Agosto: 1,937 euro/kg il prezzo del suino pesante

Luci e ombre per il mercato della suinicoltura italiana nel mese di agosto: le quotazioni dei suini da macello sono ulteriormente cresciute rispetto al mese precedente mentre i prezzi dei capi da macello restano fermi. Questo il quadro che descrivono i dati elaborati da Crefis il Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell’Università Cattolica di Cremona. Il comparto allevatoriale suinicolo vede infatti per la fase di svezzamento, il prezzo dei suinetti da 7 Kg stabile a 52,700 euro/capo ma con una variazione tendenziale positiva del 28,6%. Similmente, anche per la fase successiva di accrescimento le quotazioni dei capi da 30 Kg, sempre in agosto, sono rimaste ferme a 3,155 euro/kg (+ 14,6% la variazione anno su anno). Come dicevamo, invece, per la fase di ingrasso l’andamento, ad agosto, risulta favorevole, con il prezzo medio mensile dei suini da macello della tipologia pesante destinati al circuito tutelato che ha raggiunto i 1,937 euro/kg; ciò si traduce in +6% rispetto al mese precedente e +15% rispetto all’anno scorso.

La redditività

Le variazioni calcolate da Crefis riguardo la redditività, in agosto, mostrano, per la tipologia allevatoriale a ciclo aperto e per ciò che concerne la fase di svezzamento un lieve aumento congiunturale (+0,4%) ma un sensibile aumento rispetto ai valori dello stesso periodo dell’anno scorso: +7%. Andamento analogo per la fase di accrescimento: la variazione congiunturale di redditività risulta pari al +1% e su base annua +2,6%. Diversa la situazione per la fase di ingrasso che si svolge su un arco temporale più lungo e che a livello tendenziale mostra i segni dell’elevato costo dei cereali avvenuto negli ultimi mesi: questo ha generato un calo di redditività del 4,7% mentre a livello congiunturale si è assistito a un incremento della variazione del 3% diretta conseguenza dei prezzi dei suini in crescita e di costi alimentari in discesa.

Concludiamo l’analisi della redditività del comparto allevatoriale rivolgendoci ai dati riguardanti la tipologia a ciclo chiuso che, sempre in agosto, fa registrare una ripresa mese su mese dell’indice Crefis del 4% ma rispetto all’anno scorso la remuneratività scende del 13,7%.

Il comparto della macellazione

La macellazione italiana ad agosto presenta un mercato dinamico con i prezzi delle cosce fresche della tipologia pesante destinate a produzioni tipiche che hanno raggiunto i 5,633 euro/kg per una variazione positiva rispetto a luglio dell’1% e un dato tendenziale del +23,5%.

Positivo anche l’andamento dei prezzi del lombo taglio Padova che ad agosto, ha quotato 4,933 euro/kg (+10,4% mese su mese); mentre il prezzo del lombo taglio Bologna è salito a 4,300 euro/kg: +5,7% rispetto a luglio. Restano favorevoli anche le variazioni tendenziali per entrambi i prodotti: +20,3% e +24,6%.

Occorre sottolineare però che le elevate quotazioni dei suini da macello pesanti, nonostante il buon andamento dei prezzi di alcuni tagli di carne, ad agosto hanno trascinato al ribasso la variazione congiunturale della redditività del comparto del -1,1% anche se a livello tendenziale la variazione della remuneratività resta positiva e pari a +4,8%.

La stagionatura

Ad agosto risulta statico rispetto a luglio il mercato del comparto della stagionatura con il Prosciutto di Parma pesante il cui valore medio mensile è stabile a 10,050 euro/kg; anche il prodotto generico mostra un prezzo fermo a 6,850 euro/kg. Le variazioni tendenziali sono però favorevoli per entrambe le tipologie di prodotto: +18,2% per il Parma e +10,9% per il generico.

Ma a causa dei prezzi elevati delle cosce fresche acquistate a inizio attività e nonostante le quotazioni dei prosciutti ad agosto la redditività del comparto della macellazione è in generale calo. L’indice Crefis del prodotto Dop scende così del 3% mese su mese e del 10,5% su base tendenziale. Per il prodotto generico la redditività non va meglio: sempre in agosto l’indice congiunturale cala del 2,2% e il dato tendenziale segna -16,1%.

Si riduce ancora il differenziale di redditività tra i prosciutti tutelati e quelli generici che, in agosto, comunque resta a favore del prodotto Dop (+35%).

I fattori della produzione

In agosto tornano a crescere, sul mercato nazionale, i prezzi di mais, soia ed orzo. In aumento anche i prezzi del mais francese e della soia, sia statunitense che brasiliana, mentre una flessione dei prezzi ha interessato il mais statunitense e l’orzo di provenienza francese.

Sempre nel mese preso in esame a Milano il prezzo del mais nazionale contratto 103 si è fermato a 386,7 euro/t, mentre quello del prodotto nazionale con caratteristiche a 391,3 euro/t, con un aumento del 6,3% nel primo caso e del 7% nel secondo. In rialzo anche la quotazione del mais di provenienza comunitaria (+7,1%, per un valore di 394,0 euro/t) e quella del prodotto francese (+4,4%), che è stato scambiato a 354,2 euro/t. In calo, invece, il prezzo del mais statunitense, che è sceso del 6,8% rispetto al mese precedente, raggiungendo un valore di 278,2 euro/t. Le variazioni tendenziali restano positive per tutti i mercati considerati, con valori dal 28% al 43%.

Alla borsa merci di Milano, la soia nazionale non è stata quotata durante tutto il mese, mentre la quotazione del prodotto estero ha subito un aumento del 2,5% rispetto a luglio, per un dato di 661,7 euro/t. In crescita anche il prezzo della soia statunitense (+2,2%), che ha raggiunto un valore di 615,8 euro/t, e di quella brasiliana (+3,1%), che si è fermata ad un valore di 579,4 euro/t. Le variazioni tendenziali restano tutte positive, con valori dal 29% al +5%.

Sul mercato nazionale, il prezzo dell’orzo nazionale pesante scambiato a Milano è stato pari a 333,8 euro/t, in aumento del 1,9% rispetto al mese precedente, mentre il prezzo del prodotto di provenienza comunitaria è salito a 347,8 euro/t (+2,7%). In calo il dato dell’orzo francese (-3%), che ha raggiunto i 295,0 euro/t. Positive le variazioni tendenziali rispettivamente pari al 54,2%, al 52,9% e al 28,3%.