programmi-genetici-delle-razze-italianeLa selezione delle razze italiane tradizionali si basa sull’attività di valutazione genetica di caratteri che riguardano le caratteristiche quanti-qualitative delle carcasse, delle cosce e della carne per la stagionatura, l’efficienza produttiva (accrescimento e resa alimentare), l’efficienza riproduttiva (numero nati vivi), la robustezza (longevità scrofe) e di recente anche la resistenza alle malattie. L’attività si articola nelle prove in condizioni sperimentali presso il centro genetico (Sib test), nella raccolta di dati riproduttivi negli allevamenti aderenti e nella distribuzione controllata del seme dei verri con i migliori valori genetici (Rank 0,84).
Le prove genetiche in stazione consentono la rilevazione di dati affidabili sulle prestazioni in ingrasso e sull’idoneità di carcasse e cosce. I dati raccolti sono elaborati con modelli statistici Blup Animal Model Multiple Trait per stimare il valore genetico degli animali per quanto riguarda il potenziale produttivo e qualitativo (Indici Selezione, Salumeria, Resa e Indici di ogni singolo carattere). La raccolta dei dati negli allevamenti e le analisi del DNA con pannello SNP 70K o similare consentono la valutazione dell’efficienza riproduttiva (Indice prolificità) e della robustezza (Indice longevità) delle scrofe Large White e Landrace italiane con modelli single step Gblup Animal Model.
Gli obiettivi di selezione per i prosciutti Dop
Come è risaputo la selezione delle tre razze italiane per il suino pesante ha l’obiettivo di assicurare la qualità della coscia per la stagionatura (Dop) e migliorare per quanto possibile le prestazioni in allevamento e al macello. Questa selezione è più complessa rispetto a quella diffusa a livello mondiale che punta a massimizzare la produzione di carne magra, perché esiste un marcato antagonismo genetico tra la produzione di carcasse ricche di tagli magri e il mantenimento della qualità tecnologica della coscia. La selezione Anas migliora le prestazioni compatibilmente con il mantenimento del corretto spessore del lardo di copertura delle cosce, e con il consolidamento della qualità tecnologica delle carni. Per questo sono state messe a punto alcune soluzioni originali. Tra queste, il calo di prima salagione (Calo), che è un probante indicatore della resa in stagionatura e delle caratteristiche organolettiche del prosciutto, e il grasso intermuscolare visibile (Giv), che rileva l’eventuale eccessiva infiltrazione di grasso tra le fibre muscolari della coscia.
I risultati
La selezione accumula in modo permanente di generazione in generazione il progresso genetico realizzato. Il valore genetico medio per ogni carattere selezionato dei suini nati nello stesso anno permette di monitorare l’andamento della selezione nel corso degli anni. Gli Indici Selezione (razze Large White e Landrace italiane) e Salumeria (razza Duroc italiana) sintetizzano gli obiettivi della selezione per il suino pesante, ovvero mantenimento della qualità della coscia e aumento dell’efficienza produttiva; gli andamenti medi degli indici per anno confermano il raggiungimento degli obiettivi.
Incremento medio Giornaliero – Img: aumento di peso vivo, grammi/giorno
I suini in prova vengono pesati individualmente ogni 15 giorni. La curva di crescita viene stimata come regressione lineare dei pesi rilevati nel corso della prova (da 30 kg a 160 kg). Rispetto alla media genetica dei suini nati nel 1993 le razze Large White Italiana e Duroc Italiana hanno realizzato un progresso di circa 70 g al giorno, mentre la razza Landrace Italiana, partita da una situazione meno vantaggiosa, ha raggiunto un progresso superiore a 100 g al giorno.
Indice di conversione alimentare – Ica: kg consumo alimento per kg peso vivo ottenuto
L’alimento viene somministrato individualmente con un sistema automatizzato. La quantità somministrata varia giornalmente in funzione dell’età individuale. Il mangime non consumato viene rimosso e pesato, per calcolare in modo preciso il consumo giornaliero individuale.
Rispetto alla media genetica del 1993 per i suini nati nel 2021 si risparmiano per kg di peso vivo circa 300 grammi di mangime per la razza Large White Italiana, 350 grammi per la razza Duroc Italiana e circa 400 grammi per la razza Landrace Italiana. Il trend genetico di Ica è speculare a quello dell’Img, perché i due caratteri sono fortemente correlati e il protocollo sperimentale di prova è stato messo a punto per realizzare un’alta correlazione tra i due caratteri Img e Ica e per permettere l’espressione della variabilità individuale per il consumo di alimento. L’intento è favorire la selezione di animali efficienti e con una buona capacità di ingestione alimentare, condizione quest’ultima importante soprattutto in alcune fasi di allevamento, per esempio: scrofa in allattamento, suinetto nelle preme fasi di vita, ecc..
Qualità carcassa – coppe e lombi
La valutazione delle carcasse dei suini in prova si basa anche sulla pesatura di alcuni tagli e sulla misurazione dello spessore del lardo. I lombi e le coppe sono dopo le cosce i tagli commercialmente più importanti. Rispetto alla media genetica del 1993 le carcasse dei suini nati nel 2021 presentano, a parità di altre condizioni, un contenuto maggiore di coppe e lombi: più di 5,5 kg per la razza Duroc Italiana e circa 5 kg per le razze Large White Italiana e Landrace Italiana. L’aumento annuale è costante e la sua entità è compatibile con il mantenimento delle peculiari caratteristiche qualitative delle cosce per i prosciutti Dop.
I progressi genetici ottenuti dimostrano l’efficacia della selezione. Si tratta di un esempio coerente con lo spirito della normativa Ue sulle Denominazione geografiche Dop e Igp (Regolamento 1151/2012), la quale precisa che la qualità è un punto di forza ed un vantaggio competitivo per i produttori e che la tradizione va preservata, ricorrendo agli strumenti che la scienza e la tecnica, in questo caso la genetica, mette a disposizione.
Il miglioramento genetico dell’efficienza riproduttiva e della robustezza delle scrofe
Le razze Large White italiana e Landrace italiana sono le linee di fondazione delle scrofe degli allevamenti, a partire dal 2000 i programmi genetici sono stati innovati per realizzare un significativo miglioramento dell’efficienza riproduttiva, della robustezza e regolarità riproduttiva della scrofa. Il potenziale genetico dell’efficienza riproduttiva è stimato con l’Indice prolificità (numero di nati vivi al primo parto) e quello della robustezza e regolarità della scrofa dall’indice longevità (numero parti in carriera).
Indice Prolificità
L’indice considera sia le informazioni genomiche, ottenute mediante la genotipizzazione con pannelli SNP 70K di migliaia soggetti, sia le informazioni sulle prestazioni delle scrofe (nati vivi al primo parto).
Il metodo utilizzato è Single-Step Gblup Animal Model che consente di stimare in modo più accurato il valore genetico (Gebv) di ogni animale.
Periodicamente vengono elaborati gli indici di circa 50.000 soggetti di razza Landrace italiana e di più di 200.000 soggetti di razza Large White italiana. Questa valutazione genetica consente una scelta accurata della rimonta dei riproduttori e accelera il progresso genetico dell’efficienza riproduttiva delle scrofe italiane. L’andamento del valore genetico della prolificità delle due razze per anno di nascita conferma il costante progresso realizzato e mette in evidenza l’accelerazione impressa a partire dal 2016.
Indice genomico Longevità
La longevità per le razze Large White e Landrace italiane è un indicatore di robustezza e benessere, ha un forte impatto sull’efficienza dell’allevamento per la riduzione del carico animale e per la riduzione del costo della rimonta femminile.
Il carattere è ereditabile (circa 15%) e quindi può essere selezionato ed è favorevolmente correlato con l’Indice di selezione per il suino pesante (circa 40-50%).
L’Indice è calcolato con un modello Single-Step Gblup che utilizza le informazioni genomiche (analisi del DNA con beadcheap SNP 70K) e quelle fenotipiche riguardanti il numero parti nella carriera della scrofa.
I capi al momento valutati sono più di 30.000 Landrace italiana e circa 180.000 Large White italiana.
L’Indice è una stima attendibile del potenziale genetico di verretti e scrofette per la longevità, che è un carattere che si misura a fine carriera.
Dal 2000 la durata potenziale della carriera delle scrofe di razza Large White e Landrace italiana è aumentata di oltre un parto.
La novità della selezione per la resistenza alle malattie
La capacità dei suini di adattarsi alle condizioni ambientali e resistere alle malattie è uno degli aspetti più importanti per consolidare la sostenibilità dell’allevamento delle razze italiane. La riduzione dell’uso degli antimicrobici per la prevenzione dell’antibiotico resistenza è un obiettivo di primaria importanza. La genetica può contribuire favorendo la riproduzione di animali più resilienti e resistenti. Nell’ambito delle attività del progetto Suis.2 (Psrn 10.2) Anas ha messo a punto un innovativo sistema di valutazione genetica della “resistenza” degli animali che integra la valutazione genetica dei diversi caratteri già considerati nella selezione delle tre razze del suino pesante. Non essendo praticabili prove di challenge sono stati utilizzati i dati dei trattamenti terapeutici praticati e registrati in condizioni di allevamento controllato presso il centro genetico Anas. Le condizioni sperimentali delle prove al centro (gruppo di fratelli pieni coetanei allevati in settori di prova con frequenza quindicinale) e la quotidiana registrazione individuale dei trattamenti sanitari effettuati, hanno permesso di disporre di dati affidabili che sono stati utilizzati per stimare la componente genetica della risposta degli animali alle patologie respiratorie ed enteriche.
I dati analizzati riguardano i trattamenti terapeutici praticati e registrati dai veterinari Anas nel sistema informativo a partire dal 1990. Sulla base di queste informazioni sono stati considerati due gruppi di malattie: malattie dell’apparato respiratorio e malattie dell’apparato gastro-enterico ed è stata stimata la loro ereditabilità che è rispettivamente dell’8% e del 17%. Si tratta di valori medio bassi che comunque consentono l’attuazione della selezione. I valori genetici (Ebv Estimed Breeding Value) ottenuti per le due categorie di animali (trattati/malati e non trattati/sani) sono stati messi a confronto. Gli Ebv dei soggetti “sani” risultano mediamente più alti rispetto a quelli degli animali malati sia per le malattie respiratorie sia per le malattie enteriche. Sulla base di queste evidenze la Commissione Tecnica Centrale del Libro genealogico il 26 novembre 2021 ha approvato due importanti nuovi indici genetici: indice Resistenza malattie respiratorie (Rmr) e indice Resistenza malattie enteriche (Rme). Tali indici vengono elaborati con cadenza quindicinale e vengono pubblicati per ogni verro sottoposto a valutazione genetica in stazione, assieme agli altri indici genetici Sib. Gli indici sono espressi in unità di deviazione standard rispetto ad una media mobile della razza. I valori superiore allo 0 (zero) indicano la probabilità di non ricorrere al trattamento con farmaci. La disponibilità di questi due nuovi indici genetici consente la scelta e la diffusione, sulla base dei dati del centro genetico Anas, di verri che contribuiscono alla produzione di suini più resistenti.
La disponibilità di animali più resistenti permette migliori prestazioni dal punto di vista quantitativo e qualitativo, la riduzione degli scarti e delle spese per i trattamenti dei soggetti malati, la riduzione dell’impatto ambientale e del rischio dell’antibiotico resistenza.
Conclusioni
I programmi genetici per il suino pesante, messi a punto a fine degli anni Ottanta, assicurano la produzione economicamente sostenibile di cosce idonee alla stagionatura in prosciutto di alta qualità. L’attività è stata perfezionata nel corso degli anni sulla base delle nuove conoscenze nel campo della genetica quantitativa e della genomica.
Di recente con i progetti Suis (Psrn 10.2) sono state adottate soluzioni per migliorare geneticamente il comportamento (docilità) dei suini e quindi il loro stato di benessere e per aumentare la resilienza e resistenza alle malattie respiratorie ed enteriche. Si tratta di rilevanti innovazioni per rafforzare la sostenibilità dell’allevamento del suino pesante per i circuiti Dop e Igp. In particolare, la disponibilità di suini più adatti all’allevamento in gruppo (docilità) e più robusti ridurrà le perdite per morbilità e mortalità, il ricorso all’oneroso uso di antibiotici, contribuirà alla prevenzione del fenomeno dell’antibiotico resistenza ed in ultima istanza renderà la suinicoltura italiana più sostenibile sia economicamente che eticamente.