Sostegno alla filiera suinicola nazionale con 13 milioni di euro dal Fondo indigenti, avvio delle misure decise per il fondo di settore con una dotazione di 5 milioni di euro e la richiesta in Ue per lo strumento dell’ammasso privato. Queste le azioni messe in campo dal ministero delle Politiche Agricole specifiche per il comparto suinicolo italiano a fronte delle sofferenze patite per il lockdown imposto per fronteggiare l’emergenza epidemiologica Covid-19.
Ad illustrarle il sottosegretario Giuseppe L’Abbate in risposta a una interrogazione svoltasi in Commissione Agricoltura al Senato. Il settore, infatti, ha subito un crollo del volume d’affari che si stima del 20%, su cui pesa la chiusura del canale ristorativo, in Italia e all’estero, nonché la ridotta capacità di lavorazione dei macelli nonostante il boom della domanda alimentare presso supermercati e negozi.
Le linee da seguire
“Siamo impegnati nella difesa e valorizzazione dell’intera filiera suinicola già da prima della pandemia Covid-19 – dichiara nella sua risposta il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate –. Alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sul Fondo suinicolo, la cui dotazione è pari a 5 milioni di euro, è seguita una riunione del tavolo di filiera che ha suggerito di agire su due direttive: promozione e rafforzamento delle Cun, le Commissioni Uniche Nazionali. Una volta superata la fase di lockdown, si darà avvio ad una forte campagna di promozione a sostegno della produzione nazionale e, in particolare, dei prosciutti Dop nei punti vendita della Grande distribuzione, con il coinvolgimento del settore della ristorazione. L’obiettivo – prosegue L’Abbate – è quello di rilanciare i consumi al banco dei tagli, uno dei segmenti più in sofferenza in questa fase. Allo stesso tempo è stato portato avanti un confronto per ulteriori misure urgenti di alleggerimento del mercato dei prosciutti. Ciò si aggiunge allo stanziamento di 9 milioni di euro per l’acquisto di prosciutti Dop e di 4 milioni di euro per i salumi Igp e Dop, a valere sul Fondo Indigenti, destinato a suini nati, allevati e macellati in Italia al fine di garantire un primo intervento sulla filiera nazionale a fronte dell’epidemia Covid-19. L’attenzione alla materia prima italiana – conclude il sottosegretario L’Abbate – è ribadita dal provvedimento che introduce l’obbligo di indicare l’origine delle carni suine trasformate, attualmente al vaglio della Commissione europea a cui abbiamo rivolto, inoltre, la richiesta di utilizzare lo strumento dell’ammasso privato anche per queste tipologie di prodotti”.