Intesa raggiunta oggi in Conferenza Stato Regioni sul decreto che introduce l'obbligo di indicare l'origine delle carni suine trasformate. Lo annuncia, in una nota, la Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova. «È un passo importante verso la trasparenza. Questo provvedimento, atteso da molto tempo, conferma l'Italia all'avanguardia in materia di etichettatura. Ora discuteremo con Bruxelles per l'autorizzazione dello schema nazionale e insisteremo con la Commissione Ue per avere una legge europea per l'origine. Ringrazio le Regioni e gli enti locali - continua Bellanova - per l'intesa di oggi sul decreto costruito insieme ai Ministeri dello Sviluppo economico e della Salute».
Cosa prevede il decreto
Nel dettaglio il testo prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le seguenti informazioni:
- Paese di nascita: il nome del paese di nascita degli animali;
- Paese di allevamento: il nome del paese di allevamento degli animali;
- Paese di macellazione: nome del paese in cui sono stati macellati gli animali.
Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l'indicazione dell'origine può apparire nella forma: "Origine: (nome del paese)".
La dicitura "100% italiano" è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell'Unione europea o extra europea, l'indicazione dell'origine può apparire nella forma: "Origine: Ue", "Origine: extra Ue", "Origine: Ue e extra Ue".
Coldiretti: un traguardo atteso dal 93% degli italiani
«Il via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine su tutti i salumi è atteso dal 93% degli italiani che ritengono importante conoscere l’origine degli alimenti e dire finalmente basta all’inganno di prosciutti e salami fatti con carne straniera ma spacciati per made in Italy». Ad affermarlo è il presidente Ettore Prandini, nell’esprimere soddisfazione per l’intesa raggiunta in Conferenza Stato Regioni sul decreto, fortemente voluto dalla Coldiretti, che introduce l'indicazione della provenienza per le carni suine trasformate.
L'italia apripista nelle politiche alimentari comunitarie
Il settore della produzione di salumi e carne di maiale – ricorda Coldiretti - in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi. «Occorre ora accelerare e compiere tutti i passi necessari per la definitiva entrata in vigore di un provvedimento che farà finalmente chiarezza rispetto a una situazione che vede oggi tre prosciutti sui quattro venduti in Italia fatti con cosce di maiali provenienti dall’estero, all’insaputa dei consumatori e facendo concorrenza sleale agli allevatori nazionali» ha aggiunto Prandini nel sottolineare che «l’Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie».
L’etichetta di origine sulla spesa degli italiani
Cibi con l’indicazione origine E quelli senza
Carne di pollo e derivati Salumi
Carne bovina Carne di coniglio
Frutta e verdura fresche Carne trasformata
Uova Marmellate, succhi di frutta, ecc
Miele Fagioli, lenticchie, piselli in scatola, ecc.
Extravergine di oliva Pane
Pesce Derivati del pomodoro e sughi pronti (*) Insalate in busta (IV° gamma), sottoli
Latte/Formaggi (*) Frutta e verdura essiccata
Pasta (*)
Riso (*)
Tartufi e Funghi spontanei
(*) grazie a norme nazionali
Fonte: Elaborazioni Coldiretti