l’acqua ristagna nel contenitore per un periodo di tempo più o meno lungo prima di essere assunta dall’animale, aumentando il rischio di contaminazione.

 

Il manuale esplicativo per il benessere del suino/11 - Ultima modifica: 2020-09-04T13:50:27+02:00 da Mary Mattiaccio

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