Si chiamano “Valparmac” e “Welldone”: sono i nuovi progetti triennali avviati dall'Organizzazione Interprofessionale Gran Suino italiano e finanziati con il bando della Regione Emilia-Romagna rivolto ai Goi-Gruppi operativi per l’innovazione, fondi del PSR 2014-2020. Continua, così, il percorso intrapreso dalla prima interprofessionale suinicola italiana, che è quello di mettere a disposizione della filiera e degli allevamenti un background di supporti tecnici, conoscenze e ricerche sulla riduzione degli antibiotici e sul benessere dell’animale. Un patrimonio di conoscenze che è il frutto di un lavoro svolto sul campo insieme agli allevatori, partendo dalle problematiche degli allevamenti stessi fino all’individuazione della soluzione più opportuna.
Il progetto Valparmac
«È una progettualità altamente innovativa; il “Valparmac” - dichiara il presidente Guido Zama – punta a valorizzare, insieme ai partner Crpa, Opas, Suingras e Dinamica, le partite di suino al macello sulla base del benessere animale e della qualità della carcassa. In sintesi, verrà definito un sistema di pagamento a qualità del suino nato, allevato e macellato in Italia, basato sul benessere animale in allevamento e sulla qualità di partita alla macellazione».
L'attenzione rivolta all'allevamento
L’attenzione è rivolta dapprima all’allevamento che si basa su indicatori di benessere animale quali il controllo ambientale delle porcilaie e i materiali per esplorazione e manipolazione. Qui, in particolare, occorre definire corrette procedure di autocontrollo per gli aspetti riguardanti l’ambiente (ventilazione, parametri microclimatici e ambientali, ecc.) e i materiali di esplorazione e manipolazione e poi realizzare un sistema informatico di verifica per l’assegnazione dei possibili premi qualità.
L'attenzione rivolta alla macellazione
In secondo luogo, il progetto si concentra sulla macellazione dove il sistema di pagamento a qualità dipenderà da specifici indici di partita: omogeneità in peso alla consegna, resa in coscia e lombo e difettosità coscia compresi i resi. Dopodiché i dati aggregati saranno utilizzati nella definizione del sistema di pagamento a qualità.
Questo lavoro si inserisce in un percorso innovativo di sistema volto a promuovere il rafforzamento organizzativo della filiera suinicola in termini di qualificazione di prodotto italiano Sqn (Sistema Qualità Nazionale) e/o di suino nato, allevato e macellato in Italia.
Il progetto Welldone
«Invece il progetto “Welldone” – prosegue il presidente dell’Oi Gran suino italiano – è incentrato sulla individuazione del primo strumento italiano di analisi del rischio e consulenza aziendale per implementare il benessere animale e ridurre la necessità di impiego di antibiotici nel suino pesante, in collaborazione con Unibo, Istituto Zooprofilattico, Agrifarm, Opas, Grandi salumifici italiani e le aziende zootecniche Cavazzuti e Il canale». Uno strumento costruito appositamente per il suino pesante destinato alle produzioni Dop, che consentirà di innovare il sistema di gestione della filiera.
Il piano si prefigge quindi il miglioramento del benessere animale e la riduzione dei trattamenti terapeutici di massa nel suino pesante Dop, in tutte le fasi della filiera, per una produzione suinicola sostenibile dal punto di vista economico, etico e ambientale.
Il benessere animale è un valore aggiunto e si pone di fatto al centro delle strategie preventive capaci di ridurre l’insorgenza di malattie e l’impiego di antibiotici. Il miglioramento delle condizioni di benessere degli animali significa pure migliori performance produttive e una riduzione di scarti alla macellazione e alla trasformazione, andando così ad aumentare il valore della produzione.
La metodologia dell’Oi Gran suino italiano segue sempre il medesimo approccio: costruire insieme ai soggetti della filiera le politiche da attuare negli allevamenti.
Il rispetto dei requisiti minimi di protezione animale, nonché l’innalzamento degli stessi, è una tematica molto cara all’opinione pubblica, in grado di orientare le scelte di acquisto dei consumatori. Per questo motivo anche la grande distribuzione e le filiere stesse si stanno adeguando alle nuove richieste di acquisto dei consumatori.